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IL GIORNO DELLA CIVETTA (1968)

2 Giugno 2023


Francesco De Maria



Dopo il mio precedente articolo su un film di argomento mafioso tratto da un romanzo di Leonardo Sciascia, qui il link: https://slisso.wixsite.com/cineprospettive/single-post/a-ciascuno-il-suo-1967 torno ad un altro film, dello stesso argomento, sempre tratto da un'opera dello scrittore siciliano, vale a dire "Il Giorno della Civetta", di Damiano Damiani (1922-2013), uscito il 17 Febbraio 1968.

Due film molto diversi, questo di Damiani e quello di Petri, se in quest'ultimo la Mafia si fa quasi dimensione astratta, misteriosa, se il film procede per allusioni, suggerimenti, "distorsioni" grottesche di una data realtà e di un dato ambiente, come ho tentato di mostrare, questo film di Damiani, invece, è molto più sanguigno, "materiale", dotato di una robusta vena spettacolare.

In questo film la stessa vicenda assume le caratteristiche di una SFIDA, MENTALE E MATERIALE, FRA L'UFFICIALE DEI CARABINIERI ED IL BOSS MAFIOSO.

Una sfida, una lotta: questo aspetto tende ad enfatizzare la resa ambientale e di atmosfera del film, a sottolinearne i contorni di film di impegno civile e di denuncia.

Il film poi si avvale di un cast internazionale, sia Italiano (Franco Nero, Claudia Cardinale, Tano Cimarosa) che straniero (in parte Serge Reggiani, emigrato piccolo in Francia, Lee Cobb, Nehemiah Persoff).

Damiano Damiani è stato uno dei più fulgidi rappresentatnti del Cinema di Denuncia, toccando spesso temi scottanti, come appunto il problema della mafia (non dimentichiamo che sarà anche autore, molti anni dopo, nel 1984 della prima stagione della serie televisiva "La piovra").

In questo film si MOSTRA IL FENOMENO MAFIOSO, SI MOSTRA L'OMERTA', attraverso una resa spettacolare e "contrastata": resa spettacolare (un certo sensazionalismo, colpi di scena) assolutamente funzionale al film, mai "concessiva" verso il pubblico in modo ruffiano.

D'altronde è sempre stata questa la forza del Cinema di Damiani, un Cinema certamente più "rozzo" di quello di Petri o di Rosi, per citare solo due nomi, ma efficace, forte, incisivo, nella sua resa spettacolare e dinamica.

Diciamo che se nel film di Petri è presente il Grottesco, ne "Il Giorno della Civetta" è presente l'elemento del Comico (ovviamente solo in alcune scene), che non serve tanto ad "alleggerire" il film, il suo argomento scottante, quanto piuttosto a riappropriarsi del "basso", della variante dialettale, come a voler raffigurare in modo più forte, incisivo ed iconico un dato ambiente, nella sua peculiarità non solo regionale, ma anche "stra-paesana", per così dire.

Eppure questo film è più articolato di come possa sembrare: in una delle scene finali, dove c'è il boss mafioso (interpretato da Lee Cobb) sul terrazzo di casa, attorniato dai suoi uomini, ci sono alcuni Primissimi Piani che deformano "grottescamente" i volti dei personaggi: mi pare un passaggio del film sempre poco citato, eppure assai significativo dell'inquietudine formale e stilistica di Damiano Damiani.

In quella scena non ha voluto (almeno, non necessariamente) citare il Grottesco di Petri, però sicuramente ha voluto rappresentare la distorsione del potere mafioso, come qualcosa di deforme, di quasi "comico" nella sua violenza e nefandezza.

Un abbassamento quasi "carnevalesco" del Potere (incarnato dalla Mafia), ma a pensarci bene, la nozione di "carnevalesco" non è forse stata usata per una comprensione più approfondita ed articolata del Cinema dello stesso Petri?

Ad ogni modo siamo alle prese con un tratto stilistico marcato che rende il film non solo "spettacolare" "dinamico" ed ovviamente ben girato, ma più inquieto, per così dire. Non si tratta solo ( o non completamente) di un film spettacolare di Impegno Civile, questo intendo affermare.

Potremmo affermare che "Il Giorno della Civetta" è anche un film seminale, anzi un FILM-CROCEVIA: fornendo l'ispirazione a molto Cinema Poliziesco (il quale nascerà di lì a qualche anno, in Italia, nei primi anni Settanta) proprio per la tendenza spettacolare virata in senso "impegnato". Film-crocevia fra il Cinema di Impegno Civile ed il proto-Poliziesco, un po' come avverrà (nonostante la differenza fra i due film) nel pur interessante e valido "La Polizia Ringrazia" di Steno, del 1972.

Ecco, io credo che sono tutte queste caratteristiche che ho tentato di evidenziare in questo mio scritto a rendere "Il Giorno della Civetta" un film non solo valido, bello, ma anche importante sotto il profilo cinematografico e culturale.



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