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UNE BELLE FILLE COMME MOI (1972)


"Une Belle Fille Comme Moi" uscito il 13 Settembre 1972 è uno dei film più lievi, scanzonati di Francois Truffaut (1932-1984). Un film che è una sarabanda e che si regge anche sulle spalle dell'attrice Bernadette Lafont (1938-2013), attrice che dona al film tutta quella sua carica vitale e quasi "animalesca".

Questo film ha una forte inclinazione alla commedia, nel senso che narra e rappresenta vicende anche drammatiche (la protagonista interpretata da Bernadette Lafont, appunto, è una criminale la quale narra al sociologo che la intervista in carcere la sua vita passata di donna calcolatrice, disinibita, dalla forte carica erotica, , una "femme fatale" "boccaccesca" della Francia Meridionale.

Una donna calcolatrice che riesce a strumentalizzare anche il sociologo riuscendo a farsi scagionare, usando tutti gli uomini con cui viene in contatto per poi disfarsene.

La trama non ha niente di originale, il bello di questo film è proprio la riproposizione in chiave da commedia, simil-boccaccesca, della figura della "femme fatale" ed il risalto dato dall'ambientazione in piccole cittadine del Midi.

Questo film, secondo me rappresenta il DOPPIO SPECULARE DELLA POETICA TRUFFAUTIANA, LA SUA FASCINAZIONE PER IL PERSONAGGIO FEMMINILE IN CHIAVE ROVESCIATA, UN PERSONAGGIO FEMMINILE CHE E' PURO ES, ENERGIA LIBIDICA, FORZA VITALE.

Come se con questo film così scanzonato Truffaut avesse trovato la chiave di volta di accesso alle dimensioni di un 'Inconscio Rappresentativo, scarto rispetto alla regola, eccedenza vitale rispetto alla sua rappresentazione del femminile più "romantica" ed "eterea" (anche se venata di fremiti pulsionali).

Poi è presente nel film tutta la componente parodistica e di messa alla berlina di certi vuoti intellettualismi, in primis del sociologo, in cerca, talora di motivazioni astruse all'agire della donna, spinta da bisogni, necessita, e motivi più evidenti ed immediati.

Effettivamente la protagonista femminile è anche PURA IMMEDIATEZZA FISICA.

Sono presenti in questo film vari "topi" del cinema di Truffaut, come ad esempio la figura della madre crudele, o comunque assente, indifferente. D'altro canto Truffaut è sempre stato un autore cinematografico estremamente coerente il quale ha disseminato in ogni suoi film i suoi tratti tipici, le sue ossessioni, il suo modo di vedere le cose, la vita, il mondo, il Cinema.

"Une Belle Fille Comme Moi"è anche un'operazione meta-cinematografica (quale film di Truffaut non lo è?) quasi un'operazione teorica su come realizzare un film Commedia di questo tipo, il film in tutto il suo aspetto parodistico calca la mano proprio sul suo carattere satirico elevato a livelli esponenziali, evidenziato, sottolineato. Si evidenzia continuamente il suo "fare parodia", il suo "fare satira".La stessa protagonista femminile rappresenta anche un topos cinematografica, deformato e trasformato come abbiamo detto sopra.

Quindi, proprio per tutte le caratteristiche evidenziate finora questo film non si può legittimamente considerare un film atipico all'interno del discorso cinematografico di Truffaut e forse nemmeno un film minore.

Altra cosa da sottolineare è che questo personaggio femminile così vitale, così energico diventa effettivamente il centro di tutto il film, il motore dell'intera vicenda, rendendo i personaggi maschili (chi più, chi meno) quasi delle comparse, o meglio dei personaggi che vivono in sua funzione.

Lei diventa l'unica ragion e di essere dell'intera vicenda. In questo film scorre una vena di "volgarità" voluta e perseguita da Truffaut proprio per donare all'intero film quel suo carattere da me descritto sopra. Probabilmente rimane lo stesso un Truffaut "minore" come ho già spiegato prima, ma rimane anche un film da non sottovalutare (come molti fanno) proprio nel suo carattere volutamente e studiatamente parodistico, satirico e sopratutto "volgare" e proprio per quell'Inconscio Rappresentativo di cui ho parlato all'inizio dell'articolo.

E come ho scritto proprio in apertura dell'articolo il film si regge anche sulle spalle di Bernadette Lafont, vera e propria musa della Nouvelle Vague (protagonista del cortometraggio di esordio dello stesso Truffaut, "Les Mistons" del 1957 girato sempre nel Midi, a Nimes città natale dell'attrice) che sa donare al film quella freschezza e levità proprio in virtù della sua forte presenza scenica, della sua vitalità e della sua prorompente fisicità.

Anche questo, quindi è un elemento da tenere presente riguardo a questo film, un film anche "recitativo", anche "attoriale" di più di molti altri film dello stesso regista.

Proprio per tutto quello che ho scritto considero "Une Belle Fille Comme Moi" un film magari minore, ma da tenere presente all'interno del'opus filmografico di Francois Truffaut.

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