WHITE ZOMBIE (1932)
21 Novembre 2022
Francesco De Maria
In questo articolo andrò a trattare di un Horror seminale come "White Zombie", di Victor Halperin (1895-1983), il quale si segnalò più che altro per questo film, che uscì il 28 Luglio 1932 e ricevette diverse critiche negative.
Teniamo presente che si tratta di un film indipendente che presentava un nuovo orientamento al film Horror (ed in questo, secondo me risiede il suo vero punto di forza) vale a dire un attenzione rivolta al Voodoo, allo scenario Haitiano, alla figura dello Zombie.
Diciamo che il film fu recensito negativamente, molte volte, alla sua uscita per la sua recitazione, ritenuta debole, mentre con il passare degli anni è stato sempre più rivalutato per la resa atmosferica, per il suo carattere allusivo ( e invero poco spettacolare), nonchè per una certa originalità, se soltanto lo ricollochiamo (come è giusto che sia) all'interno del panorama del cinema Horror Americano dei primi anni Trenta.
E non è un caso che qualche critico abbia voluto allineare questo film agli Horror di atmosfera prodotti da Val Lewton (e diretti da Jacques Tourneur, ma non solo) nel corso degli anni Quaranta.
Quello che colpisce del film è come si introduce la figura dello Zombie, attraverso una sorta di MIMESI VEROSIMILE ED ANTROPOLOGICA ALLA REALTA': lo Zombie non come morto vivente antropofago, ma come morto apparente e ritornato in vita schiavizzato dai grandi piantatori. Figura inquietante, certo, ma pur sempre vittima e schiavo.
In "White Zombie" si riattinge ampiamente da quello che è il folklore Haitiano, dalla cultura Voodoo, dalla figura dello stregone (impersonato da Bela Lugosi) oltrechè dalla figura autentica dello Zombie.
Ed ecco perchè non siamo alle prese con un Horror sovrannaturale, se così possiamo dire, ma con un HORROR MIMETICO ED ANTROPOLOGICO (il quale attinge a Folklore e credenze popolari sedimentate nel corso dei secoli in Haiti), e dalle venature politiche.
I grandi piantatori, ad esempio, vengono mostrati per quello che erano. sfruttatori di manodopera, schiavisti e schiavizzatori mediante uno sfruttamento operato attraverso la zombificazione.
Anche in questo senso "White Zombie" è un film seminale: non solo introduce nel discorso orrorifico la figura dello Zombie, ma sembra voler connotare la vicenda di un sottotesto sociale e politico che farà scuola in molto cinema Horror della New Hollywood di fine anni Sessanta ed anni Settanta (George Romero, John Carpenter, Tobe Hooper, in un certo senso Wes Craven).
Quindi l'importanza storica del film, risiede, come una critica più recente ha mostrato, proprio nel suo fare da ponte fra il cinema di mostri della Universal dei primi anni Trenta e gli Horror-Noir prodotti da Val Lewton soprattutto nella prima metà degli anni Quaranta.
Spero di avere bene illustrato quelli che secondo me sono i punti di forza del film, fra cui proprio il suo carattere critico (come non vedere che siamo alle prese con un film-metafora non solo sullo sfruttamento, ma anche sul colonialismo) che in modi diversi è un topos del cinema Horror.
In "White Zombie", a ben vedere, il vero orrore risiede nello sfruttamento da parte di esseri umani di altri esseri umani, dell'uomo bianco sull'uomo nero, il tutto immerso in un film dall'atmosfera cupa e misteriosa (ed in questo senso torniamo al discorso sul collegamento con i futuri film prodotti da Val Lewton).
Sotto il profilo figurativo il film mostra tutti i suoi debiti con il cinema Espressionista, a cominciare proprio dalla fotografia contraddistinta da un forte chiaroscuro.
Bisogna tenere sempre presente la forte influenza figurativa, e non solo, che la grande tradizione del cinema Espressionista esercitò sia sul cinema Horror Americano degli anni Trenta (ad esempio "Frankenstein" di James Whale, del 1931, lo stesso "White Zombie", appunto), sia sul film Noir, soprattutto degli anni Quaranta, ma in parte anche degli anni Cinquanta.
L'Espressionismo in questi film si configurò prima di tutto come fatto di Immagine, di composizione luministica e dell'Inquadratura, e come risultato finale, come resa di un'atmosfera.
Ed in questo senso "White Zombie" non costituisce eccezione. Queste sono le caratteristiche a rendere "White Zombie" un film più articolato e composito, di come, a prima vista possa sembrare, un film che nonostante i suoi limiti, dimostra ancora oggi una sua forza ed una sua ragion d'essere.
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