DOUBLE INDEMNITY (1944)
Del cinema di Billy Wilder (1906-2002) ho già trattato in due articoli su questo mio Blog: https://slisso.wixsite.com/cineprospettive/single-post/2016/07/01/THE-LOST-WEEKEND-1945 ehttps://slisso.wixsite.com/cineprospettive/single-post/2018/04/23/A-QUALCUNO-PIACE-CALDO-1959 . Un Noir ed una Commedia. Stavolta vado a trattare di un altro Noir del grande regista ossia "Double Indemnity"distribuito in Italia con il titolo "La Fiamma del Peccato", uscito il 14 Giugno 1944.
"Double Indemnity" costituisce uno degli esiti più alti del Film Noir, quasi un film-compendio degli stilemi ed orientamenti più puri di questa enigmatica e misteriosa tendenza cinematografica (come ho già spiegato una volta, tendo a considerare il Noir non un vero e proprio genere, quanto piuttosto una tendenza la quale si declina in svariati generi).
Il film è tratto da un romanzo di James Cain, uno degli scrittori Noir più emblematici, e quello che colpi di quest'ooera di Wilder fu una rappresentazione cupa di Los Angeles (forse, alla fine, la città americana che meglio si attagli alla dimensione del Noir) e ad una caratterizzazione CONTRASTATA ED IN CHIAROSCURO DEI PERSONAGGI.
La struttura tipica del Film Noir è riconoscibile all'interno del film: l'uomo irretito dalla Dark Lady (lui è Fred MacMurray, lei Barbara Stanwyck), l'intrigo della donna, la sua avidità, il suo strumentalizzare l'uomo invaghitosi di lei fino a fargli compiere l'omicidio del proprio marito per un assicurazione, e infine lo scacco esistenziale finale dell'uomo: "l'ho ucciso io, l'ho ucciso per denaro e per una donna. E non ho preso il denaro, e non ho preso la donna...".
Ed il protagonista è appunto un agente assicurativo, il suo collega più anziano (interpretato da Edward Robinson) ne rappresenta la nemesi, la voce della coscienza, tant'è vero che la confessione finale del protagonista, della propria colpa, del proprio delitto e della propria sconfitta avverrà tramite il dittafono del collega.
Quello che sempre colpisce di questo film è il suo taglio visivo, fatto di angolazioni di ripresa fortemente accentuate, forti chiaroscuri e contrasti di luce, e direttore della fotografia per questo film era John Seitz, che poi continuò la propria collaborazione con Billy Wilder in altri due Noir: "The Lost Weekend", appunto, del 1945 e "Sunset Boulevard", del 1950.
"Double Indemnity" è UN FILM IN CHIAROSCURO, VUOI NELLA RAPPRESENTAZIONE "INTERNA" (QUELLA DELL'INTERIORITA'' DEI PERSONAGGI) CHE "ESTERNA".
Tale "rispondenza" è una delle caratteristiche più peculiari di questo film e spesso del Film Noir più in generale.
Indubitabilmente, poi, vi è sottesa alla vicenda narrata e rappresentata tutta una critica agli aspetti più deteriori della società americana (teniamo presente che Billy Wilder era un ebreo austriaco, il quale si trasferì negli Stati Uniti nel 1933.
Certo, "Double Indemnity" non è assolutamente il primo Noir come da qualche parte è stato scritto, il Film Noir era nato già da quasi quattro anni (non pochi nella storia del Cinema) nel 1940, il 16 Agosto (certo le date, nella storia delle arti sono sempre un po' convenzionali e di comodo) con "Lo Sconosciuto del Terzo Piano", un film RKO a basso budget di Boris Ingster (1903-1978) caratterizzato da un estremismo visivo di marca espressionista. E poi vi sono stati molti Noir interessanti dei primi anni Quaranta, un nome su tutti: "The Maltese Falcon" di John Huston (1906-1987) del 1941, per tacere di altri.
Ma sicuramente "Double Indemnity" mette a punto e sistematizza già nel 1944 molte coordinate del Noir (le quali sia prima che dopo tale data verrano comunque rimescolate e modificate).
Importante nel film l'impiego del Flashback e della Voce Fuori Campo.
L'immaginario cinematografico di Billy Wilder sopratutto nel 1944-45 era segnato dall'esperienza cinematografica esptessionista sia in "Double Indemnity" che in ""The Lost Weekend" dell'anno successivo. quello che interessa Wilder in questo film non è certo un sensazionalismo od un facile effettismo (tant'è vero che l'omicidio del marito della donna avviene fuori campo) quanto piuttosto LA COSTRUZIONE DI UN INCUBO SOTTO IL PROFILO VISIVO E FIGURATIVO, INNANZITUTTO. "Double Indemnity" è un film di atmosfera e anche di forte caratterizzazione dei personaggi (i quali, comunque, mantengono una loro funzione "generica", simbolica, funzionale ed attanziale: la Dark Lady, l'uomo irretito da lei, l'amico "Grillo PARLANTE", ETC.).
E "Double Indemnity" è anche un film disperato e disperante proprio nella mancanza di redenzione, di vero pentimento che si respira nel finale, la confessione del protagonista è lì a testimoniare uno scacco esistenziale e non un pentimento morale.
Tutti questi elementi concorrono a comporre il quadro di un'opera cinematografica bella, importante, forte proprio nel suo cupo pessimismo.