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BANANAS (1971)

22 Gennaio 2025


Francesco De Maria



L'avvio della carriera registica di Woody Allen (1935) parte al'insegna della comicità, riattingendo sia alla grande tradizione cinematografica del Muto, sia all'umorismo Yiddish (è da tenere presente, infatti, l'origine Ebraica del regista NewYorkese) e via via, i suoi film hanno assunto caratteristiche sempre più propriamente umoristiche, spogliandosi della veste comica, o talvolta addirittura drammatiche (con un occhio rivolto alle tematiche esistenziali).

Ecco,"Bananas", uscito il 28 Aprile 1971 costituisce l'esempio perfetto, insieme al suo esordio del 1969, "Prendi i Soldi e Scappa", del quale ho trattato in passato, qui il link: https://slisso.wixsite.com/cineprospettive/single-post/2019/08/12/prendi-i-soldi-e-scappa-1969 della più pura comicità Alleniana.

Siamo alle prese con una COMICITA' VISIVA, CON LUNGHE RADICI NELLA SLAPSTICK, ma non solo, perchè (e questo accade in maniera molto significativa anche in "Bananas" per l'appunto, non solo nel film di esordio) quella dimensione visiva si intreccia indissolubilmente con una comicità verbale, legata al paradosso, e in aggiunta anche "Bananas" è attraversato da uno spirito corrosivo e satirico.

Questo è un aspetto molto importante del primissimo Cinema Alleniano, e mi riferisco appunto allo spunto satirico (il quale è manifestazione di un attitudine del regista/attore alla critica sociale, anche se talora "cifrata", per così dire). Talvolta le stesse battute apparentemente più assurde, se lette invece, attraverso il filtro della satira, assumono tutto il loro valore critico e ribelle, e non rimangono "solo" manifestazione di uno spirito libero e brillante.

Il film vede protagonista lo stesso Woody Allen, nei panni di Fielding Mellish, giovane, timido ed imbranato NewYorkese (già in questo film New York, la città da lui tanto amata, mitizzata e venerata inizia a farsi co-protagonista) che dopo essere stato lasciato dall'attivista impegnata e femminista (lei è Louise Lasser, prima moglie di Woody Allen) parte per un paese dei Caraibi (il paese nel quale sono girate molte scene è Porto Rico, ma ha dei chiari rimandi a Cuba) chiamato Bananas, paese che sta vivendo una rivoluzione.

Il giovane per riconquistare il cuore dell'amata, che intanto lo ha lasciato, si unisce, all'arrivo nel paese caraibico, alla rivoluzione, diventandone ben presto il leader, dopo che quello originario, in un delirio di onnipotenza impazzisce.

"Bananas" è un film che prendei in giro un po' tutto e tutti: dall'attivista femminista che sogna l'uomo forte, alle pubblicità televisive, agli stessi processi rivoluzionari, i quali ben presto si corrompono e si compromettono, manifestando derive "folli" (come mostrano gli esilaranti momenti del leader impazzito), oppure all'ingerenza imperialista Americana (pensiamo solo alle battute sulla CIA).

Oppure pensiamo al processo-farsa intentato contro il protagonista. Woody Allen in "Bananas" "abbassa" in maniera programmatica qualsiasi autorità, qualsiasi mito, demistificandolo.

Ma non bisogna pensare ad uno scetticismo disincantato, poichè, attraverso tale approccio satirico, rivolto a tutto e tutti, senza reverenze di sorta, Allen mostra anche un'attitudine critica e progressista.

Alla fine del film Fielding Mellish riconquista la donna, e la loro prima notte di nozze viene ripresa da una troupe giornalistica, MEDIATIZZATA: infatti il film può essere letto anche come una critica impietosa, comico-satirica, ovviamente, al sistema mass-mediatico, alla sua invadenza, alla sua capacità di mistificare e di difendere un certo assetto sociale e di potere , ma non solo, la portata surreale della sequenza non si ferma qui: il rapporto sessuale che si consuma assume le caratteristiche di un incontro pugilistico: la guerra dei sessi non solo continua, ma è più viva che mai.

Tutta la comicità "assurda", quasi demenziale che costella il film è anche il sintomo profondo di uno spirito anarchico, direi latamente "eversivo" che spira attraverso il film, se solo pensiamo, poi, che ci troviamo di fronte ad un'opera cinematografica dei primi anni Settanta.

E poi, più in generale, il Comico vive sempre di pulsioni ribelli, libere ed eversive.

In qualche modo ed in una certa misura il primissimo Cinema di Woody Allen presenta delle analogie con il primo Cinema di Mel Brooks (anch'egli Ebreo, di discendenza Yiddish, ed anch'egli NewYorkese).

Lo stesso titolo "Bananas" costituisce, poi, un omaggio simbolico ai fratelli Marx: il film alleniano si intitola "Bananas" quando nel film non compare nemmeno una volta una banana, proprio come il vero esordio dei Fratelli marx, il già esilarante "The Cocoanuts", del 1929, film nel quale non compariva nemmeno una volta una noce di cocco.

"Bananas" è un film degno di ripetute visioni, sia per il suo carattere cinematograficamente articolato e composito, sia per la sua esilarante portata comica.





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