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TWO SISTERS (2003)

12 Settembre 2022


Francesco De Maria


Inizio subito con l'affermare che "Two Sisters", uscito il 13 Giugno 2003, del regista Kim Ji Woon (1964) è un film dal forte significato simbolico, proprio perchè incarna tutta la forza, tutta la tensione, tutta la densità del cinema Horror Sud-Coreano.

Tutto il cinema dell'Estremo Oriente ha visto o rivisto una rinascita di questo genere, così intonato alle corde dell'anima di quei popoli (Coreani, Giapponesi, ma non solo), cinema, che, e questo è un elemento importante riattinge pienamente al folklore "nero" di quei paesi. Bisogna tenere presente che siamo di fronte a culture che hanno sviluppato moltissime leggende legate al soprannaturale, all'orrorifico, alle storie di fantasmi (soprattutto in Cina, originalmente, e attraverso i fortissimi legami culturali, in Corea e Giappone).

Ecco, "Two Sisters" incarna con forza tutto questo, un film che si richiama fortemente a leggende e tradizioni Coreane.

Infatti il film si ispira, anche se liberamente, al racconto folcloristico "La Storia di Janghwa e Hongryeon"

Il film tratta della storia di due sorelle adolescenti che dopo essere state in casa di cura, tornano a vivere con il padre, il quale abita in una vecchia dimora isolata insieme ad una nuova compagna. Con la "matrigna" instaureranno un rapporto assai difficile e conflittuale, il tutto sullo sfondo di una casa sinistra, infestata da presenze soprannaturali.

Siamo alle prese con un film VOLUTAMENTE AMBIGUO, nel senso cioè che tende a creare un'atmosfera, anzi, ancor prima una realtà quasi indecifrabile, di difficile interpretazione. La sensazione di inquietudine che comunica è legata a doppio filo ai RAPPORTI UMANI E PSICOLOGICI CONTORTI (delle due sorelle, sia con il padre che con la madre adottiva).

Lo stesso "topos" della "matrigna" viene dal regista rielaborato in modo molto penetrante, la stessa figura della matrigna è fortemente contrassegnata da una torbida, inquietante e misteriosa ambiguità di fondo.

Il film sembra voler problematizzare la realtà, la stessa fenomenologia del reale, aprendo nuove strade all'Horror: quanto di quello che accade è reale? Cosa è reale? Cosa è frutto di un disturbo psichico? Quest'ultimo è ascrivibile ad una semplice malattia mentale, oppure è il nome che attribuiamo ad una percezione, solo apparentemente alterata della realtà, in verità più acuta e spregiudicata? Il film solleva tale questioni.

LA REALTA' (ORRORIFICA) COME COSTRUZIONE MENTALE, da un lato sembra un'ipotesi plausibile. La stessa valenza critica di "Two Sisters" è indubitabile, dal momento che sembra rovesciare il mito della famiglia felice ed equilibrata. In questo film tutto è oscuro, ambiguo, torbido, ed anzi l'ORRORE SEMBRA DISCENDERE DALLO STESSO PASSATO FAMILIARE.

E questo è un dato molto importante e molto interessante. I diversi piani della realtà, varie dimensioni si intrecciano nel film, come quella onirica, come quando una delle due protagoniste sogna il fantasma della madre deceduta. Kim Ji Woon sembra voler rappresentare una REALTA' AMPLIATA, COMPOSTA DI VARCHI, DI FESSURE. UNA REALTA' CHE E' FRUTTO DI CORRISPONDENZE MISTERIOSE, DI INTERSECARSI DI PIANI DIFFERENTI.

Importanza notevole la assume la stessa compenetrazione dei piani temporali. Questo elemento, fra le altre cose, rende "Two Sisters" un film esteticamente avanzato, dal notevole spessore cinematografico, il regista tende a RI-COSTRUIRE LA REALTA' ANCHE ATTRAVERSO LO STILE E LA FORMA CINEMATOGRAFICI.

La stessa atmosfera del film viene costruita e realizzata attraverso un ritmo lento e contemplativo, attraverso tale rarefazione viene a manifestarsi una realtà enigmatica, misteriosa, da incubo. Un incubo non composto da colpi di scena, quanto piuttosto da una rarefazione audio-visiva.

Lo stesso sonoro distorto concorre a creare una sensazione di inquietudine e straniamento.

In definitiva "Two Sisters" è un Horror della dimensione inconscia, dell'Es sprigionato, delle pulsioni selvagge, Questo è un aspetto molto importante del film, ed ecco perchè c'è chi ha scritto che siamo alle prese con un film crocevia fra Horror e Dramma Psicologico.

E' come se il regista volesse MOSTRARE LA MENTE ED IL SUO RAPPORTO "CREATIVO" O SAREBBE MEGLIO DIRE "CREAZIONALE" CON LA REALTA'.

Da questo discende l'incubo. In tutto questo risiede la forza cinematografica, estetica e culturale di un film come "Two Sisters", un film bello ed importante, nella misura in cui sembra davvero voler tracciare nuovi percorsi creativi per il cinema Horror.




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