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IL POSTINO SUONA SEMPRE DUE VOLTE (1946)

23 Gennaio 2023


Francesco De Maria



Talvolta anche registi meno conosciuti e meno importanti di altri e meno significativi nella storia del Cinema possono realizzare film in verità memorabili, dei veri e propri classici, delle pietre miliari, ed è il caso di Tay Garnett (1894-1977) con "Il Postino Suona Sempre Due Volte", uscito il 2 Maggio 1946.

Film dalla vera e propria STRUTTURA NARRATIVA ARCHETIPICA, se solo pensiamo che raffigura una coppia maledetta clandestina (lui è John Garfield, lei è Lana Turner) i quali decidono di ammazzare il di lei marito per poter vivere insieme.

Il film è tratto dal romanzo omonimo di James Cain, del 1934, al quale si ispirarono anche "Ossessione" di Luchino Visconti, con la vicenda spostata in Italia, nel Ferrarese, e siamo nel 1943, e addirittura già a fine anni Trenta, per l'esattezza nel 1939 "Le Dernier Tournant" di Pierre Chenal, in Francia.

Come ho scritto sopra "Il Postino Suona Sempre Due Volte" è davvero una sorta di Archetipo, e di Archetipo Noir, nella fattispecie, proprio perchè ripropone uno dei GRADI ZERO DI QUELL'ORIENTAMENTO VISIVO, NARRATIVO, RAPPRESENTATIVO CHE VA SOTTO IL NOME DI FILM NOIR: la coppia maledetta, l'intrigo, il crimine, lo scacco finale (tali "topoi" non sono gli unici a strutturare il Film Noir, ovviamente, ve ne sono altri), tale archetipo va poi ad incrociarsi, nel film, con una interessante attitudine al dato realistico da parte del regista.

Molte locations sono reali, infatti, e non ricostruite in studio; e questo non era assolutamente scontato nel Cinema Americano di metà anni Quaranta; inoltre questo elemento potrebbe precedere di pochissimo proprio quella declinazione "realistica" o "Neo-Realistica" del Film Noir la quale si manifesterà pienamente proprio alla fine degli anni Quaranta con alcuni film di Henry Hathaway o Jules Dassin.

A monte io credo che i film siano sempre prodotto di un incrocio di tendenze ed orientamenti, i film sono per loro natura "inter-filmici", questa la mia idea: questo Noir del 1946 esemplifica bene tale elemento: uno degli archetipi Noir vanno a fondersi con l'approccio realistico (e come sappiamo, comunque, la nozione di realismo nel Cinema come in tutte le altre arti è sempre, a dir poco, problematica o ambigua), ed in questo risiede il "carattere", per così dire, de "Il Postino Suona Sempre Due Volte".

E' il caso di precisare, comunque, che oltre al "topos" della coppia maledetta e clandestina è presente anche quello della "femme fatale" poichè la stessa Lana Turner, in qualche modo, irretisce John Garfield. In questo film tali "topoi" vengono mostrati e rappresentati con viva forza, come a voler stabilire un paradigma Noir.

Ed è sicuramente vero, come è stato scritto molto spesso riguardo al film, che il protagonista è un anti-eroe: assistiamo dunque ad una sorta di de-mitizzazione della figura del protagonista, ad una sua prima destrutturazione (tratto questo, comunque, tipico di moltissimi altri film Noir) preannunciando già quelle che saranno le caratteristiche più precipue della New Hollywood, dalla fine degli anni Sessanta in poi.

La stessa voce fuori campo concorre nel creare quell'atmosfera cupa ed intrisa di tragico fatalismo tipica del film, che, a ben vedere è del tutto pessimista, disincantato.

Nel film è già presente una prima destrutturazione della linearità narrativa (certo ancora non ardita e complessa) se solo pensiamo che il film per la sua quasi totale interezza è costituito da Flashback.

La stessa resa atmosferica colpisce molto, l'intera vicenda viene calata all'interno di una cappa morbosa, soffocante, sostanzialmente asfittica e priva di veri possibili sbocchi. La CLAUSTROFOBIA DOMINA ALL'INTERNO DEL FILM: una impossibilità di USCITA DALLA PROPRIA CONDIZIONE ESISTENZIALE (CHE SFOCIA NELLO SCACCO), UNA IMPOSSIBILITA' DI EFFETTIVA APERTURA ALL'ALTRO.

Mi viene da pensare che il film sia un'autentica opera-cerniera fra varie tendenze del Film Noir, anche se in una certa misura è più moderata, meno spiccata la componente latamente "espressionistica" tipica invece di molti film Noir soprattutto della prima metà degli anni Quaranta.

Io sono fermamente convinto che sono proprio tutte queste caratteristiche da me illustrate in questo articolo a rendere "Il Postino Suona Sempre Due Volte" un film Noir paradigmatico, oltrechè un film bello ed evocativo.






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