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VESTITO PER UCCIDERE (1980)

11 Aprile 2022


Francesco De Maria



Ho già trattato, precedentemente, su questo mio sito del cinema di Brian De Palma (1940), più nello specifico di un suo importante film del 1972, qui il link: https://slisso.wixsite.com/cineprospettive/single-post/2018/07/02/sisters-1972. In questo articolo andrò invece a trattare di uno dei suoi film più celebrati, iconici e significativi: "Vestito per Uccidere", uscito il 25 Luglio 1980.

Con quest'opera De Palma prosegue sul suo tracciato di cinema meta-cinematografico, riflessivo, CINEMA CONTENITORE DI FORME CINEMATOGRAFICHE CLASSICHE: il Film Noir, il cinema hitchcockiana, e nella fattispecie proprio un film come "Psycho", del 1960.

Ma "Vestito per Uccidere" viene anche definito thriller erotico, dal momento che si confronta con le perversioni sessuali, anzi, di più: con una sessualità torbida, malsana, da incubo.

In questo film protagonista è il travestitismo, pulsione base anche dell'azione omicidiaria. "vestito per uccidere", appunto.

Questo è un tratto tipico di molto cinema de palmiano, la rappresentazione di una sessualità torbida, deviata, la quale spesso conduce all'omicidio, ad esempio questo accade, anche se in modalità diverse, in un altro suo importante film, "Body Double", del 1984.

Il forte legame che "Vestito per Uccidere" intrattiene con il cinema di Hitchcock è innegabile, se solo pensiamo sia all'utilizzo di un museo come location (in questo caso il Philadelphia Museum of Art), sia alla scena della doccia, la quale sembra RICALCARE FEDELMENTE IL FILM HITCHCOCKIANO.

De Palma, e non solo in questo film, opera un ricalco mimetico, di forme cinematografiche del passato, ma declinandole appunto in modalità del tutto inedite e personali.

La sua sembra essere molto spesso quasi una copia di alcuni film a cui si ispira, ma invero, ad uno sguardo più attento, risulta essere proprio il contrario: un confronto diretto e appassionato con quelle fonti classiche, riprese in toto e declinate secondo la propria personalità cinematografica, estetica, culturale.

De Palma in questo senso è un regista post-moderno proprio perchè, manieristicamente, fa cinema sul cinema. Ecco: "Vestito per Uccidere" risulta essere proprio uno dei più fulgidi esempi di questo.

Questo film è anche uno degli esempi più emblematici di come De Palma persegua una strada di cinema quasi anti-narrativo (anche se non tocca tali punte di radicalità), ma comunque visivo, di atmosfera, legato ad immagini e suoni. Immagini: il guardare, la pulsione scopica, il punto di vista, i suoni, per come vengono amplificati o valorizzati.

Volendo, per questo film si potrebbero trovare anche tracce ( tale aspetto, a mio avviso, poche volte è stato evidenziato) di tutta la tradizione del Thriller all'Italiana, a cominciare proprio dai film di Dario Argento.

In "Vestito per Uccidere" vi è tutta una problematizzazione dell'identità, in primis proprio quella sessuale e di genere. Si assiste ad una forza centrifuga, ad una moltiplicazione dell'identità.

Questo film, nonostante spesso fu bene accolto, fu talvolta anche aspramente criticato per la sua rappresentazione esplicita della sessualità, che secondo certa critica sfiorava addirittura la pornografia.

Il fatto è che in questo film, come in molto cinema di De Palma, e non solo, il corpo assurge a protagonista. Certo "Vestito per Uccidere" non è ascrivibile alla categoria del Body Horror, ma la dimensione corporea assume una notevole rilevanza all'interno di questo film. Il discorso "pornografico", per così dire, verrà proseguito ed approfondito in "Body Double".

Quello che colpisce di questo film è la struttura melodrammatica, unita ad una fotografia patinata, continuamente screziata da momenti di violenza e di orrore. De Palma è solito giocare con tale contrasto.

E come è stato da più parti sottolineato, in questo film a De Palma interessa la fenomenologia della suspense, proseguendo il discorso e la riflessione "teorica" di Alfred Hitchcock.

Ed il richiamo continuo ad Hitchcock è molto più profondo e pregnante di come qualcuno possa immaginare, in questo film De Palma mostra tutti i meccanismi rappresentazionali hitchcockiani, compiendo un 'opera di analisi e di studio, a cominciare, come ho scritto sopra, da quelli della suspense, ma non solo, anche nel ritmo, nel montaggio, nelle inquadrature (la già citata scena della doccia, il museo).

La scena dell'omicidio nell'ascensore è magistrale, nel suo carattere così inquietante, terrifico: con quell'uomo travestito da donna, l'uso dello specchio (come a voler raddoppiare in senso orrorifico l'identità, il corpo).

"Vestito per Uccidere", rimane, per tutti questi motivi, davvero uno dei film più emblematici dell'intero corpus filmografico de palmiano.




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