UNA VITA DIFFICILE (1961)
22 Ottobre 2021
Francesco De Maria
"Una Vita Difficile", uscito il 21 Dicembre 1961, non costituisce solo uno dei risultati più alti all'interno di quel "genere" denominato Commedia all' Italiana, ma anche uno dei conseguimenti cinematografici più alti del regista Dino Risi (1916-2008).
Ho già trattato precedentemente di un film di Dino Risi, meno conosciuto e apparentemente meno emblematico come "L'Ombrellone", qui il link: https://slisso.wixsite.com/cineprospettive/single-post/2018/09/21/lombrellone-1965. "Una Vita Difficile", come nella tradizione (la quale già si stava consolidando in quei primi anni Sessanta) della Commedia all'Italiana, è un film amaro, il quale presenta notevoli risvolti critici nei confronti della società italiana, soprattutto di quella del miracolo economico.
Film su un ex partigiano (durante la prima parte del film partigiano ) interpretato da un grande Alberto Sordi, il quale nel dopoguerra diventa giornalista per una testata di sinistra e sposa una ragazza (interpretata da Lea Massari) conosciuta nei pressi di un mulino, in Lombardia, durante la sua guerriglia partigiana. Silvio Magnozzi (questo il suo nome) è un uomo di grandi principi e fedele ai propri ideali e valori, il quale non scenderà mai davvero a compromessi (se non apparentemente, ad un certo punto, ma solo per riconquistare la moglie che lo ha lasciato). Ritroverà il rapporto con la moglie (e con il figlioletto) proprio attraverso lo scatto di ribellione e dignità finale (in linea, evidentemente, con la psicologia più autentica del personaggio).
"Una Vita Difficile" è un film che narra diciassette anni di storia della società italiana (1944-1961). dalla resistenza al miracolo economico, appunto.
Il protagonista svolge un'importante FUNZIONE SIMBOLICA, UOMO DELLA RESISTENZA NE INCARNA CONCRETAMENTE TUTTI GLI IDEALI, I VALORI, LE INQUIETUDINI, IL QUALE ALLA FINE SI TROVERA' A DOVERSI CONFRONTARE CON L'ITALIA DEL BOOM: DUE ITALIE A CONFRONTO.
Ciò che mi ha sempre colpito di questo film è lo stesso personaggio interpretato da Alberto Sordi, così disallineato a quelle che sono le caratteristiche che solitamente vengono riconosciuti ai suoi personaggi: ignavia, vigliaccheria, mancanza di ideali e valori.
"UNA VITA DIFFICILE" ROVESCIA LA MASCHERA SORDIANA, RIVELANDONE CARATTERISTICHE INATTESE: IDEALISMO, CORAGGIO MORALE, VISIONE SOCIALE.
Il film di Risi perfeziona tutto questo, ma del resto si tratta di una tendenza del Sordi dei primi anni Sessanta, questa (il quale viveva appunto una sorta di "rovesciamento") e mi viene a mente, ad esempio un film di Luigi Comencini come "Tutti a Casa", del 1960, al quale ho dedicato uno dei miei primi articoli: https://slisso.wixsite.com/cineprospettive/single-post/2016/02/12/tutti-a-casa-1960. Il film presenta molti momenti belli (fra cui l'idillio amoroso nel mulino) ma probabilmente le due scene che più mi hanno colpito e segnato, momenti alti di grande cinema sono: la scena di Silvio ubriaco, il quale in un'alba estiva viareggina sputa sulle lussuose macchine che passano, manifestando tutto il disprezzo verso il mito del miracolo economico (e della ricchezza ad esso sotteso), e poi la scena della ribellione finale, in cui schiaffeggia l'arrogante e cinico affarista (interpretato da Claudio Gora).
Due momenti emotivamente alti, ma alti anche dal punto di vista SIMBOLICO-CINEMATOGRAFICO, CONCENTRATI SCENICI, SCENE-IDEE, LE QUALI SPRIGIONANO UN'' EMOZIONE-IDEA: FRUSTRAZIONE E RIFIUTO RIBELLE, UMILIAZIONE, DIGNITA' FERITA E SCATTO RIBELLISTICO. IN QUESTE DUE SCENE C'E' TUTTO UN PERSONAGGIO, TUTTA UNA DIMENSIONE PSICO-EMOTIVA, MA ANCHE POLITICO-CULTURALE, TUTTO UN MONDO.
Silvio è sicuramente uno sconfitto, ma un vincitore morale, e molto interessante di come nel film micro-storia personale e macro-storia si intrecciano inestricabilmente, è come se Dino Risi avesse voluto conferire al film una struttura da romanzo.
Per tutti questi motivi "Una Vita Difficile" viene unanimemente considerato il capolavoro di Dino Risi affiancato da "Il Sorpasso, dell'anno successivo) e proprio per tutti i motivi e le caratteristiche da me sopra delineati.
E anche film che contribuisce a rendere sempre più articolata e raffinata la Commedia all'Italiana, la quale va progressivamente a configurarsi come una commedia dai risvolti amari e malinconici, talora tragici, dalla forte valenza polemica, dalla critica corrosiva, la quale in un certo modo ed in un certo senso porta avanti la grande lezione dei padri, quelli del Neo-Realismo (Vittorio De Sica, Roberto Rossellini).
"Una Vita Difficile" è un film bello, importante proprio perchè incarna tutto questo.
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