C'ERA UNA VOLTA IN AMERICA (1984)
Una fumeria d'oppio ed un gangster che sorride, drogato, rievocando nella mente ottenebrata dai fumi della droga il proprio passato. Un'immagine che bene sintetizza questo film complesso e stratificato di Sergio Leone (1929-1989), sua ultima opera prima della morte. Fu presentato in anteprima al Festival di Cannes il 20 Maggio 1984 e fu accolto come un capolavoro.
Film dalla struttura temporale ad incastro, il film si apre nel 1933 con il protagonista David Aaronson detto "Noodles" (interpretato da Robert De Niro) ricercato da gangster italo-americani per essere ucciso. Poi un salto temporale al 1968, un ritorno al passato al 1920, poi un nuovo salto in avanti al 1932-1933, di nuovo al 1968.
Il film è la ricerca del tempo perduto di un gangster ebreo, dell'adolescenza trascorsa nel Lower East Side di Manhattan come teppista di strada, la sua banda, l'amicizia con Max, il quale assume il controllo della banda in tutti i dodici anni che Noodles è in galera, dopo avere ucciso il piccolo boss del quartiere per vendicare la morte del più giovane della gang ucciso impietosamente, e poi: il grande amore di Noddles per Deborah, fredda ed ambiziosa (proprio come Max, ed i due si sposeranno e faranno un figlio, proprio nei lunghi anni, dal 1933 al 1968 che Noodles si rifugia a Buffalo ricercato, come ho scritto sopra da una banda avversaria di italo-americani e roso dai sensi di colpa per una rapina folle alla Federal Reserve Bank (vero "sogno" di Max e con Noodles contrario, ritenuta un 'impresa folle), roso dai sensi di colpa per la morte degli altri componenti della banda e amici di infanzia.
Il film si chiude con Noodles che sorride beato perso fra i fumi dell'oppio. Ma è difficile sintetizzare in poche parole la trama di un film così magmatico e complesso. Noodles è una sorta di "loser" idealista e romantico un gangster, sì, ma c he crede fermamente in alcune cose: l'amore (sentimento nutrito per Deborah), l'amicizia, la lealtà, etc.
Un personaggio che bene incarna le contraddizioni ed i nodi irrisolti dell'America. "C'Era una Volta in America" non è solo un film sul gangsterismo ebraico, un film sull'America o una rievocazione tinta di malinconia e nostalgia di un'epoca, ma è anche una raffinata operazione cinefila e meta-cinematografica, un rimando continuo al glorioso cinema gangsteristico americano degli anni Trenta. Personalmente ravvedo più di una convergenza (proprio dal punto di vista figurativo) fra questo film di Sergio Leone e "Angeli con la Faccia Sporca" (1938) di Michael Curtiz.
Operazione CALLIGRAFICA SUL CINEMA AMERICANO DEL PASSATO, RIEVOCAZIONE IPER-REALISTICA CON RIMANDI A CERTA FOTOGRAFIA NELLA RIEVOCAZIONE DI NEW YORK E DI SUOI SUGGESTIVI SCORCI (ad esempio proprio nel fotogramma inserito in apertura di questo mio articolo).
BISOGNA PRESTARE ATTENZIONE A TUTTO QUESTO SOSTRATO, TALVOLTA MANIFESTO, TALVOLTA NASCOSTO DEL FILM DI TIPO CINEMATOGRAFICO, MA ANCHE FOTOGRAFICO E PITTORICO.
In più "C'Era una Volta in America" intrattiene forti legami con certa letteratura americana molto amata da Sergio Leone (e mi viene a mente il Jay Gatsby di "Il Grande Gatsby" di Francis Scott Fitzgerald, su cui, probabilmente la figura di Noodles è vagamente ispirata, anche nel disperato amore romantico per una donna).
Ma vi possiamo trovare una dedica al ciclopico romanzo di Marcel Proust "Alla Ricerca del Tempo Perduto" nella stessa frase che pronuncia Noodles anziano, nel 1968, a Moe al suo ritorno nel vecchio quartiere newyorkese, quando questi gli chiede cosa ha fatto in quei trentacinque anni, Noddles risponde "sono andato aletto presto", come non pensare all'incipit del romanzo proustiano "per molto tempo sono andato a letto presto la sera" ?
Non a casa il film fu definito da qualcuno un "Alla Ricerca del Tempo Perduto" del gangsterismo, o meglio si dovrebbe dire di un gangster segnatao da un disperato romanticismo come Noodles.
Film non solo sulla storia, come ho accennato sopra, ma anche film sulla violenza (una violenza talvolta disturbante nel suo iper-realismo, ma sempre spietata e cinica) e sopratutto FILM SUL TEMPO.
Il tempo, questa categoria così complessa ed evanescente è probabilmente il vero protagonista del film, LE FALDE TEMPORALI SI INCASTRANO, IL PASSATO VIVE NEL PRESENTE, IL FILM è UNA RAPPRESENTATZIONE DELLA DIMENSIONE INTERIORE DEL PERSONAGGIO, DELLA SUA VITA INTERIORE.
IL TEMPO COME DIMENSIONE TERNA E QUASI CICLICA COME CATALIZZATORE DELLA DIMENSIONE INTERIORE, DELLA MEMORIA.
La memoria, infatti, è un altra presenza costante ed importantissima del film.
Su questo film, ovviamente, è stato scritto molto, ed io vorrei chiudere questo mio articolo con un rimando ad una teoria affascinante: la teoria del sogno, in questo senso assume notevolissima importanza proprio la scena finale nella fumeria d'oppio, e sopratutto il Primo Piano del sorriso enigmatico di Noodles.
Effettivamente quella scena, e sopratutto quel Primo Piano assumono un fascino enigmatico, un valore assai profondo. Quel sorriso sembrerebbe suggerire uno stato allucinatorio CHE PRODUCE FANTASMATICAMENTE TUTTE LE VICENDE DAL FILM RAPPRESENTATE; in questo senso si tratterebbe di un sogno, di un allucinazione, aggiungo io: di MATERIALIOZZAZIONE DI FANTASMI INCONSCI, DI UN PRINCIPIO DI PIACERE LIBERATO.
Certo, rimane un'ipotesi, comunque assai suggestiva, un'ipotesi che sta lì a testimoniare (se cene fosse bisogno) la grandezza del film, la sua complessità sfuggente, la sua ambiguità.