top of page

THE LAVENDER HILL MOB (1951)


"The Lavender Hill Mob" in Italia distribuito con il titolo "L'Incredibile Avventura di Mr.Holland" è una delle più brillanti e fulgide commedie Ealing (casa di produzione inglese la quale dette il nome anche allo stile di tali film), del regista Charles Crichton (1910-1999) che forse molti conosceranno per il suo ultimo film, "Un Pesce di Nome Wanda", del 1988.

Il film, uscito il 28 Giugno 1951 riscosse immediatamente un notevole successo di pubblico. Il film vede protagonisti due importanti attori inglesi come Alec Guinness e Stanley Holloway e come comparsa una molto giovane Audrey Hepburn in una piccola parte.

La cosiddetta Commedia Ealing a cui questo film appartiene, appunto, era un genere di commedia brillante e di satira sociale, pervasa da un corrosivo humor inglese.

Molto spesso protagonista di questo tipo di film era Alec Guinness, appunto. Nella Storia del Cinema lo stesso Charles Crichton è riconosciuto come l'iniziatore della Commedia Ealing, più precisamente con il film "Hue and Cry" del 1947.

Il film vede protagonista un timido e riservato impiegato londinese, il signor Holland, appunto (interpretato da Alec Guinness) il quale fa da sorvegliante ai carichi d'oro che giungono nella banca in cui lavora.

Stanco della propria grigia vita decide di compiere una rapina facendosi aiutare da un amico (interpretato da Stanley Holloway) con l'obiettivo di trasformare i lingotti d'oro in statuette della Torre Eiffel da trasportare a Parigi.

Una trama semplice, essenziale, e proprio su questa trama abbastanza schematica che lo spirito corrosivo di Charles Crichton e dello stile Ealing si manifesta pienamente.

Dietro il tono da commedia, dietro lo humor, dietro il ritmo divertente (che pure ci sono, e sono tutti elementi che sostanziano questo tipo di film) vi è un ritratto cinico e problematico della vita media di un uomo medio, del suo bisogno di fuga e di evasione dal grigiore quotidiano.

Il Cinema Inglese non è nuovo a questo tipo di approccio, fuoriuscendo ad esempio, dal perimetro della Commedia Ealing potrei citare sia i casi di alcuni film appartenenti al Free Cinema (fine anni Cinquanta-primi anni Sessanta) che a certo cinema della fine degli anni Quaranta, debitore da un lato del Film Noir Americano e dall'altro del Realismo Poetico Francese e in questo senso mi viene a mente sopratutto un film come "Piove Sempre la Domenica" del 1947 (sempre prodotto dalla Ealing, ma non una Commedia, appunto) realizzato da Robert Hamer uno dei più grandi registi inglesi di quegli anni.

Anche "The Lavender Hill Mob" dietro le sue apparenze giocose è un film più articolato di come qualcuno può credere, un film che risente fortemente ad esempio della lezione del Cinema Documentaristico Inglese.

La tradizione documentaristica ha sempre giocata un ruolo fondamentale all'interno del panorama del Cinema Inglese e molti registi di varie epoche e di varie tendenze ne sono, in un modo o nell'altro, debitori.

Charles Crichton, con questo film non costituisce una eccezione. Il documentarismo del Cinema Inglese si potrebbe, grosso modo, suddividere in due tendenze diverse: quello più "poetico" e sognante il quale fa capo ad Humphrey Jennings (1907-1950), e al documentarismo più secco e cronachistico che fa capo invece a John Grierson (1898-1972) padre del Cinema Documenristico anche in Canada a seguito del suo trasferimento in quel paese per un certo periodo di tempo alla fine degli anni Trenta.

Ecco, il film di Crichton di cui sto trattando risente di uno STILE DOCUMENTARIO CRONACHISTICO, IN ALCUNE NOTEVOLI NOTAZIONI DI AMBIENTE, IN UNA CINEPRESA MOBILE, LA QUALE IN ALCUNE SCENE SEMBRA VOLER STUDIARE ED ANALIZZARE CERTO AMBIENTE URBANO LONDINESE, PER TRARNE CONSIDERAZIONI DI TIPO SOCIALE.

Vi è sottotraccia una sorta di sinfonia visiva metropolitana in alcune notevoli scene e sequenze di "The Lavender Hill Mob". Questo, a mio avviso è un dato molto importante, ed una caratteristica che mi ha sempre molto colpito di questo film.

E proprio in questo senso si può tranquillamente parlare (come spesso è stato fatto) di realismo visivo. In questo senso mi potrei riallacciare al discorso di apertura, poichè il dato realistico del film, innegabile si manifesta con forza anche nella descrizione della vita grigia del protagonista.

Il film vive di tale dicotomia: routine borghese e lavorativa come gabbia contrapposta alla fuga, all'evasione, al rischio (la stessa rapina).

Questa stessa dicotomia fa deflagrare il film, nella sua forza corrosiva, umoristica, ma anche cinica.

E sono proprio questi elementi, talora nascosti, almeno per uno spettatore "ingenuo" che si lascia trascinare semplicemente dall'andamento del film, a fare di "Lavender Hill Mob" davvero un film geniale.

bottom of page