PHENOMENA (1985)
- Francesco De Maria
- 11 ago
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11 Agosto 2025
Francesco De Maria

Ho trattato molto spesso, su questo mio Blog il cinema di Dario Argento (1940) perchè credo fermamente che sia un grande autore cinematografico, e che la sua opera (e penso prima di tutto a quella della fase, comunque lunga, del 1970-1987) non sia relegabile alla definizione di puro e semplice "cinema di genere".
Certo il suo cinema è ascrivibile a generi precisi, nella fattispecie l'Horror e il Thriller, ma all'interno di quei generi Argento propne una sua visione articolata, critica e profonda del Cinema e più in generale del mondo.
Il nostro è sempre stato un visionario ed uno sperimentatore che non ha mai digerito la nozione di "realismo". Ora, come ho affermato spesso la nozione di "realismo" è assai problematica nell'Arte (e a maggior ragione, anche se può apparire paradossale in un Arte come il Cinema, come mostra mirabilmente Paolo Bertetto nel suo "Lo Specchio e il Simulacro", proprio perchè la nozione stessa di Realtà è filosoficamente problematica.
In ogni caso, Dario Argento ha mostrato spesso insofferenza per un Cinema più aderente magari ai dati di realtà (anche se in alcune interviste ha dichiarato di amare il Cinema Neorealista), perseguendo l'idea di un Cinema bizzarro, deforme, irregolare, strano.
Ecco, "Phenomena", uscito il 31 Gennaio 1985 è uno dei suoi film più irregolari: proprio perchè è un'opera altamente visionaria, magicamente ed inquietantemente sospesa, che sconfina nei territori del Fiabesco.
Ma si tratta di una Fiaba "nera", anzi nerissima (ma in definitiva, se ci riflettiamo bene, le fiabe, se solo pensiamo all'esempio lampante costutuito dai fratelli Grimm non sono sempre nere, definirle nere non equivale a pronunciare una sorta di tautologia?).
Il film, un po' come "Suspiria" è ambientato in area Tedesca (in questo caso nella Svizzera Tedesca, fra Zurigo e il cantone San Gallo) e vede protagonista una giovanissima Jennifer Connelly (reduce da "C'Era una Volta in America, uscito l'anno precedente) nei panni di Jennifer Corvino, studentessa Americana che viene mandata dal padre a studiare in un prestigioso colleggio svizzero, appena fuori Zurigo.
Da quelle parti agisce da mesi un misterioso serial killer che uccide brutalmente giovani ragazze (il primo omicidio che vediamo, ad apertura del film, ai danni di una sfortunata turista Danese, le altre vittime saranno tutte ragazze del collegio).
Jennifer attraverso poteri telepatici (riesce a comunicare con gli insetti) e all'aiuto di un entomologo paralitico (interpretato da Donald Pleasence)che vive con uno scimpanzè, Inga, la quale avrà un ruolo all'interno del film;riuscirà a risolvere il mistero.
L'epicentro del mistero e dell'orrore è triplice: il collegio stesso, la villetta isolata che compare ad inizio film, la grande villa sul lago, fuori Zurigo, abitata da frau Bruckner.
Gli scenari stessi non sono semplice ambientazione, ma essi stessi co-protagonisti, fonti enigmatiche di orrore: i boschi cupi, i prati, i declivi, le radure.
Il mostro agisce là, indisturbato. Questo è secondo me un elemento assai distintivo di "Phenomena", insieme al suo carattere, come ho accennato sopra, intimamente fiabesco.
Così come peculiarità del film è costituita dalla stessa protagonista: l'adolescente Jennifer sembra essere uscita da una fiaba, è ella stessa parte attiva ed integrante della dimensione fiabesca: apparentemente vulnerabile, eppure dotata di grande forza ed Empatia.
Jennifer è un personaggio assai percettivo e sensitivo: sente al di là, comunica in maniera medianica: con gli insetti, con esseri viventi che rappresentano l'Alterità totale rispetto all'essere umano.
E proprio a causa di questo è una "diversa": emarginata e bullizzata dalle compagne di collegio, malvista dalle insegnanti.
Il film si confronta in maniera mirabile con il deforme, con il mostruoso (in tutti i sensi) a cominciare proprio dal responsabile degli efferati delitti, quel bambino-mostro, figlio dell'altrettanto mostruosa (ma nel suo caso perchè devastata nella psiche e non fisicamente) frau Bruckner (interpretata da Daria Nicolodi).
Una mostruosità che discende, se stiamo alle parole di Dario Argento, dall'incubo nazista: infatti il regista si immagina un mondo, quello di "Phenomena" nel quale il Nazismo aveva trionfato, durante la II Guerra Mondiale.
E questo è un dato molto importante, molto interessante.
Sono queste, a mio avviso, le caratteristiche salienti che rendono "Phenomena" un film degno di nota, da scoprire o da riscoprire.
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