BODY DOUBLE (1984)
11 Maggio 2022
Francesco De Maria
"Body Double" uscito il 15 Ottobre 1984 è, a mio avviso, uno dei film più significativi di Brian De Palma, addirittura il più significativo ed emblematico.
Ho già avuto modo di trattare del cinema del regista, e nella fattispecie del suo primo film thriller, qui il link: https://slisso.wixsite.com/cineprospettive/single-post/2018/07/02/sisters-1972. Questo film del 1984, distribuito da noi in Italia con il titolo molto meno pregnante ed evocativo (al posto dell'originale, che tradotto, significa "controfigura") di "Omicidio a Luci Rosse" risulta essere un compendio di tutte le ossessioni visive De Palmiane.
Film su un caratterista (per film di serie Z) con problemi di claustrofobia, il quale dopo aver colto in flagrante la propria donna a fare sesso con un altro uomo, abbandona la propria abitazione in cerca di un'altra. Si troverà impelagato in una storia torbida e dai risvolti inquietanti, fatta di ossessioni voyeuristiche, lambendo anche l'ambiente pornografico della California Meridionale. Egli sarà anche testimone (voluto, ricercato, proprio da chi lo compie) di un omicidio ad opera di un misterioso ed inquietante pellerossa.
Il protagonista, appunto, per risolvere il mistero riesce ad entrare nell'ambiente porno (chiave di volta del tutto) riuscendo a venire a capo dell'enigma.
Tipica storia De Palmiana, si potrebbe ben dire. Ciò che mi ha sempre colpito di questo film è anche la RAPPRESENTAZIONE URBANA DI LOS ANGELES, una città colta in molti dei suoi aspetti iconici ed evocativi: dalla Chemospehere House, la strana casa ottagonale sulle colline di Hollywood dove il protagonista va ad abitare, invitato dall'"amico", ai negozi di lusso Louis Vuitton di Beverly Hills, dove l'indiano segue Gloria (la donna di cui il protagonista si è invaghito e della quale CREDE di essere testimone delle sue danze erotiche con spogliarello e che rimarrà uccisa, appunto), alla galleria sulla spiaggia di Long Beach dove l'indiano dopo aver seguito Gloria la deruba (verremo poi a sapere della carta magnetica per riuscire ad entrare nell'appartamento ed ucciderla), alla stessa casa del protagonista ad Hollywood, mostrata nelle prime scene del film, con quel look suburbano anni Cinquanta e che rimanda, come è stato giustamente notato a tutto un filone del Film Noir (e di cui "Body Double" è ampiamente debitore).
La città degli angeli come GIGANTESCO SET, ma anche come regno del falso. dell'inautentico, e non solo: dimensione del raddoppiamento, della CONTROFIGURA. basti pensare, anche, volendo, alla prima scena che sembra riprendere un paesaggio desertico, per poi scoprire che si tratta solo di un fondale. Oppure lo spogliarello di Gloria (effettuato invece da una giovane attrice porno, interpretata da Melanie Griffith) coinvolta quasi suo malgrado, dal villain del film, il quale si finge amico del protagonista nel fare da ignara controfigura della moglie, Gloria, appunto, che egli ucciderà, travestito da indiano, con un trapano elettrico, usando il protagonista come testimone "voyeuristico").
Il protagonista è effettivamente un voyeur, nascosto, a sua stessa insaputa. Il film si confronta, come accade spessissimo nei film di De Palma, con la PULSIONE SCOPICA, con l'atto del guardare. Tale atto del guardare, molto spesso, è intriso di eros, è anche una pulsione sessuale, una visione "eccitata", per così dire.
Il film si confronta con ossessioni voyeuristiche, appunto, e con la claustrofobia. I legami con molto cinema di Hitchcock, oltre che con il Film Noir, sono innegabili. I legami sono evidenti soprattutto con un film come "Rear Window", del 1954, dove James Stewart si confrontava con la propria pulsione scopica (anche lui testimone di un omicidio).
Il cinema di De Palma è sempre meta-cinema.
"Body Double" è un film sulla RELAZIONE PROBLEMATICA FRA CIO' CHE E' VERO E CIO' CHE E' FALSO, FRA REALTA' E SUA RAPPRESENTAZIONE.
Sul Cinema, come arte catartica e liberatoria, come strumento interpretativo e rappresentativo di pulsioni oscure.
In "Body Double" davvero tutto è maschera, niente è come appare, l'esempio più eclatante lo abbiamo nell'inquietante figura dell'assassino; quell'"indiano" che nemmeno esiste, pur esistendo, in un certo senso, nella sua forte iconicità. Il tutto si muove sulla FAGLIA, SUL DISCRIMINE FRA CIO' CHE E' VERO E CIO' CHE NON LO E'.
Questi, secondo me sono i veri motivi (più che la violenza grafica) a fare di "Body Double" un film bello, importante e dalla forte valenza teorica e meta-cinematografica.
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