BISTURI LA MAFIA BIANCA (1973)
2 Marzo 2022
Francesco De Maria
Il cinema di Luigi Zampa (1905-1991) è un cinema forse non considerato come dovrebbe; certo questo regista ha all'attivo svariati film importanti, di rilievo, o comunque citati; a cominciare proprio dalle commedie degli anni Cinquanta (ma questo regista si era già fatto notare nel corso degli anni Quaranta) per giungere ad un film come "Il Medico della Mutua", del 1968.
A ben vedere la commedia di Zampa è quasi sempre, per non dire sempre corrosiva, critica, satirica (ma a pensarci bene quale buona commedia, in un modo o nell'altro, in una misura o nell'altra non lo è?), l'empito polemico è ben vivo e presente un po' in tutto il corpus filmografico zampiano.
Zampa è prima di tutto un regista satirico, e questo lo si vede bene in un film come "Il Medico della Mutua", tale qualità risalta molto. Ecco, dopo il bel "Bello Onesto Emigrato Australia Sposerebbe Compaesana Illibata", del 1971, si apre, a mio avviso la fase più interessante del suo cinema, quella del periodo 1973-1977, fase che si apre appunto con questo "Bisturi la Mafia Bianca" presentato in anteprima al Festival di Cannes il 15 Maggio 1973.
Questo film è meno radicale del film del 1977 (e siamo già alla fine degli anni Settanta), "Il Mostro", davvero disperato e disperante, livido, cupo e nichilista anche se intriso di un sacro furore critico e polemico.
In "Bisturi la Mafia Bianca" si nota bene l'intento di Zampa (e probabilmente quello che è stato l'intento nel corso di tutta la sua produzione filmografica), vale a dire fare un cinema di impegno civile (ed in questo senso alla stregua di autori notevoli del cinema italiano come Francesco Rosi, Elio Petri, Damiano Damiani, etc.) all'interno di una struttura da commedia, in questo film comunque la commedia sfuma verso il drammatico.
FILM SU UNO SCONTRO UMANO, PSICOLOGICO, CULTURALE E AL FONDO SOCIALE E POLITICO FRA UN BARONE DELLA MEDICINA CINICO E SENZA SCRUPOLI (interpretato da Gabriele Ferzetti) ED UN MEDICO, FACENTE PARTE DELLA SUA EQUIPE, UMANISSIMO E DOLENTE, CON IL VIZIO DEL BERE (interpretato da Enrico Maria Salerno).
Un barone medico (anche docente universitario) che sceglie i pazienti in base alla disponibilità economica, che per negligenza lascia morire un paziente durante un delicato intervento chirurgico... è come se Zampa volesse rappresentare LA DISUMANIZZAZIONE DELLA PROFESSIONE MEDICA, LA SUA REIFICAZIONE, ED IL DOMINIO DEL CAPITALE.
Nel film è presente anche un'ambigua figura di suora- infermiera (interpretata da Senta Berger). Il ritratto che Zampa ci fornisce di un certo mondo medico (ed universitario) è impietoso, una realtà in cui contano i rapporti di forza, di potere e di gerarchia.
Per questo motivo, secondo me, "Bisturi la Mafia Bianca" risulta essere un film molto efficace e in un certo senso disturbante, sollevando molti interrogativi problematici ed inquietanti.
Lo scontro fra i due medici non è solo psicologico ed umano, ma si fa antropologico, sociale e politico, come se fossero portatori di una visione della società radicalmente opposta.
A suo modo questo film è dunque un film politico e di impegno civile, come ho scritto sopra.
Conta molto la resa atmosferica di questo film (che non raggiunge, a mio avviso, l'acme de "Il Mostro"), ma ben vedere siamo alle prese con un film dall'atmosfera desolata, fredda, livida. Tale atmosfera connota e rende visibile IL CARATTERE DEI RAPPORTI UMANI E SOCIALI CHE IL FILM VUOLE MOSTRARE E CRITICARE.
"Bisturi la Mafia Bianca" costituisce una radicalizzazione dell'assunto di base de "Il Medico della Mutua" (film già di per sè feroce e cinico, ma con toni più da commedia), declinando il tutto in nero.
In questo film è come se Zampa usasse una sorta di lente di ingrandimento, seleziona tali aspetti della realtà, isolandoli: in tal modo rende la rappresentazione icastica, figurativamente importante, e che colpisce nel segno. Il marciume viene fuori e risalta con una forza inedita.
Tale MICROCOSMO SI FA COSMO DI UNA INTERA SOCIETA'. Ed è anche questa sorta di restringimento-allargamento a rendere "Bisturi la Mafia Bianca" non solo un film importante e significativo, ma anche un film efficace nel suo porsi come opera di denuncia e di satira feroce.
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