UNA COMMEDIA SEXY IN UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE (1982)
- Francesco De Maria
- 13 giu
- Tempo di lettura: 3 min
13 Giugno 2025
Francesco De Maria

Ho trattato svariate volte, su questo mio Blog, del cinema di Woody Allen (1935), autore a me molto caro, soprattutto in ragione dei suoi film degli anni Settanta ed Ottanta (e del suo folgorante esordio del 1969), stavolta andrò a trattare di un film particolarissimo, a mio avviso, un film dalla natura complessa, profondamente Alleniano nell'andamento, nei contenuti, ma al contempo anche apparentemente anomalo per l'ambientazione, il film in questione è "Una Commedia Sexy in una Notte di Mezza Estate" uscito il 16 Luglio 1982.
Siamo alle prese con un film che è una Pochade ambientata nel 1906, in una casa di campagna nelle Pocantico Hills (area rurale poco a nord di New York) e degli scambi di coppia (clandestini) e delle schermaglie che avvengono fra tre coppie durante un fine settimana.
I protagonisti sono Woody Allen e Mia Farrow, e in questo film vi è un ottimo gioco di squadra attoriale (gli altri sono Tony Roberts, medico gaudente, Mary Steenburgen moglie di Woody Allen, Mia Farrow compagna dell'anziano Josè Ferrer, la quale aveva avuto una relazione con Woody Allen, e la dolce ed ingenua infermiera Julie Hagerty la quale si accompagna al dottore.
I rimandi del film sono molteplici: la struttura da Pochade sembra richiamare non solo certo cinema di Bergman (penso soprattutto a quello apparentemente più lieve come "Sorrisi di una Notte d'Estate, del 1955, fonte di ispirazione, anche nel titolo, del film Alleniano), ma attraverso il maestro Svedese vi sono rimandi all'opera teatrale settecentesca di Marivaux (non solo per la costruzione della trama, ma anche per la riflessione dolce-amara sulle relazioni sentimentali e sull'esistere.
Lo stesso sfondo naturale non fa da semplice cornice al film (e questo è un dato molto interessante, se solo pensiamo al carattere metropolitano delle pellicole Alleniane) ma è esso stesso non solo protagonista ma anche lievitatore della vicenda, la Natura come dimensione panica ed avvolgente, come dimensione che incide simbolicamente e non solo, sui comportamenti dei personaggi.
Infatti, nel corso del film, vediamo, ad esempio di come il personaggio interpretato da Josè Ferrer (l'anziano professore di filosofia) riscopra in sè tutta una dimensione istintuale, giocosa, "primitiva", dietro il portamento altezzoso; ma non basta: lo stesso professore è un materialista, eppure tale visione del mondo si incrina dopo l'esperienza amorosa, sentimentale, relazionale, di scambio di coppia, etc in quel fine settimana.
Woody Allen in questa commedia filosofica (elegantissima e con venature di dramma) sembra alludere continuamente ad un Oltre, ad una dimensione invisibile che si intreccia e dialoga costantemente con il dato visibile, immediato, fisico e materiale.
Il suo stesso personaggio, Andrew, si diletta come inventore: questa sua propensione, all'interno del film, ci suggerisce tutta una tensione verso l'Oltre, verso l'apparentemente Impossibile (pensiamo al suo macchinario a pedali per volare).
Oppure pensiamo al personaggio interpretato da Mia Farrow: Ariel. In questo caso vi è un ovvio rimando alla "Tempesta" di William Shakespeare , Ariel, lo spirito dell'aria.
Nel film assumono, appunto, una rilevanza magari cifrata, talora indiretta, gli elementi naturali (ed in questo senso torniamo al discorso precedente, sull'importanza della dimensione naturale), e in questo caso mi vengono amente le carrellate liriche attraverso la natura, i dettagli sui ruscelli, sul fogliame, sull'esplosione della natura, sulla luce d'Estate.
Perchè la stessa stagione estiva si fa co-protagonista del film, assumono notevole importanza la dimensione luministica, la natura al culmine, le notti chiare popolate da spiriti, etc.
La fotografia del sempre ottimo Gordon Willis riesce a valorizzare al meglio la luce, e dal punto di vista figurativo come è stato notato da più parti vi sono anche bei rimandi alla pittura Impressionista (come non pensare, per alcune scene, alla "Colazione sull'Erba" di Pierre Auguste Renoir?) e l'utilizzo delle musiche (soprattutto di Mendelssohn) donano al film (soprattutto alle scene naturali) tutto il suo fascino, tutta la sua magia.
Perchè di questo si tratta: "Una Commedia Sexy in una Notte di Mezza Estate" è un film dall'aura magica, che ci restituisce situazioni talora sul limite fra reale ed irreale, fra dato materiale e dato immateriale, ma comunque sempre sospese magicamente.
E questo è il suo vero punto di forza.
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