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THE BLOB (1958)

23 Ottobre 2024


Francesco De Maria



La storia del cinema vive un apparente paradosso: talvolta registi "anonimi" realizzano un'opera la quale fin da subito, oppure progressivamente, nel corso del tempo sono o diventano "film di culto".

E' il caso di Irvin Yeaworth (1926-2004) e del suo "The Blob", uscito il 10 Settembre 1958, il quale, parzialmente, si allinea su tutta quella tendenza del Cinema Americano degli anni Cinquanta che tratta della "paura aliena".

A seguito della caduta di un meterorite sulla Terra un alieno dall'aspetto di massa gelatinosa semina il terrore in una cittadina della provincia Americana, divorando tutto ciò che incontra.

La coppia di teen-ager Steve e Jane riusciranno a sconfiggerlo.

Steve è Steve McQueen: qui alla sua prima prova importante come attore.

Film a basso costo, "The Blob", lo si potrebbe definire un "film da drive-in" e che proprio in quanto tale riesce a sfoggiare una certa indipendenza ed autonomia; il Cinema di Serie B in America, veniva anche prodotto fuori dal mainstream Hollywoodiano, a contatto stretto con realtà provinciali: e penso non solo a "The Blob", in questo senso (realizzato in Pennsylvania) ma anche, ad esempio ai fulgidi esempi di "Carnival of Souls" del 1962 (Kansas) oppure a quell'autentico capolavoro che va sotto il nome di "La Notte dei Morti Viventi", del 1968, di George Romero, realizzato nei dintorni di Pittsburgh, sempre in Pennsylvania.

Il film è una sorta di crocevia stilistico: da un lato abbiamo il Cinema fantascientifico (e nella fattispecie quello sulla paura aliena, tipico degli anni Cinquanta) dall'altro il Teen Movie, vale a dire film incentrato sulle gesta, sulla vita, sui disagi degli adolescenti (spesso ritratti come inquieti e ribelli).

E si tratta di un crocevia mirabile, perchè "The Blob" è un film valido, che ha la sua importanza: ed alla sua uscita fu derubricato come puro e semplice "film da drive-in" e fu piuttosto maltrattato dalla critica.

Ma tanto per cominciare fa LIEVITARE QUELLA COMBINAZIONE DI FANTASCIENZA E TEEN MOVIE, riuscendo a proporre qualcosa di anomalo, di inedito, di difforme.

Poi c'è un uso interessante del colore (i colori sono saturi, ma anche accesi) riuscendo ad evidenziare meglio la presenza orrorifica dell'alieno ameboide, vera e propria PRESENZA CROMATICA.

In filigrana, tra l'altro, assistiamo ad una critica sociale da un lato alla "società degli adulti", talora ottusa e ad alcune convenzioni sociali, dall'altro ad una comprensione riservata agli adolescenti, ai giovani: più inquieti e ricettivi.

Certo. siamo alle prese con un film "ingenuo" per così dire (e non solo sotto il profilo degli effetti speciali), la Fantascienza qui non è ancora quel genere "adulto", è più unidimensionale rispetto al Cinema Fantascientifico di Jack Arnold o al capolavoro di Don Siegel, per rimanere agli anni Cinquanta, eppure ha una sua ragion d'essere.

La stessa minaccia aliena anche in "The Blob" può essere interpretata in vari modi: certo è che la minaccia viene sconfitta dai due adolescenti, è come se il futuro davvero appartenesse ai giovani, simboli di una dimensione umana e relazionale alternativa a quella degli adulti.

Il film, insieme ad altri del periodo (e mi vengono a mente quelli AIP di Roger Corman, ad esempio) riconosce negli adolescenti un motivo di interesse (in tutti i sensi) e ne intercetta il disagio e la tendenza ribellistica.

Lo stesso Steven è un giovane inquieto, e lo si potrebbe far discendere in maniera diretta dagli adolescenti che popolano "Rebel Without a Cause", di tre anni prima, del quale ho trattato recentemente, qui il link: https://slisso.wixsite.com/cineprospettive/single-post/rebel-without-a-cause-1955.

Si potrebbe considerare "The Blob", a suo modo, anche un film seminale: perchè guarda avanti, al futuro, a tutto quel Cinema (che proliferà begli anni Sessanta, ma invero esistente già nei decenni precedenti) indipendente, estraneo alle Majors, "prodotto localmente".

Guardato con questo filtro, "The Blob" si configura anche come film che restituisce lo spaccato di un'America inedita e provinciale, attraversata da inquietudini profonde, da paure prima inconfessate ed inconfessabili, poi pronte a deflagrare (l'arrivo dell'alieno).

Alla luce di tutto questo si può comprendere di come "The Blob2 alla sua uscita, fu poco apprezzato perchè poco capito: non se ne colse la portata innovatrice.







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