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MULHOLLAND DRIVE (2001)

22 Agosto 2022


Francesco De Maria



Torno al cinema di David Lynch (1946) dopo il mio articolo su un altro suo film, molto importante ed emblematico, qui il link: https://slisso.wixsite.com/cineprospettive/single-post/velluto-blu-1986. Il film di cui vado a trattare oggi, vale a dire "Mulholland Drive", presentato in anteprima al festival di Cannes il 16 Maggio 2001, rappresenta forse, davvero, il baricentro estetico del cinema di David Lynch.

Un film complesso, enigmatico, straordinariamente ipnotico, guardare "Mulholland Drive" è un'esperienza sensoriale particolare, è come essere risucchiati in una sorta di tunnel audio-visivo.

Il film narra la vicenda di un'aspirante attrice (interpretata da Naomi Watts) che a Los Angeles fa la conoscenza (in circostanze del tutto particolari) di una misteriosa donna affetta da amnesia, a seguito di un incidente automobilistico occorsole proprio sulla Mulholland Drive. A questo punto il film si fa sempre più strano, bizzarro, onirico e surreale, con vari fili narrativi che si intrecciano.

A mio avviso, "Mulholland Drive" (ma come del resto molto cinema di Lynch) riattinge a varie fonti culturali, estetiche, cinematografiche, declinandole in modo del tutto inedito e personale: lo stesso Surrealismo, e cosa molto importante, la grande tradizione del Film Noir (proprio quello del periodo classico).

Siamo alle prese con un film che ci FA IMMERGERE NELL'INCONSCIO DEI PERSONAGGI, DI PIU': NELLA DIMENSIONE INCONSCIA IN GENERALE, E CHE CI SVELA IL FONDO OSCURO DEL MITO HOLLYWOODIANO.

In questo modo una linea narrativa debole, "dispersa" ed onirica ripropone quelli che sono i "topoi" della cultura Surrealista, combinando tutto questo con la tradizione cinematografica del Film Noir, sia a livello figurativo che di "contenuto", con radici lunghe nel film "Sunset Boulevard" di Billy Wilder, del 1950, anche in quel caso, infatti, un sogno hollywoodiano che si tramuta in incubo hollywoodiano, ed un nome di una strada importante delle Hollywood Hills, che molto significativamente da titolo al film: Sunset Boulevard e Mulholland Drive.

"Mulholland Drive" in definitiva è la potente raffigurazione cinematografica di un sogno (leggasi incubo), sogni che VENGONO LIBERATI ATTRAVERSO L'APERTURA DI UNA SCATOLA BLU.

Pensiamo a quel bellissimo movimento di macchina, con la cinepresa che sembra affondare dentro la scatola blu, facendo DEFLAGRARE LE COORDINATE DI SENSO, LIBERANDO L'INCONSCIO, IL PRINCIPIO DELL'ES.

Secondo me la chiave di volta di "Mulholland Drive" risiede proprio in quella scatola blu.

Nel film è presente anche la tematica del Doppio, figura che popolava molto cinema Noir, e prima ancora il cinema Espressionista Tedesco del periodo del Muto, e la cultura Espressionista in generale.

Nel cinema di David Lynch, e moltissimo in "Mulholland Drive" assistiamo ad una MOLTIPLICAZIONE DELL'IDENTITA', E DI CONSEGUENZA ANCHE AD UNA SUA PROBLEMATIZZAZIONE.

Siamo alle prese, dunque, con un film particolarmente complesse, enigmatico ed inafferabile, lo stesso Lynch ha definito questa sua opera in modo molto vago, come: "una storia d'amore nella città dei sogni".

Secondo me, molto interessante (ed anche condivisibile) l'idea di un legame stretto (e voluto da parte dello stesso regista) fra "Mulholland Drive" e "Meshes of the Afternoon", il cortometraggio sperimentale ed Underground di Maya Deren, del 1943. Sia per certa "oggettistica" e simbologia che popolano le due opere, sia per lo stesso archetipo della "donna nei guai". Teniamo poi presente che lo stesso "Meshes of the Afternoon" (così bello, misterioso ed ipnotico) mantiene stretti i legami con il Film Noir (tra l'altro siamo nel 1943).

Non assistiamo solo ad una moltiplicazione dell'identità, ma anche ad una moltiplicazione dei piani della realtà, come a voler far convivere delle dimensioni parallele.

La stessa realtà, nel film, sembra composta di varchi, fessure, come una sorta di passaggi dimensionali. Molti sono i mondi possibili in "Mulholland Drive".

Credo, inoltre, che la critica al sistema hollywoodiano (che pure c'è, ed ha la sua importanza) vada a comporre il primo strato del film, la sua componente più esibita ed evidente.

E scrive bene, a mio avviso, chi ha definito "Mulholland Drive" il "Sunset Boulevard" del nuovo millennio, proprio come a voler rimarcare quelle radici, quei legami.

Per tutti questi motivi non esito a definire "Mulholland Drive" come uno dei film più importanti in assoluto (non solo del cinema di Lynch), un film grande proprio a causa della sua "inafferabilità".

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