FREAKS (1932)
2 Luglio 2021
Francesco De Maria
Dopo il mio precedente articolo su "Dracula", ritorno al cinema di Tod Browning (1880-1962) con "Freaks", uscito il 12 Febbraio 1932, vero e proprio capolavoro maledetto, non solo del Cinema Americano, ma del Cinema "tout court".
Classificato come un film horror o un film appartenente al genere macabro, in verità è qualcosa di più: un film maledetto, appunto, come ho scritto sopra proprio perchè film bizzarro, irregolare, FILM DEFORME SULLA DEFORMITA'.
Il film è ambientato in un circo (Tod Browning conosceva molto bene l'ambiente circense, dal momento che da giovane viaggiò come attore itinerante con carnevali e circhi), e in questo film il circo funziona da CROCEVIA DI ORRORE E VIOLENZA, UNA REALTA' DEFORMATA, E DOVE PROPRIO I DEFORMI (I FREAKS DEL TITOLO, APPUNTO, I FENOMENI DA BARACCONE) SONO I "BUONI", COMUNQUE LE VITTIME.
Sono vittime di inganni, fra cui quello perpetrato dalla trapezista ai danni del nano sposandolo e sottraendolo alla fidanzata (nana anche lei) e ridicolizzandolo poi durante il banchetto. La vendetta dei "freaks" sarà spietata.
Una vendetta che a ben vedere è una ribellione, una rivolta degli "irregolari" contro i "regolari". Già per tutto questo possiamo tranquillamente parlare di "film maledetto", ed a maggior ragione se solo teniamo presente che si tratta di un film dei primi anni Trenta.
Inoltre il film è sempre stato circondato da un aura di mistero e di orrore se solo pensiamo che in alcuni paesi la visione fu vietata per moltissimi anni.
Quello colpisce in "Freaks" è l'ESTREMO REALISMO, LA RAPPRESENTAZIONE INCONDIZIONATAMENTE REALISTICA DI QUELLA DIMENSIONE UNITA PERO' ALL'ORRORE DI FONDO.
I "freaks" del film erano davvero fenomeni da baraccone che venivano mostrati nei circhi, già questo è un aspetto molto interessante e che dona al film tutta la sua carica perturbante e realistica.
Tod Browning dipinge nel film una realtà parallela, pur nel suo realismo, una realtà più fluida, enigmatica e "trasformativa" di quella comune e quotidiana, se solo pensiamo alla trapezista che per vendetta viene trasformata in "donna gallina".
Certamente in questo caso per un intervento violento dei "freaks", ma conta poco: più in generale è molto importante l'attenzione che il regista rivolge AI CORPI, AL CORPO, COME RICETTACOLO DI TRASFORMAZIONE, COME DEFORMITA' LA QUALE SI POTREBBE INTENDERE ANCHE COME NUOVA FORMA, COME FORMA ALTERNATIVA, COME UN'UMANITA'PRODOTTO DI UN DIVERSO (SOTTOLINEO DIVERSO) ED ALTERNATIVO STADIO EVOLUTIVO.
Ciò non negherebbe affatto l'aspetto più semplicemente ed immediatamente "deforme" ed "irregolare" del film, i due aspetti possono benissimo coesistere.
Questa attenzione rivolta ai corpi, ed al corpo in un senso più astratto e profondo, rende "Freaks" un film modernissimo, seppure dei primi anni Trenta, un film che da tale punto di vista si potrebbe davvero considerare un geniale anticipatore del Body Horror della New Hollywood.
Inoltre non bisogna sottovalutare il latente spirito caustico critico e polemico del film, se solo pensiamo che i veri "mostri" sono i "belli e normali" a cominciare appunto dalla trapezista.
E tutta l'empatia e la comprensione che il regista rivolge ai "freaks" è ben evidente durante la visione del film.
Inoltre dobbiamo tenere presente che l'unica versione disponibile di "Freaks" è una versione tagliata, ed a quanto pare le scene tagliate erano ancora più cruente (scene che mostravano la mutilazione della trapezista, ad esempio). La carica perturbante del film, dunque risulterebbe ancora maggiore.
Il film fu molto criticato alla sua uscita e soltanto nel corso degli anni ha progressivamente conseguito lo status di film di culto, film riverito e studiato.
Il maledettismo del film è causato anche da quel sottile senso erotico che scorre attraverso l'intera pellicola, quasi come a voler dissacrare lo stesso mito dell'"amore borghese" e del rito matrimoniale.
Browning in "Freaks" davvero rovescia la realtà, ri-creandola ma mettendone in luce anche i latenti (e meno latenti) reali rapporti di sfruttamento e manipolazione.
Anche in questo film, volendo (anche se più sotto tono rispetto al precedente "Dracula") si possono ravvisare tracce del Cinema Espressionista Tedesco (il gusto per il deforme, lo stesso ambiente circense).
Tutte queste caratteristiche rendono "Freaks" un film davvero unico ed irripetibile, ed anche un film da scoprire o riscoprire.
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