DRACULA (1958)
22 Settembre 2021
Francesco De Maria
Apro questo articolo asserendo che "Dracula"(uscito il 7 Maggio 1958) è un film seminale e di vitale importanza, non solo per il cinema inglese, ma per il cinema internazionale, e che Terence Fisher (1904-1980) è stato davvero un regista cinematografico sopraffino ed un grande narratore visivo.
Il film, comunque, è famosissimo, è il celebre "Dracula" interpretato da Christopher Lee, e da il via, insieme al precedente "The Curse of Frankenstein" (1957) dello stesso Fisher al ciclo horror Hammer (a cui si aggiungerà nel 1959 anche la Mummia, ma con minor successo).
Sicuramente "Dracula" è il film che lanciò la figura del vampiro come una sorta di "gentiluomo satanico" (e comunque c'è da dire che a questo aspetto aveva già contribuito Tod Browning con il suo "Dracula" del 1931, qui il link del mio articolo su questo film: https://slisso.wixsite.com/cineprospettive/single-post/dracula-1931 ) ed altra caratteristica importante, evidenziata da molti studiosi è il carattere latentemente erotico della figura del conte.
Scorre, attraverso l'intero film, anche se in modo nascosto una vena di sadismo sessuale, caratteristica che contribuisce, e non poco, a rendere "Dracula" un film eversivo di regole e parametri di rappresentazione.
Secondo lo stesso Christopher Lee il personaggio di Dracula è, per citare le sue precise parole "eroico, erotico e romantico", e questo è visibile anche nel film (non solo nel personaggio letterario a cui l'attore si riferisce).
Il film horror Hammer (non solo "Dracula", quindi) fu in grado di recuperare la tradizione del romanzo gotico, CINEMATOGRAFIZZANDOLA, ed al contempo ambientando le sue storie in epoca vittoriana. Vi è questo intreccio suggestivo fra gotico e vittoriano; il gotico, come ho scritto sopra viene recuperato per creare un autentico CINEMA GOTICO, l'epoca vittoriana viene rappresentata e ricostruita, come a voler fare i conti con quell'epoca della storia inglese e con ciò che ha comportato da un punto di vista psicologico, sociale, e culturale (anche di cultura figurativa).
Ora, l'epoca vittoriana fu segnata da una forte mentalità repressiva e sessuofobica, in "Dracula" tale cultura viene ROVESCIATA DI SEGNO, IL VAMPIRO DIVENTA ANCHE VETTORE RIBELLISTICO E "SATANICO" CHE SI CONTRAPPONE ALLA REPRESSIONE PSICO-SESSUALE.
La cultura vittoriana viene recuperata e "rovesciata" e attraverso questo anche tutta una lunga tradizione "castigata" del cinema inglese degli anni precedenti.
E questo, secondo me, è un dato molto importante, perchè ci dimostra l'effettivo, profondo e reale carattere innovativo, in primis di un film come "Dracula" ma più in generale di molto cinema di Terence Fisher (e possibilmente anche di film Hammer di altri registi), un film che si pone come PUNTO DI ROTTURA, COME CRISI, affiancandosi in questo senso alla rivoluzione della British New Wave, nata ufficialmente nel 1959.
Si dovrebbe parlare di duplice rivoluzione all'interno del cinema inglese di fine anni Cinquanta, in modi del tutto diversi ed antitetici i due fenomeni sono parte di una stessa spinta di rinnovamento la quale si poggia sulla LIBERTA' DI RAPPRESENTAZIONE E DI MESSA IN SCENA.
"Dracula" è un autentico film di rivolta, il quale ci dimostra la maggiore complessità e problematicità di un regista come Terence Fisher.
Rispetto al film di Tod Browning del 1931 (il quale si rifaceva all'adattamento teatrale del romanzo di Bram Stoker" il film di Fisher si riallaccia direttamente al romanzo; il regista riprende possesso della fonte letteraria, facendo i conti direttamente con il libro.
"Dracula" è un film dal forte profilo visivo, se solo pensiamo ai suoi colori saturi, atti a risaltare il colore del sangue, ad esempio.
Il cromatismo del film si fa STRUTTURA AMPLIFICATRICE DELLE EMOZIONI: TURBAMENTO, PAURA, INQUIETUDINE; siamo alle prese con un uso fortemente espressivo del colore.
Dal punto di vista formale e stilistico la regia è piuttosto classica, ma insisto su questo punto: nella sua inquietudine di fondo, come ho spiegato sopra, il film si pone già fuori dal classicismo.
Anche in questo caso, nonostante il film fu ampiamente elogiato dalla critica cinematografica alla sua uscita, fu elogiato in modo del tutto riduttivo, fu visto come un film efficace da un punto di vista orrorifico e basta. Ora, questo aspetto ha la sua importanza, senz'altro, ma come ho tentato di spiegare c'è di più in "Dracula": una vera e propria INQUIETUDINE RAPPRESENTATIVA.
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