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DEAD OF NIGHT (1945)

2 Agosto 2021


Francesco De Maria



"Dead of Night" uscito il 9 Settembre 1945 è un film horror ad episodi, diretto da Alberto Cavalcanti, Charles Crichton, Basil Dearden e Robert Hamer.

Il film è composto di cinque episodi, legati da loro da un episodio generale (i vari ospiti di una villa fuori Londra che si raccontano varie storie misteriose e sovrannaturali.

Il film fu prodotto dalla Ealing, una delle più importanti case di produzione del cinema inglese, famosa per le sue caustiche e corrosive commedie fra cui "The Lavender Hill Mob" film di cui ho trattato su questo mio Blog, qui il link: https://slisso.wixsite.com/cineprospettive/single-post/2020/08/12/the-lavender-hill-mob-1951 e diretto fra le altre cose proprio da Charles Crichton il quale gira uno degli episodi del film, guarda caso quello più intriso di una sorta di bizzarro humor nero.

La Ealing, come casa di produzione dette il nome anche allo stile particolare dei suoi film (si parla appunto di "stile Ealing"), così come si parla anche di uno "stile Gainsborough" ( i cosiddetti "Gainsborough Melodramas") e più avanti (ma siamo già nella seconda metà degli anni Cinquanta) di "stile Hammer" con capofila un regista come Terence Fisher con i suoi incubi gotici.

"Dead of Night" è un film importantissimo e seminale all'interno della storia del cinema inglese poichè in modo piuttosto evidente fa da battistrada (e addirittura da precursore) dei film della Hammer di più di dieci anni dopo, ma al contempo, in modo meno scontato ed ovvio sembra anche (in alcune sue parti) VOLER RADICALIZZARE IL DISCORSO CINEMATOGRAFICO DELLO STILE EALING, MANTENENDONE CERTI REQUISITI UMORISTICI MA ROVESCIANDOLI DI SEGNO.

Questo secondo me è un aspetto molto importante del film, e che mi ha sempre colpito. Il film ebbe un buon riscontro di pubblico ma anche la critica cinematografica elogiò il film, soprattutto l'episodio diretto da Alberto Cavalcanti, quello del ventriloquo, interpretato da Michael Redgrave.

Proprio in questo episodio bene si manifesta tutta la carica perturbante del film (forse più latente in altri episodi), ed uso perturbante in senso rigoroso, proprio dal punto di vista freudiano.

In questo episodio il senso di paura e di inquietudine si concentra proprio nella figura del pupazzo. Così come l'episodio dello specchio stregato (diretto dall'ottimo Robert Hamer, il quale scomparve purtroppo prematuramente a 52 anni, nel 1963, è sicuramente il più allusivo, un episodio che bene inscena il misterioso fascino di Googie Withers (una delle attrici di punta della Ealing, spesso diretta dallo stesso Hamer), la sottile carica erotica della donna, ed i relativi turbamenti del marito.

LO SPECCHIO FUNZIONA DA SPECCHIO APPUNTO, PRIMA DI TUTTO IN MODO SIMBOLICO, DEI TURBAMENTI E DEGLI INCUBI DELL'UOMO, PROPRIO RISPETTO ALLA SOTTILE E MISTERIOSA SENSUALITA' DELLA DONNA.

In questo episodio scorre sotterranea un'allusione costante all'eros, alla pulsione sessuale, ma più in generale anche ai rapporti di coppia, il tutto proiettato in una sorta di incubo quotidiano, di ossessione.

Teniamo presente, inoltre, che "Dead of Night" fu un film molto amato da Luis Bunuel (il grande regista surrealista) è non è un caso: da più parti è stato messo in luce, infatti, di come nel film sia onnipresente la tematica della repressione, e di come il represso ritorni sempre a galla.

Paure, angosce, desideri, lo stesso principio di piacere di contro al principio di realtà, tutto questo ritorna e si impone negli episodi di "Dead of Night", e sono proprio questi elementi che vanno a costituire una sottile critica corrosiva all'esistente, al discorso dominante, alla repressione. Teniamo presente poi, che l'horror, proprio come genere ha sempre svolto questa funzione nel cinema inglese, in modo più o meno consapevole.

Altro grande merito di "Dead of Night", poi, è stato proprio quello di riscoprire e rilanciare la tradizione culturale gotica che appunto sostanzierà in modo più plastico ed evidente tutto lo stile Hammer degli anni Cinquanta e Sessanta, anche se c'è da dire che in una certa misura il Gotico (proprio come categoria, anche mentale) era già stato riscoperto proprio dalla Gainsborough e dai suoi melodrammi.

Proprio per tutte queste caratteristiche l'importanza seminale ed innovativa (ma anche il coraggio, dal momento che esce appena finita la guerra, ed in Gran Bretagna l'horror negli anni di guerra era un genere bandito) di "Dead of Night" risulta indiscutibile.



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