ESCAPE FROM FORT BRAVO (1953)
"Escape from Fort Bravo" uscito il 4 Dicembre 1953 è stato uno dei Western di maggior successo del veterano di Hollywood John Sturges (1910-1992).
John Sturges è stato a lungo considerato solo un abile mestierante, quando invece andrebbe inquadrato meglio all'interno del panorama del Cinema Americano, e andrebbe visto come un regista sicuramente meno "autoriale" di molti altri, ma comunque un regista dalle caratteristiche ben precise e probabilmente anche sottovalutato.
Diciamo subito che "Escape from Fort Bravo" è un "western militare", potrei dire quindi un western fordiano in un suo certo afflato e in una sua certa resa atmosferica.
Ecco, proprio in questo senso generale si potrebbe dire che "Escape from Fort Bravo" è un film poco innovativo, e comunque un film dalla forte impronta classica.
John Sturges è un esponente emblematico del Cinema Classico Hollywoodiano. La trama è semplice: un capitano nordista (siamo durante la Guerra Civile) è al comando di Fort Bravo prigione destinata ai nemici sudisti.Con l'arrivo di una giovane donna di cui il capitano si innamora (il capitano è impersonato da William Holden) alcuni prigionieri riescono ad evadere.
Il capitano organizza una spedizione per riprenderli, e sia i nordisti che i sudisti saranno ad un certo punto alle prese con gli Indiani Mescaleros. Ritroveranno un senso di solidarietà contro il comune nemico.
Ecco, proprio in questo, a mio avviso consiste il carattere fordiano del film, nella disamina dell'esercito, dell'esercito come cellula sociale, e sopratutto dell'esercito visto come fattore di coesione sociale e solidarietà.
In questo film Sturges (che non dimentichiamo è il suo primo Western) riesce anche a conferire un certo spessore psicologico ai personaggi, a cominciare proprio dal capitano nordista. Inoltre riesce a creare anche una figura femminile "attiva" (e non solo ornamentale, come a volte capitava), fattore di squilibrio, anche, se consideriamo il sui ruolo (da sudista) come complice della fuga dei prigionieri. Nel film non manca nemmeno il tocco melodrammatico, se pensiamo alla storia d'amore che comunque nasce fra il capitano e la giovane donna.
John Sturges era un regista bravo anche nel donare dinamismo alle scene (in questo senso pensiamo alla scena dell'inseguimento). Ma la cosa che più colpisce di questo film è proprio il MIRABILE SENSO DELLO SPAZIO.
Forse davvero la caratteristica precipua di questo film è proprio il senso dello spazio, di resa dello spazio, di IMMISSIONE DELLE FIGURE UMANE NELLO SPAZIO PRIMA ANCORA CHE NELL'AMBIENTE. Ecco, se il film come ho scritto sopra da molti punti di vista si può considerare poco innovativo, risulta invece piuttosto innovativo proprio sotto questo profilo. Molti Western sono film "ambientali" per così dire, le stesse scene di azione e di scontro sono perlopiù simboliche in modo immediato di un conflitto Civiltà/Natura ad esempio (il nemico pellerossa). In "Escape from Fort Bravo", invece, l'assunto viene rovesciato: in questo caso lo scontro viene circoscritto all'interno dello spazio, il conflitto si fa dinamica spaziale, coordinate che confliggono. Quell'assunto tipico del Western Civiltà/Natura perde forza, ne acquista invece il COMBATTIMENTO ENTRO UN PERIMETRO SPAZIALE, le traiettorie, le dinamiche, sono questi gli elementi essenziali alle ultime scene e sequenze del film.
La trama stessa del film è (forse) volutamente schematica, ma non importa: tale schematismo nella trama non fa altro che preannunciare la STRUTTURA A SCHEMA DELLO SCONTRO FINALE, il gusto per la tattica e la strategia. In questo senso forse davvero "Escape from Fort Bravo" rappresenta la quintessenza del Western Militare. Lo è proprio nella sua strutturazione, nel suo andamento, nel suo movimento, nella stessa costruzione scenica.
Quindi, la Natura, il Paesaggio rimangono presenze fisse del film (ed anche importanti) ma svolgono piuttosto la funzione di fondale scenografico. Ripeto, è lo spazio (inteso come dinamiche spaziali) della scena dello scontro finale ad assurgere a chiave di volta del film.
Si potrebbe anche accennare infine alla struttura parallela di "racconto di formazione", di presa di consapevolezza di sè (sopratutto da parte del capitano) e delle proprie emozioni. In effetti, proprio in questo senso Sturges increspa la superficie rappresentativa del militare tutto di un pezzo, rigido e duro. Il capitano sicuramente mostra durezza più di una volta ma anche una "vulnerabilità" emotiva. Insomma, nel film assistiamo alla raffigurazione di un capitano dal volto più umano e dotato di un certo dinamismo psicologico.
Tutti questi elementi fanno sì che si possa parlare di "Escape from Fort Bravo" come di un film dotato di un notevole fascino e di motivi di interesse.