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YOUNG FRANKENSTEIN (1974)

22 Gennaio 2021



Torno al cinema di Mel Brooks (1926) dopo il mio precedente articolo su "The Producers", qui il link: https://slisso.wixsite.com/cineprospettive/single-post/the-producers-1967. Stavolta andrò a trattare di "Young Frankenstein", uscito il 15 Dicembre 1974, sicuramente il film che costituisce il conseguimento più alto nella pluridecennale carriera cinematografica di Mel Brooks.

Film che vede un ottimo assortimento di attori; con Gene Wilder nella parte del dottor Frankenstein, Marty Feldman nella parte di Igor, Peter Boyle nella parte della creatura, Teri Garr nella parte di Inga, etc.è un film profondamente cinematografico, un film che scavalca, in un certo senso la stessa fonte letteraria (il bellissimo "Frankenstein o il Moderno Prometeo" di Mary Shelley) per dialogare direttamente con le fonti cinematografiche del passato, un FILM INTER-FILMICO, DUNQUE, UN FILM CHE RIMANDA COSTANTEMENTE AL CINEMA.sopratutto ad un certo cinema, ovviamente, vale a dire ai classici della Universal anni Trenta e quindi al dittico di James Whale (1889-1957) su Frankenstein ("Frankenstein" del 1931 e "Bride of Frankenstein" del 1935).

La Universal proprio nei primi anni Trenta produsse molti film (avvalendosi di ottimi registi come lo stesso James Whale, appunto, o Tod Browning (1880-1962) contribuendo a creare una sorta di sotto-genere del Film Horror, il "film di mostri" rilanciando le figure cinematografiche (già letterarie) di Dracula, Frankenstein, l'Uomo Invisibile.

"Young Frankenstein" è un film contraddistinto da uno stupendo bianco e nero, atto a ricreare le atmosfere visive del cinema di inizio-metà anni Trenta gli stessi titoli di testa si configurano come una sorta di omaggio a quel tipo di cinema, così come la stessa punteggiatura filmica /(Effetto Iride, Dissolvenze in Nero) è debitrice del cinema degli anni Trenta, e, muovendosi a ritroso anche del Cinema Muto.

Aspetto molto importante, il tutto è virato in parodia, "Young Frankenstein" è un film parodistico, che si richiama a tutto un cinema del passato, ma rovesciandolo di segno, quella cupezza di toni viene rovesciata in un personalissimo amalgama di comicità, ironia, parodia e sottile e pervasiva malinconia. Le stesse atmosfere cupe e gotiche vengono riproposte in tutta la loro iconicità ed icasticità ma ATTRAVERSATE PARODISTICAMENTE.

Si potrebbe definire "Young Frankenstein" un vero e proprio FILM-RICALCO, sia per quegli aspetti di cui ho scritto sopra, sia perchè, ad esempio, la cura maniacale con cui un certo cinema del passato veniva citato ed omaggiato fece sì che gli stessi attrezzi di scena utilizzati nei film di James Whale vennero ricollocati nella loro posizione originale.

Il film è dotato di una verve comica impareggiabile e fu un successo sia di pubblico che di critica. Però, ripeto, vi è al fondo qualcosa di malinconico, anche di drammatico, ed è sicuramente opera meno "lieve" e "scanzonata" rispetto ad altre dello stesso regista.

E, insisto su questo punto: il film è stato definito da più parti un film citazionistico, io avanzerei la definizione, come ho scritto sopra, di film-ricalco, un film IPERREALISTA DAL PUNTO DI VISTA UNICAMENTE E STRETTAMENTE CINEMATOGRAFICO.

Per quanto mi riguarda Mel Brooks compie un'operazione ancora più sottile e sofisticata del puro e semplice citazionismo (senza togliere niente al citazionismo, vi sono innumerevoli splendidi casi di film citazionisti, per così dire).

Ecco, altra fonte cinematografica che assume una certa importanza per la realizzazione di "Young Frankenstein" è anche il Cinema Muto, come ho affermato sopra a proposito della punteggiatura filmico e dell'Effetto Iride, ma non solo: lo stesso andamento del film, il suo stesso ritmo sembrano essere modulati sul ritmo del Film Slapstick (il cosidetto "cinema delle torte in faccia" per intendersi) con scene accelerate e l'assenza di dialoghi.

Ma, come ho accennato sopra, vi è un sottofondo patetico e malinconico nel film, la stessa rappresentazione della creatura è lì a testimoniarlo: il mostro di Frankenstein è una creatura sofferente, triste, e buona nel suo candore e nella sua purezza (questo era già presente, in parte, ma solo in parte nel romanzo originale, e successivamente nei film di Whale, in questi casi sarebbe meglio parlare della creatura come vittima), ecco, nel film di Mel Brooks tale caratteristica di vittima viene in qualche modo radicalizzata e resa più sottilmente patetica (anche se, anche in questo caso sullo sfondo resta la parodia).

Sono proprio tutti questi elementi, a mio avviso, a rendere "Young Frankenstein" un film oltre che esilarante, bello ed importante.



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