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LES TRICHEURS (1958)

23 Settembre 2020



"Les Tricheurs" uscito il 10 Ottobre 1958 è un film del veterano del Cinema Francese Marcel Carnè (1906-1996) già simbolo, insieme ad altri registi della grande stagione del Realismo Poetico della seconda metà degli anni Trenta.

Con questo film, uscito a ridosso della deflagrazione Nouvelle Vague egli cerca un discorso nuovo e strade nuove. "Les Tricheurs" vuole essere un ritratto della gioventù inquieta e scapestrata (giovani molto spesso appartenenti a famiglie abbienti) del quartiere parigino di Saint Germain des Près, fra confuse ribellioni all'ordine costituito, pericolose corse in macchina e sfida alla legge (fra cui un'azione ricattatoria).

C'è da dire che alla sua uscita il film di Carnè fu aspramente criticato dalla giovane critica cinematografica francese come opera di un appartenente al cosiddetto Cinema de Papa (cinema della generazione più anziana, sclerotizzato e "letterario" a detta dei critici e futuri registi della Nouvelle Vague).

Appartenendo ad una generazione più anziana (proprio anagraficamente parlando) a detta di molta critica cinematografica (non solo francese) la disamina di Carnè della generazione più giovane risulta un po' schematica e stereotipata, anche se molti ne riconoscono la forza nella resa dell'atmosfera e nella costruzione drammatica.

Inoltre questo film aiutò a lanciare la carriera di attore di Jean Paul Belmondo (poi volto noto e simbolo del Cinema Nouvelle Vague).

Film sul CONFLITTO FRA ASPETTO PSICOLOGICO ED OGGETTIVA POSIZIONE DI CLASSE, questo è un as petto che mi colpisce molto di "Les Tricheurs".

Questi giovani sono tutti, o quasi tutti appartenenti alla classe borghese (media o alta) ma ESISTENZIALMENTE SI CONTRAPPONGONO A QUELLA CLASSE, A QUEL MONDO, A QUEI VALORI, MA, ED ECCO LA TRAGICA CONTRADDIZIONE RIMANENDO DEL TUTTO ALL'INTERNO DI QUEL PERIMETRO UMANO E SOCIALE.

Sotto traccia secondo me la forza drammatica del film risiede in questo aspetto. Per quanto mi riguarda si respira nel film un'atmosfera sottilmente angosciante proprio a causa di questa nascosta struttura chiusa e "perimetrale".

Quindi, secondo me non bisogna sottovalutare il sostrato filosofico esistenzialista del film, questi giovani a ben vedere sono alle prese con un confronto drammatico con l'esistenza (umana e sociale).

E poi bisogna tenere in considerazione il fatto importante che lo stesso quartiere di Saint Germain des Près (dove si svolge quasi interamente la vicenda) era con i suoi locali notturni il ritrovo degli esistenzialisti (ed anche degli appassionati di Jazz, chè spesso le due realtà si sovrapponevano).

In ogni caso, "Les Tricheurs" costituisce un tentativo /(del tutto onesto, aggiungo io, dal momento che Marcel Carnè era un'artista serio) di allineare il proprio cinema a quello emergente di fine anni Cinquanta, quindi, a ben vedere proprio ai prodromi della Nouvelle Vague.

I giovani registi della Nouvelle Vague avrebbero sicuramente rifiutato questa ipotesi, ma io credo che "Les Tricheurs" sia, in un modo o nell'altro legato al nuovo cinema emergente proprio nei tardi anni Cinquanta.

Se non altro rivelo un'INQUIETUDINE DI FONDO SIA IN QUESTO FILM CHE NEL GIOVANE CINEMA DEL PERIODO, un'inquietudine sicuramente stemperata in uno stile cinematografico più classico da parte di Carnè.

Il quale, poi, a pensarci bene è stato a suo modo anche un regista "sperimentale" e di "avanguardia" se solo pensiamo alla struttura temporale a flashback (ed alla riflessione sul Tempo) che costruisce tutto il film "Le Jour se Leve" da noi in Italia distribuito come "Alba Tragica", del 1939.

Ed io credo, anche che con questo film Carnè si sia voluto riallacciare proprio al suo Cinema di fine anni Trenta e più in generale alla grande stagione del Realismo Poetico, se solo teniamo presente che "Les Tricheurs" è anche un film segnato dal potere (tragico) del Destino e dall'amore contrastato. Questo spirito è del tutto in linea con quelli che erano i dettami del Realismo Poetico.

Quindi questo film risulta un film articolato e composito proprio sotto il profilo storico-cinematografico, dal momento che, come abbiamo visto tenta perlomeno di allinearsi al Nuovo Cinema Francese della fine degli anni Cinquanta, ma con uno spirito alle spalle tipico di certo cinema francese della fine degli anni Trenta. Carnè tenta (magari inconsapevolmente) di incrociare le due forme, raggiungendo a mio avviso un risultato di forte fascino.


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