BUIO OMEGA (1979)
- Francesco De Maria
- 23 mag
- Tempo di lettura: 3 min
23 Maggio 2025
Francesco De Maria

Nella sterminata filmografia di Joe D'Amato, al secolo Aristide Massaccesi (1936-1999) si possono individuare opere a loro modo notevoli, proprio in virtù di quella cifra estrema e radicale che è stata, molto spesso, prerogativa del Nostro.
E penso, in primis, sia ad un film come "Antropophagus", del 1980 che a questo "Buio Omega", uscito il 15 Novembre 1979.
Non solo un abile mestierante, Joe D'Amato: abile, certamente, perchè si tratta di un professionista, di un esperto Direttore della Fotografia, ma stiamo parlando anche di un Regista che la Cinepresa la sapeva usare, e bene, e mestierante, sì, dal momento che nel corso della sua carriera ha realizzato all'incirca 200 film, molto spesso girati in fretta e con pochi mezzi.
Joe D'Amato, fra l'altro scontò un amaro destino: nelgli ultimi anni si ridusse a girare film pornografici (genere che egli odiava, considerandolo anti-Cinema).
Ad ogni modo la sua carriera la si può dividere in varie fasi, legate anche a regimi produttivi diversi (un po' come è accaduto al suo omologo Jesus Franco), "Buio Omega" appartiene alla fase più propriamente Horror, declinato in senso Splatter.
Egli si fece conoscere anche per la serie di film erotici "Emmanuelle Nera", e questo è sintomatico dell'interesse che il regista nutriva per la sfera erotica, in senso lato: questo lo si vede bene in "Buio Omega", film malsano come pochi., che narra la vicenda di un giovane imbalsamatore che vive in un castello (il film fu girato in un castello reale, quello di Bressanone, in Alto Adige) con la governante, la quale invaghitasi del giovane compie un rito di magia nera ai danni della fidanzata del protagonista. La ragazza muore, e Francesco (questo il nome del personaggio), impazzisce decidendo così di imbalsamare il corpo della fidanzata conservandolo in casa. Seguiranno alcuni omcidi truculenti.
Inutile negare che "Buio Omega" si strutturi sulle scene Splatter, sanguinarie, non a caso siamo alle prese con uno dei più famosi (e discussi) Splatter Italiani, ma io credo che lo Splatter costituisca la cornice, significativa, certo, rispetto all'intimo nucleo del film.
Perchè quello che mi colpisce di "Buio Omega" (ad ogni visione), è proprio l'atmosfera che caratterizza il film, un'atmosfera permeata di un disperato e malato "romanticismo".
Perchè nel film è ben rappresentata un'ossessione: quella della governante per Francesco (ossessione che si mantiene viva proprio a causa di un rapporto morboso fra i due) e di Francesco per la fidanzata morta: un'ossessione necrofila, che si trasforma, a seguito di alcune situazioni, in una sorta di furia omicida.
Le scene Splatter (se guardate attentamente riconosciamo che non vi è, sostanzialmente, compiacimento da parte di D'Amato) fanno da moltiplicatore dell'atmosfera insana e "romanticamente" morbosa del film.
Questo secomdo me il nucleo fondante e germinatore dell'intero film: ecco perchè, alla fine, "Buio Omega" è stato ampiamente rivalutato (in Italia, perchè come al solito in Francia critici e studiosi sono quasi sempre più aperti, ricettivi e sensibili), e nel corso degli anni il film ha acquisito anche un certo status di culto da parte di settori del pubblico.
L'ossessione, dunque: la si respira in ogni sequenza, in ogni scena, in ogni inquadratura. Joe D'Amato riesce a rovesciare i limiti in punti di forza: ad esempio la recitazione praticamente inesistente del protagonista, diventa un punto di forza: sembra di trovarsi di fronte ad un personaggio quasi in stato di catatonia, il quale si "lascia agire" dalla propria ossessione, dai propri demoni.
Tutto questo crea un effetto straniante nello spettatore. Ma l'ossessione, in "Buio Omega" è anche ossessione per la Morte: assistiamo infatti ad un nuovo, indissolubile, disperato (e in questo caso malato) intreccio fra Eros e Thanatos.
Menzione, ovviamente, la merita anche la musica, indimenticabile, dei Goblin (i quali, come molti sapranno furono i compositori anche di colonne sonore per diversi film di Dario Argento) , e nel film vi è un equilibrio perfetto fra la musica dei Goblin e la costruzione delle scene.
La stessa fotografia è piuttosto curata (teniamo sempre presente che Joe D'amato era anche un apprezzato Direttore della Fotografia), nitida, e proprio in virtù di questo riesce ancora meglio ad esaltare l'Orrore.
"Buio Omega" si è meritato lo status di film di culto.
Comments