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THE GUNFIGHTER (1950)


"The Gunfighter" uscito il 26 Maggio 1950, film del veterano di Hollywood Henry King (1886-1982) rappresenta una tappa importante all'interno dello sviluppo del Film Western.

Film su un provetto pistolero (il più abile) interpretato da Gregory Peck osannato ed idealizzato da una parte dei suoi concittadini (egli infatti ritorna proprio all'inizio del film al villaggio natio) quanto malvisto da altri. Nel mezzo di tutto questo (prima di rimanere ucciso) si risvegliano all'interno della cittadina sentimenti vari: lealtà, amicizia, senso dell'onore, amore, odio, invidia, rancore.

Già in questo western del 1950 assistiamo ad un'operazione di rilettura del genere, tant'è vero che la figura del pistolero VIENE FRAMMENTATA, DISSEZIONATA, ANALIZZATA, proprio come a volerne ridimensionare la caratura"eroica" tutta d'un pezzo.

Johnny Ringo (questo il nome del protagonista) rimane un eroe, beninteso, ma già "umanizzato" per così dire smitizzato e questo sopratutto mediante una frammentazione dei punti di vista.

Anche solo per questo motivo "The Gunfighter" come ho scritto in apertura dell'articolo è da considerarsi un'opera cinematografica molto importante, inoltre teniamo presente che il film si chiude con la morte del protagonista.

Niente lieto fine, dunque, quasi come a voler preannunciare quelli che saranno i connotati futuri del Cinema Western, in primis il Western Revisionista ed il Dirty Western, che esploderanno, è bene sottolinearlo molto tempo dopo (sopratutto negli anni Sessanta e Settanta), anche se già negli anni Quaranta sono rintracciabili Western che anticipano la tendenza revisionista quali ad esempio "The Ox Bow Incident", del 1943, del quale ho trattato in questo mio Blog, qui il link: https://slisso.wixsite.com/cineprospettive/single-post/2016/06/13/THE-OX-BOW-INCIDENT-1943.

La stessa operazione di "abbassamento", se così si può dire è rappresentata anche da un certo uso dell'ironia la quale tende a sdrammatizzare alcune scene; molto importante anche lo stesso utilizzo dell'approfondimento psicologico (parallelamente all'operazione di "smontaggio" della figura del pistolero) che concorre nel rendere tutto più frantumato, contraddittorio, fluido.

Operazione di scavo psicologico, quindi, ma anche ottimo uso degli spazi chiusi visti proprio come LUOGO DI CONCENTRAZIONE DI CONFLITTI PSICOLOGICI E DI PROBLEMATIZZAZIONE DELLA FIGURA DEL PROTAGONISTA.

I Western girati perlopiù in luoghi chiusi (come anche il sopra citato "The Ox Bow Incident") mostrano sempre delle caratteristiche particolari e molto interessanti.

Johnny Ringo, fra le altre cose torna al proprio villaggio in cerca di pace e di serenità, e per ricongiungersi alla propria moglie (ed al proprio figlioletto, che non ha mai conosciuto) ma Henry King non compie mai un'operazione blandamente sentimentale, quanto piuttosto un'operazione di UMANIZZAZIONE DELLA FIGURA DEL PISTOLERO, atta a creare un universo dove i sentimenti non sono visti come debolezze, dove il pistolero si fa uomo proprio attraverso certi sentimenti ed emozioni.

Si potrebbe anche affermare che Henry King, in un certo senso compie un'opera di realismo (teniamo comunque presente che la nozione di realismo in tutte le arti, ma sopratutto nel Cinema è sempre ambigua, complessa, talora ingannevole) ad ogni modo siamo alle prese, in un cerro senso con un Western realista proprio per i motivi elencati sopra, potrei dire che si assottiglia la componente epica e si rafforza la componente realistica.

Però, ripeto, bisogna anche tener presente che Johnny Ringo, a suo modo, rimane un eroe. questo proprio a dimostrazione del carattere articolato e complesso del film.

Anche la fotografia dona molto alla vicenda, con un bianco e nero nitido e molto espressivo. "The Gunfighter" è attraversato da un senso di fatalismo, durante la visione del film, progressivamente riusciamo a capire che il protagonista potrà fare una brutta fine e la sua morte così secca apparentemente improvvisa (anche se "costruita" come ho detto lungo tutto il film) umanizza ed eroizza al contempo il pistolero.

Ecco, forse questo film di Henry King vive in modo fertile e proficuo proprio questa polarità (uomo ed eroe) in questo caso più apparente che reale.

Anche perchè la morte di Johnny Ringo tocca profonde corde emotive e risuona quasi come un sacrificio ed una liberazione. Forse prorio per questo motivo il film non è annoverato, da parte degli Storici del Cinema, come antecedente del Western Revisionista, anche se, ripeto, da parte mia proprio per i caratteri sopra elencati qquesto film ne rispecchia molte caratteristiche.

Ad ogni modo un film molto interssante assolutamente da recuperare o (ri)vedere.

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