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L'ARMATA BRANCALEONE (1966)


"L'Armata Brancaleone" non solo è uno dei conseguimenti più alti del regista Mario Monicelli (1915-2010) ma anche uno dei risultati di punta della Commedia all'Italiana.

Il film uscì il 7 Aprile 1966 e fu immediatamente un successo di pubblico e anche di critica. Il film è molto più articolato e stratificato di come possa apparire a prima vista, intanto in questo film si conia davvero un nuova idioma, una sorta di latino maccheronico, un'immaginario ed in parte realistico italiano medioevale.

In più assistiamo ad un ABBASSAMENTO COMICO-GROTTESCO DI PERSONAGGI ED EVENTI, ad un abbassamento dell'aura "alta" che il Medioevo, come periodo storico suscita.

Molto importante questo aspetto del film, invero in questo caso Monicelli (come accade sovente in molti dei suoi film) compie un'operazione colta e raffinata: una rilettura dal basso, un abbassamento critico-comico.

Anche la stessa struttura narrativa è tipicamente monicelliana con la raffigurazione delle imprese di un manipolo di spiantati (un po' come ne "I Soliti Ignoti", del 1958).

Volendo, si possono rintracciare inspirazioni ne "L'Armata Brancaleone" sia in certo cinema storico-mitologico che in alcuni "pepla", ad esempio quelli di Vittorio Cottafavi (1914-1998), come è già stato evidenziato.

Ma vi sono richiami, abbastanza ovvi alla tradizione della letteratura cavalleresca la quale viene costantemente abbassata, rilette criticamente proprio in base a questo assunto.

Altro importante aspetto del film è una certa rappresentazione della violenza, ma anche quest'ultima "abbassata", per così dire, virata in senso comico; siamo alle prese con un APPROCCIO COMICO-REALISTICO ALLA MATERIA, ad un ribaltamento grottesco e parodistico, questo il "fil rouge" che tiene unito l'intero film.

Ed è da qui che passa tutta la sua portata innovativa, portata innovativa che verrà nei primi anni Settanta incorporata dal filone Decamerotico con esiti cinematografici talora dignitosi, gustosi e divertenti a cominciare proprio dal capostipite ("Quel Gran Pezzo dell'Ubalda Tutta Nuda e Tutta Calda, di Mariano Laurenti, del 1972).

Da sottolineare anche il SOSTRATO UMANISTICO SOTTESO AL FILM: Monicelli riabilita e pone in primo piano (ma non si tratta della prima volta) gli straccioni, emarginati, spiantati.

E' indubbio anche il valore politico-sociale del film oltre a quello più strettamente culturale evidenziato sopra.

Proprio a causa del suo stesso aspetto narrativo, dunque, il film va considerato come facente parte della Commedia all'Italiana, così come per l'attenzione posta alla dimensione dialettale o comunque NON UFFICIALE.

Giusto, quindi, come qualcuno ha scritto che con questo film "La Commedia all'Italiana" va in trasferta nel tempo

Monicelli compie un'operazione di rilettura nazional-popolare del Medioevo; la categoria di nazional-popolare bene si attaglia a tutto un certo cinema italiana ed in primis proprio alla Commedia all'Italiana.

Lo stesso USO PAESAGGISTICO è molto importante in questo film, sembra quasi che i paesaggi siano co-protagonisti insieme agli attori principali (fra cui Vittorio Gassman, ovviamente, ma anche Gian Maria Volontè che dimostrò anche notevoli capacità comiche)

Notevole e suggestiva L'IMMISSIONE DEI PERSONAGGI ALL'INTERNO DELL'AMBIENTE PAESAGGISTICO.

La Morte aleggia su tutto in "L'Armata Brancaleone" ed anche in questo risiede la notevole importanza del film (e l'intima grandezza) nel film è ben presente il Mistero dei Misteri il quale viene a sua volta abbassato comicamente, pur rimanendo comunque onnipresente (e questo è un aspetto molto importante del film).

Ma il film è costantemente ATTRAVERSATO DALLE PULSIONI PRIMARIE COME LA FAME, L'ISTINTO SESSUALE; ed in effetti la stessa dimensione erotica è ben presente ne "L'Armata Brancaleone" film in cui viene narrata e rappresentata un'umanità "bassa", per così dire alle prese con il soddisfacimento dei bisogni primari (anche quest'aspetto è caratteristico di tutta una tradizione comico-grottesca).

Si potrebbe considerare questo film di Monicelli come una sorta di CINEMA CARNASCIALESCO, proprio nel suo aspetto "abbassante" e di conseguenza, intrinsecamente anche beffardo verso una seriosità, per così' dire, fondamento su cui si regge il Potere ed il Principio di Autorità.

Forse proprio sotto questo profilo risiede il carattere politico del film, la sua caratteristica sottilmente eversiva, il suo aspetto critico (quest'ultimo già evidenziato sopra).

Una portata politica quest'ultima probabilmente più sottile, ma anche più penetrante rispetto a quella più evidente ed ovvia citata sopra, vale a dire l'attenzione posta agli ultimi ed agli emarginati.

Quindi, proprio in virtù di tutti questi aspetti "L'Armata Brancaleone" è da considerarsi non solo uno dei film più importanti (e perchè no, anche emblematici) della Commedia all'Italiana ma anche uno dei film più importanti, probabilmente di tutto il Cinema Italiano degli anni Sessanta.

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