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THE NUTTY PROFESSOR (1963)

12 Aprile 2023


Francesco De Maria



Jerry Lewis (1926-2017) non è stato solo un comico geniale, ma anche un ottimo regista, un autore cinematografico nel senso pieno del termine: regista/attore attento non solo ai tempi comici, ma alla composizione dell'inquadratura, all'impiego dei colori, alla stessa gestualità e mimica attoriali inquadrate in un certo modo, RESE CINEMATOGRAFICHE, DUNQUE, CINEMATOGRAFIZZATE.

"The Nutty Professor", uscito il 2 Giugno 1963, a mio avviso costituisce davvero il conseguimento più alto, il risultato di punta di Jerry Lewis.

Una parodia del romanzo di Stevenson "Lo Strano Caso del Dottor Jekyll e di Mister Hyde", ma una parodia, si badi bene che coglie e ripropone lo spirito del romanzo, per così dire, TRASFORMANDOLO DI SEGNO: anche nel film, infatti, assistiamo ad uno SDOPPIAMENTO DELL'IDENTITA, proprio come nel romanzo, ma ad uno sdoppiamento parodizzato e mutato di segno: qui, infatti, non siamo alle prese con il dottor Jekyll, uomo "civile" e perbene e con il suo doppio Mister Hyde, bestiale e crudele, ma con il goffo ed impacciato professor Julius Kelp ed il suo doppio (in cui si trasforma, a seguito di un proprio esperimento) Buddy Love, playboy arrogante, narcisista ed egocentrico.

Rispetto al romanzo non siamo alle prese con un represso che affiora: in questo film Buddy Love rappresenta piuttosto un doppio che si fa PROIEZIONE DESIDERANTE ED ALIENATA del professore, timido ed impacciato.

Lo spirito del romanzo viene riproposto proprio rispetto alla tematica della problematizzazione dell'identità, alla sua RESA SOFFERTA ED ARTICOLATA. ALLO SDOPPIAMENTO COME SEGNO PLASTICO DI TALE ARTICOLAZIONE E PROBLEMATIZZAZIONE.

Ma nel caso del film non vi è un represso Vittoriano che si manifesta, ma una proiezione desiderante, incarnato in un playboy fatuo ed arrogante, ma (ed in questo risiede il carattere critico-satirico del film) vincente da un punto di vista sociale e popolarissimo.

Le situazioni comiche del film si incentrano sulla "contesa" fra il professore ed il suo doppio per la conquista della bella Stella Purdy (interpretata da Stella Stevens), la quale preferisce sulle prime Buddy Love, poi sembra scegliere invece il professor Kelp (dopo il suo discorso agli studenti ed agli insegnanti del college, dove confessa il suo esperimento), ma sembra, appunto: dal momento che si riserva di portare con sè alcune bottiglie contenenti il liquido per la trasformazione del professore in playboy. Liquido, il quale, ovviamente può trasformare chiunque in un Alter-Ego arrogante e "vincente".

Il senso critico e satirico del film (ma anche il suo sottofondo amarissimo) risiedono proprio in questa rappresentazione della vita sociale (il college è una sorta di microcosmo simbolico), dove personaggi sgradevoli trovano seguito, e la timidezza ed umanità non ripagano.

Una società patologicamente dedita al culto dell'apparire, dunque, e lo stesso discorso finale del professor Kelp (giusto e condivisibile) contestualizzato in tale realtà, suona ancora più amaro, spuntato, inefficace ed ineffettivo. E l'amarissimo finale lo conferma.

Il professor Kelp è l'AUTENTICO: autentico essere umano, fortemente individualizzato, di contro ad una realtà sociale irreggimentata e violentemente conformista (di cui gli stessi atti di bullismo ai danni del professore ne sono manifestazione).

Lo stesso professor Kelp SI ALIENA ED ABDICA ALLA PROPRIA NATURA NEL MOMENTO IN CUI COMPIE L'ESPERIMENTO.

Io credo anche che l'interessantissimo utilizzo della Soggettiva nel film (guardiamo dallo stesso punto di vista del professor Kelp) si sostanzi di un valore morale, come in tutto il grande Cinema, del resto: il fatto formale, l'accorgimento stilistico sono anche manifestazioni morali.

Valore morale perchè ci fa empatizzare e discendere nell'anima del professor Kelp, della vittima, del diverso. Nel film, inoltre, assistiamo a un rovesciamento delle categorie di Essere ed Apparire: il professor Kelp è bruttissimo, ai limiti del "mostruoso", per così dire, a livello fisico, nell'aspetto, ma è buono e puro: ed è attorniato da belli; i quali sono i veri mostri. "The Nutty Professor", ovvero: DEL MOSTRUOSO SOCIALE, potremmo dire.

Una menzione particolare la meritano i colori (accesi e brillanti, virati in un senso altamente "soggettivo" e quasi espressionistico, in alcune sequenze, come quella della prima trasformazione di Kelp, momenti altissimi, di grande Cinema) e l'impiego dei suoni (ingigantiti) impiegati anche questi soggettivamente e soggettivisticamente, per così dire.

L'alto profilo cromatico-visivo, la sperimentazione sonora, ma non solo: il significato morale che vi è sotteso, il senso critico-satirico che pare sprigionarsi da ogni fotogramma, tutto questi elemeti rendono "The Nutty Professor" un film bello, importante ed indimenticabile.




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