top of page

SUSPIRIA (1977)

1 Marzo 2021



Torno al cinema di Dario Argento (1940) dopo i miei precedenti articoli su alcuni suoi film, qui i link: https://slisso.wixsite.com/cineprospettive/single-post/il-gatto-a-nove-code-1971 e https://slisso.wixsite.com/cineprospettive/single-post/profondo-rosso-1975 . Con questo articolo andrò invece a trattare di "Suspiria", uscito il 1 Febbraio 1977, uno dei risultati cinematografici ed estetici di punta di Dario Argento. Incominciamo subito con il dire che "Suspiria" è un vero film spartiacque all'interno del corpus filmografico argentiano, un'opera che apre la strada a tutta la declinazione horror del cinema di Dario Argento degli anni a venire.

Quindi, dopo una fase più propriamente thriller, anche se talvolta con alcune venature horror, del periodo 1970-1971, realizza un film seminale come "Profondo Rosso", del 1975, che come ho scritto nel mio precedente articolo linkato sopra rappresenta un fulgido e supremo esempio di thriller-horror, per giungere poi all'horror puro di "Suspiria".

Per quanto mi riguarda stiamo parlando del capolavoro assoluto di Dario Argento, insieme a "Profondo Rosso". Questo film del 1977 si ispira abbastanza liberamente al "Suspiria De Profundis" dello scrittore inglese Thomas De Quincey, libro che tratta dell'esperienza avuta durante un soggiorno in una casa stregata (casa Imbonati a Milano) e dove lo scrittore narra dei suoi sogni fatti riguardo alle Tre Madri: Mater Lacrimarum, Mater Suspiriorum e Mater Tenebrarum.

"Suspiria" è quindi incentrato sulla Mater Suspiriorum.

La trama del film è nota: una giovane ballerina americana (interpretata da Jessica Harper) va a studiare alla "Tanzakademie" di Friburgo, in Germania, e si troverà ben presto coinvolta in un orrido mistero, legato ad una serie di bizzarri e spaventosi omicidi. Nel corso della vicenda scoprirà che l'accademia è stata fondata (ed ancora retta) da Elena Markos, un'immigrata greca, regina delle streghe, dedita da sempre alla magia nera e che la vicedirettrice e l'insegnante di danza sono due streghe.

Il film GETTA UN PONTE CON IL CINEMA ESPRESSIONISTA TEDESCO SIA PER I CONTRASTI VISIVI CHE PER IL TONO "FIABESCO" E FORTEMENTE PERTURBANTE DELLA VICENDA NARRATA E RAPPRESENTATA.

Il film presenta una forte e notevole profondità di campo, i colori del film (davvero unici ed inimitabili) sono vividi, brillanti, saturi. Il tono fiabesco (da fiaba horror mitteleuropea, l'ambientazione nella Foresta Nera, nella Germania Sud-Occidentale non è affatto casuale) deriva in linea diretta anche dal profilo cromatico del film.

L'impiego della musica è ottimo, e la musica stessa (continua la collaborazione con i Goblin) è estremamente evocativa, ma anche "selvaggia" nel suo spaventoso ritmo martellante e disarmonico.

Ed è vero, come fu sottolineato anche dalla critica all'epoca dell'uscita del film che in questo caso il disinteresse per la logica narrativa da parte di Dario Argento raggiunge l'acme.

"SUSPIRIA" E' UN FILM PROFONDAMENTE VISIVO, IL FILM PIU' VISIVO DI DARIO ARGENTO, LA PAURA, IL TERRORE DISCENDONO DALLA RESA AMBIENTALE E DALLA COSTRUZIONE CROMATICA.

In questo film il barocchismo scenografico (così bizzarro e spaventoso) raggiunge vette ineguagliabili.

Lo stesso cromatismo del film a cui accennavo sopra dona al film sia il suo carattere "fiabesco" ma anche retrò, proprio da un punto di vista meta-cinematografico. in questo modo Dario Argento allaccia "Suspiria" anche ai classici di Walt Disney, fra cui, in primis "Biancaneve e i Sette Nani", del 1937.

Il carattere retrò deriva proprio dal fatto che Argento con il direttore della fotografia Luciano Tovoli utilizzò le ultime pellicole di Technicolor.

Il carattere sperimentale ed avanguardistico di "Suspiria" è indubbio, proprio nell'importanza che assumono nel film immagini, suoni, rumori, musica, atmosfera, movimenti della cinepresa. Gli stessi rumori assumono un ruolo fondamentale veri e propri catalizzatori di inquietudine, di paura, di mistero, di "resa misterica" della vicenda, da parte del regista.

Come ho accennato sopra non si può sottovalutare IL FORTE RETAGGIO E SOSTRATO ESPRESSIONISTA DEL FILM, e come è stato più volte sottolineato la stessa facciata dell'accademia di danza (la famosa "Casa della Balena" in cui dimorò Erasmo da Rotterdam) è un richiamo forte al Cinema Espressionista, ma non solo, tutti gli interni nel loro ricercato barocchismo, aggiungo io.

Il Cinema Espressionista con le sue scenografie sghembe, il suo carattere visivo strano, irregolare, "eccedente" viene recuperato da Dario Argento in "Suspiria", aggiornato e rimodellato.

E sono proprio tutte queste caratteristiche a rendere "Suspiria" un film bello, importante, complesso, ed anche spaventoso.

Commentaires


bottom of page