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PICCOLO CESARE (1931)


"Piccolo Cesare" uscito il 9 Gennaio 1931 è un film di Mervyn LeRoy (1900-1987), un film seminale all'interno del genere gangsteristico.

Si può dire che il Gangster Film non nasce propriamente in questi primi anni Trenta (come da più parti si è pensato e scritto) ma piuttosto nel cinema americano dei primi anni Trenta tale genere viene organizzato, reso in forma compiuta e risolta, in modi e forme diverse: "Piccolo Cesare" in cadenze quasi da tragedia greca o dramma elisabettiano con l'ascesa (sanguinaria) e la rovinosa caduta di un balordo di strada (Cesare Rico Bandello, appunto, detto Little Caesar, interpretato dal grande Edward Robinson) che sale ai vertici della malavita organizzata di Chicago.

Ascesa e caduta, quindi, sono importanti I CRITERI MORALI DEL FILM, MORALI MA NON MORALISTICI, "Piccolo Cesare" ancor prima che un film sul gangsterismo è il film sulla progressiva corruzione morale di un uomo, SUL RAPPORTO CONFLITTUALE ED INVERSAMENTE PROPORZIONALE FRA ASCESA NEL MONDO CRIMINALE (MA ANCHE ASCESA SOCIALE, VOLENDO, E PROPRIO IN QUESTO RISIEDE IL SOSTRATO CRITICO DEL FILM) E DISCESA NEI BASSIFONDI PSICHICI E MORALI.

Il ritmo del film è in puro stile Warner: scattante, rapido (pensiamo alla durata della rapina iniziale, in fuoricampo) dal taglio cronachistico.

In questo film elemento importante e che non va sottaciuto è il rapporto fra il protagonista e il suo complice di crimine che segue però, nel corso del film un'altra strada (diventerà ballerino). Ecco, è innegabile che il forte legame che unisce il protagonista all'amico è di tipo omoerotico, anche se tutto questo viene soltanto suggerito e mai mostrato.

Assistiamo quindi a un certo approfondimento psicologico che in modo molto fascinoso si incastra nella struttura dal ritmo dinamico e scattante.

Lo stesso completo disinteresse per le donne da parte di Rico colpisce come possibile accenno ad una tematica di tipo omosessuale.

Come ho scritto sopra, "Piccolo Cesare" è un film seminale all'interno del Gangster Film, insieme ad altri due film (qualunque storico del Cinema cita questi film quasi sempre insieme); vale a dire "Nemico Pubblico" (1931) di William Wellman, e "Scarface" (1932) di Howard Hawks, a cui io aggiungerei (e questo in pochi lo fanno) il bellissimo e un po' sottovalutato "City Streets" (1931) di Rouben Mamoulian.

Ma torniamo a "Piccolo Cesare". Ho evidenziato la struttura dialettica del film (ascesa e discesa) ed il sottotesto omosessuale (questo molte volte evidenziato da più parti), e lo scavo psicologico incastrato nella struttura dinamica del film.

Certo uno scavo psicologico il quale però si accompagna ad una RESA TIPIZZATA DEI PERSONAGGI, a figure simboliche e quasi astratte le quali si muovono in un campo conflittuale (i rivali di Rico, la polizia).

Tutti questi elemnti secondo me rendono "Piccolo Cesare" un film unico (ma quale grande film non è unico) e poi, tutti e quattro i film seminali del genere gangsteristico sono unici ed irripetibili, andando a configurare ognuno una particolare declinazione del Gangster Film.

Ed è vero come è stato scritto da più parti che il protagonista di "Piccolo Cesare" è uno dei primi anti-eroi del Cinema Americano (e non è poca cosa nei primi anni Trenta) ed anche in questo senso assistiamo già ad una prima smitizzazione della figura del gangster come faranno,anche se con modalità diverse gli altri Gangster Film dei primi anni Trenta prima citati.

Vi è in "Piccolo Cesare" rispetto agli altri film qualcosa più dimesso e "bassamente realistico", ma anche questo giova al fascino del film. E la linearità del film è anche la forza del film, la sua stringatezza, la sua essenzialità lo rendono un film duro e dalla forza critica (la quale va saputa cogliere anche fra le pieghe del racconto).

Ultima cosa, vi è un'ottima resa atmosferica del film, un'atmosfera cupa, quasi astratta nella sua tetra violenza (consideriamo che il film è stato girato interamente negli Studios), ma proprio questo aspetto concorre nel generare all'interno del film maggiore angoscia e disperazione.

Penso di essere stato abbastanza esauriente rispetto a quelli che sono, a mio avviso, gli aspetti essenziali di questo grande film, il suo sostrato di critica sociale, il dramma umano, e la potenza della sua resa "ambiguamente" realistica.

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