IL COMPROMESSO (1969)
"Il Compromesso" di Elia Kazan (1909-2003), uscito il 18 Novembre 1969 è un film tratto dall'omonimo romanzo dello stesso Kazan.
Elia Kazan è stato uno dei registi cinematografici americani più importanti ed anche più controversi (per questo si rimanda alle vicende biografiche legate al Maccartismo).
Ad ogni modo, si fa già notare come giovane regista cinematografico alla metà degli anni Quaranta, la sua opera filmografica si dipana fra il 1945 e il 1976.
Regista già anziano nel 1969, dunque, per quelli che erano i canoni della New Hollywood eppure con "Il Compromesso" ci lascia una delle opere cinematografiche più suggestive di quella temperie cinematografica e culturale.
Film che apre la vera e propria tarda fase della produzione filmografica del regista (1969-1976), ma di un regista sempre grande, capace di rinnovarsi, attento ai nuovi stimoli cinematografici e culturali. Questo film, alla sua uscita, non fu sempre bene accolto, il famoso critico cinematografico Leonard Maltin lo bollò come lento e noioso,
In verità è un film che cresce con il passare del tempo, e personalmente ad ogni visione vi trovo sempre nuovi spunti e motivi di interesse, un film complesso ed enigmatico, di sicuro, e proprio per questo affascinante.
La triangolazione degli attori principali è fantastica, Kirk Douglas nella parte del protagonista, un pubblicitario di successo alle prese con un forte esaurimento nervoso (leggasi come profondo malessere esistenziale) sopratutto dopo un incidente automobilistico in qualche modo voluto e ricercato, ed il suo rapporto tormentato da un lato con la moglie (interpretata da Deborah Kerr) e dall'altro con la giovane amante (interpretata da Faye Dunaway).
Egli è praticamente obbligato a RICONSIDERARE LA PROPRIA VITA, A RIPERCORRERE E RIVIVERE IL PROPRIO PASSATO DI GRECO-AMERICANO (come lo stesso Kazan, del resto, che conferisce al protagonista del film molti motivi autobipgrafici).
Del resto molto cinema di Kazan è un REGOLAMENTO DI CONTI CON I PROPRI BIOGRAFICI FANTASMI DEL PASSATO ed in questo senso mi viene a mente un film di molto precedente a questo, vale a dire il bello e controverso "Fronte del Porto", del 1954.
In questo film assumono notevole importanza quindi i FANTASMI DEL PASSATO E UNA SORTA DI SDOPPIAMENTO DELL'IDENTITA', dal momento che il protagonista si relaziona costantemente, da un certo punto in avanti con il proprio alter-ego, sorta DI MANIFESTAZIONE DELL'INCONSCIO, DEL RIMOSSO, DELL'ES, SOPRATUTTO NEI RIGUARDI DELL'INGOMBRANTE FIGURA PATERNA.
Film, dunque, altamente introspettivo, "Il Compromesso" e che risente molto di tutte le tensioni culturali della fine degli anni Sessanta (a cominciare proprio dalla crescente insofferenza del protagonista nei riguardi della vita borghese).
La stessa vita familiare è dipinta come una sorta di prigione, anche se solo in parte la storia d'amore del protagonista con il personaggio interpretato da Faye Dunaway si connota di caratteristiche romantiche ed "immaginifiche" (penso alla bella scena della spiaggia).
Vi è anche questa polarità nel film, però compresa all'interno della grande crisi esistenziale del protagonista, drammatica, irriducibile.
Per questi motivi molto giustamente, amio avviso è stato notato il carattere dissidente ed eversivo del protagonista, intrinsecamente critico rispetto ad un certo ordine sociale.
Forse proprio in questo modo Elia Kazan si riabilita rispetto al tradimento durante l'epoca maccartista ed alla sua sconfessione degli ideali comunisti professati negli anni Trenta-Quaranta.
Secondo me il carattere eversivo, critico e problematico dell'intero cinema di Elia Kazan è indubbio.
Il protagonista cerca davvero di "squilibrarsi", di perdere l'equilibrio (equilibrio in senso metaforico, psico-emotivo) e di andare oltre, di muoversi in spazi psichici liberati e sconosciuti. La stessa struttura formale e stilistica del film è "libera", per così dire, passaggi improvvisi dall realtà al piano dell'immaginazione, montaggio in un cero senso ellittico, ed il film sembra sempre SUGGERIRE QUALCOS'ALTRO RISPETTO A CIO' CHE VIENE MOSTRATO.
Ed ecco, dunque che "Il Compromesso" si trova almeno in buona parte in linea con quelli che erano i requisti di tutti i "Nuovi Cinema" degli anni Sessanta, ed ovviamente in primis con quelle che erano le caratteristiche della New Hollywood.
Posso arrivare a dire che siamo alle prese con un film, purtroppo, ampiamente sottovalutato, ma forse un po' tutto il tardo Kazan è sottovalutato, o quantomeno non preso nella giusta considerazione.
Ciò che rende bello e importante questo film, è anche come ho accennato sopra la sua strutturazione, alcuni eventi narrati vengono solo suggeriti in modo subliminale tramite rapidi flash visivi, in questo modo se ne intensifica la portata enigmatica.
Spero, con questo mio articolo di aver reso giustizia a questo film.