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IN THE HEAT OF THE NIGHT (1967)

  • Francesco De Maria
  • 11 mar 2020
  • Tempo di lettura: 3 min

"In the Heat of the Night" di Norman Jewison (1926) uscito il 2 Agosto 1967 è il film che insieme a "Bonnie and Clyde" presentato esattamente due giorni dopo, il 4 Agosto dello stesso anno inaugura (almeno convenzionalmente la nascita della New Hollywood).

Certo, questo film di Jewison presenta un'arditezza stilistica molto meno spiccata, volendo lo si potrebbe definire un film più classico proprio nella sua impostazione stilistica rispetto al film di Arthur Penn che fa letteralmente deflagrare il vecchio Cinema inaugurando una fase nuova, ma "In the Heat of the Night" è un ottimo film il quale concorre indubitabilmente ad inaugurare il nuovo corso.

Film dal forte impianto sociale che affronta di petto un argomento scomodo come il razzismo nel Sud degli Stati Uniti e che lancia la figura di un Afro Americano fiero, combattivo, forte quale l'ispettore Virgil Tibbs (interpretato da Sidney Poitier) il quale si confronta con lo sceiffo razzista interpretato da Rod Steiger. Nel film, Tibbs ispettore di Filadelfia si trova a dover risolvere un caso di omicidio in una cittadina del Mississippi, inizialmente malvisto e poi alla fine benvoluto dallo sceriffo locale.

Il film non è un giallo e conoscere il colpevole, in se per se non assume tutta questa importanza, quanto piuttosto siamo alle prese con un film che tenta, riuscendovi di RITRARRE UN AMBIENTE UMANO E SOCIALE, I SUOI CONFLITTI, LE SUE DINAMICHE SOTTERRANEE, LE SUE GERARCHIE.

Pensiamo solo al personaggio di Endicott, il ricchissimo piantatore razzista o ad altre figure, talvolta di contorno.

Molto importante lo stesso CONFLITTO "DINAMICO" E "IN PROGRESS" dell'Ispettore e dello Sceriffo, un conflitto che progressivamente si appiana, permettendo allo stesso sceriffo di scoprire il suo lato più umano ed anti-razzista, privo di pregiudizi. Film anche su una crescita personale, dunque.

Ma, com'è ovvio grande importanza la assume il personaggio dell'Ispettore Tibbs, Afro-Americano fiero e dignitoso, vero risolutore del mistero, dipanatore della matassa razzista e delle ipocrite gerarchie della cittadina ed è doveroso citare la scena del confronto fra l'ispettore ed Endicott, appunto, in cui Tibbs risponde allo schiaffo di Endicott con uno schiaffo.

Scena che ha fatto storia proprio per il suo significato dirompente nell'America di fine anni Sessanta squassata dalla rivolta.

La Fotografia di Haskell Wexler dona al film grande forza visiva, è presente tutta una descrizione e rappresentazione della notte con le sue ombre, le sue oscurità, il suo mistero davvero impressionante.

Anche la scena dell'inseguimento del giovane sospettato all'inizio del film (interpretato da Scott Wilson) fa sembrare l'inseguimento della polizia piuttosto una battuta di caccia, i movimenti della macchina da presa sono scattanti, dinamici, fluidi e vi è un'alternanza di Primi Piani e Campi Lunghi, di Carrellate davvero impressionante.

A mio avviso, questa è una delle scene che rende "In the Heat of the Night" un film già in linea (certo nel suo modo proprio) in quanto a tenuta formale e stilistica con i film di poco successivi della New Hollywood, nonostante abbia di fondo ancora una "classicità" di base.

Quindi, proprio in questo senso si potrebbe affermare che "In the Heat of the Night" non è un semplice "Poliziesco anti-razzista", ma uno studio d'ambiente, un film sociale, un film psicologico, un film che propone in determinate scene "forti" uno stile spiccato, una modalità rappresentativa diversa ed innovativa.

Riguardo allo studio di ambiente, ad esempio, si potrebbe citare il clima claustrofobico ed oppressivo della cittadina (per non dire omertoso) e in questo modo l'Ispettore Tibbs spicca ancora di più come una sorte di eroe Afro-Americano in lotta contro il razzismo, così come contro il principio gerarchico, ben presente attraverso il film e che molti critici, studiosi, od appassionati hanno trascurato. Il principio gerarchico, la gerarchia, il sistema di potere, la stratficazione sociale sono cose, che, ad un'attenta visione risultano evidenti all'interno del film, ed il suo valore critico, polemico giace molto in questo aspetto, ancor prima che nel suo manifesto significato anti-razzista.

Quindi potrei affermare che "In the Heat of the Night" è un film già pienamente inscritto nella tendenza poi denominata New Hollywood, sia dal punto di vista contenutistico (dal suo affrontare coraggiosamente tematiche scomodo, dal suo proporre alcuni personaggi in modo inedito) sia dal punto di vista formale e stilistico (se non altro in alcune, determinanti scene).

 
 
 

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