BURNT OFFERINGS (1976)
19 Febbraio 2021
In questo articolo andrò a trattare di "Burnt Offerings " (1976) del regista prima ancora televisivo che cinematografico Dan Curtis (1927-2006).
Forse il titolo originale a molti dice poco, ma si tratta del film distribuito in Italia come "Ballata Macabra" con Oliver Reed, Karen Black, Bette Davis.
Incominciamo subito con l'affermare che "Burnt Offerings" è un classico della cinematografia Horror, un horror soprannaturale in linea con tutta una tendenza di certo cinema americano di metà e fine anni Settanta ( e mi viene a mente anche un altro film come "Amityville Horror" del 1979, di Stuart Rosenberg) per tacere di altri esempi.
La trama è semplice: una famiglia prende in affitto per l'estate una grande casa isolata, rimanendo vittima delle forze soprannaturali che vi dimorano.
Detto così niente di particolare. Ma è proprio lei, la casa stessa ad essere la figura malefica "attirando" le persone che vi hanno dimorato in vari modi nel corso di lunghi anni.
La dimora in questo film assume un'importanza ancora maggiore (importanza sempre presente, comunque) rispetto ad altri film di "case maledette".
Nella realtà la casa è la Dunsmuir House, fuori Oakland, nei pressi di San Francisco, una casa di tipico stile vittoriano come se ne costruivano molte in America negli ultimi anni dell'Ottocento (la casa è del 1899) e primi anni del Novecento.
La stessa struttura esterna dell' abitazione viene inquadrata spesso, così come i suoi spazi interni che spesso sembrano venire PERLUSTRATI DALLA CINEPRESA RIVELANDONE QUASI GLI OSCURI ASPETTI, I VECCHI RICORDI SEDIMENTATISI.
In questo film la casa diventa EPICENTRO, PUNTO DI CONCENTRAZIONE DI VECCHIE E PAUROSE MEMORIE, PUNTO DI RACCOLTA DI UN ADDENSAMENTO TEMPORALE CHE RIMANE CHIUSO FRA QUELLE MURA.
La stessa musica impiegata per il film concorre nel creare un'atmosfera particolarmente inquietante, così come i lunghi e sinuosi movimenti di macchina, le carrellate in avanti attraverso il sentiero frondoso di accesso alla casa, la stessa fotografia patinata, tutti questi elementi contribuiscono a donare al film il suo carattere spaventoso.
Questo tipo di fotografia patinata mi ha sempre colpito in un film Horror, una fotografia che ad esempio si ritrova nel film antologico per la televisione (sempre dello stesso Dan Curtis) "Trilogia del Terrore", del 1975 che vede protagonista la stessa Karen Black.
Quello che mi ha sempre colpito di "Burnt Offerings", inoltre, è il suo carattere onirico, da incubo. Il film è costellato di apparizioni terrifiche, per così dire: le stesse allucinazioni, visioni, apparizioni, incubi (il film da questo punto di vista è volutamente ambiguo) di Oliver Reed dell'autista del carro funebre con quel ghigno malefico e gli occhiali scuri sono davvero scene indimenticabili e che rimangono impresse.
Nelle ultime scene del film si potrebbe dire che quel senso di inquietudine e di paura deflagra (e mi riferisco soprattutto alla scena della stanza chiusa, con la sedia a dondolo).
Quindi bisogna prestare attenzione, secondo me, quando ci si avvicina ad un'opera filmica come "Burnt Offerings" un film DAL SOTTILE EQUILIBRIO FRA INQUIETUDINE E SPAVENTO.
Le due sensazioni spesso si trovano unite nel corso della visione del film, fino alla "deflagrazione" in una delle scene finali, come ho scritto sopra.
E poi: questa casa che si impossessa della vita degli inquilini è davvero una presenza incombente; e con la sua architettura vittoriana suggerisce una paurosa sensazione di mistero e di decadenza.
Nel film è presente anche una buona disamina dei rapporti familiari: moglie-marito, padre-figlio, moglie-figlio. La casa sembra quasi rivelare, far venire allo scoperto sepolte tensioni familiari. In questo senso potrei definire "Burnt Offerings" come una sorta di film horror familiare, dove la stessa famiglia è sede di tensioni, che poi la casa, la casa anche come spazio architettonico catalizzerà in senso maligno.
E lo stesso ritmo lento del film, ciò che il regista suggerisce piuttosto che mostrare che dona a "Burnt Offerings" tutto il suo fascino.
Quindi aggiungo: questo film nel corso degli anni è diventato un classico del cinema horror, ed aggiungo io giustamente: proprio a causa di tutte le caratteristiche da me presentate in questo mio articolo, che rendono "Burnt Offerings" un film da scoprire, o da riscoprire.
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