POINT BLANK (1967)
"Point Blank", uscito il 30 Agosto 1967 è il secondo lungometraggio del regista inglese John Boorman (1933), in questo caso operante in America, come anche nel caso del film "Deliverance" (1972) di cui ho avuto modo di trattare qui su CinePerospettive, per chi fosse interessato qui il link:http://slisso.wixsite.com/cineprospettive/single-post/2016/11/21/DELIVERANCE-1972. "Point Blank" è il film che nell'Estate 1967 insieme a "Bonnie and Clyde" di Arthur Penn fa deflagrare la New Hollywood.
Si tratta di un film che ho imparato ad amare sempre di più nel corso degli anni, è un'opera che mi tocca nel profondo, che tocca corde misteriose della mia anima.
Si tratta anche di un film davvero anomalo, il quale combina alcune dinamiche del cinema poliziesco e di azione (Walker, interpretato da uno strepitoso Lee Marvin, un criminale tradito e derubato dall'amico e dalla propria moglie, il quale dopo essere stato quasi ucciso dallo stesso amico sull'isolotto di Alcatraz, si riprende, si vendica e fronteggia una misteriosa organizzazione criminale la quale si è impossessata della sua parte di refurtiva). Trama non particolarmente originale, ma anche in questo caso quello che conta sono le modalità di messa in scena, davvero strane ed anomali.
Nel corso degli anni si è finalmente sedimentata l'idea che si è alle prese con un film dal respiro sperimentale ed avanguardistico in cui è presente una RAREFAZIONE DI RITMO ED ATMOSFERE, UNA TORSIONE DI SENSO di quelli che sono i parametri di un certo "genere". Il film, fra le altre cose viene annoverato fra i Neo-Noir, e la definizione mi pare calzante.
Il film davvero emana una tensione esistenziale ed un senso di tragico fatalismo, anche se, a mio avviso, il tutto viene rarefatto, frammentato, scomposto dalla stessa struttura del film. Già in questo giace la grande particolarità di "Point Blank", il suo carattere introspettivo.
Cosa molto importante, la PROBLEMATIZZAZIONE DELLO STESSO CONCETTO DI REALTA', il film è volutamente ambiguo, gli eventi che si dipanano si muovono in un intercapedine di senso fra realtà e sogno. Molto spesso, infatti, è stato dibattuto se gli eventi vissuti da Walker siano realtà o sogno. Il critico inglese David Thomson, ad esempio, grande ammiratore del film ha proposto l'ipotesi che Walker è un morto nel corso del film che sogna la vendetta. Qualcosa di irreale e perturbante. Quest'ultima è un'ipotesi molto affascinante, del resto.
Oppure ci si è chiesti se Walker sia un uomo o un fantasma, incarnazione della vendetta. Anche se in forma estremizzata, la New Hollywood era solita rappresentare il carattere ambiguo ed enigmatico di ambienti, eventi, personaggi.
Lo stesso John Boorman, in una intervista ha dichiarato che Walker, il protagonista, potrebbe benissimo essere un fantasma od un 'ombra. Qui risiede tutta la magnificenza del film, ed il suo carattere avanguardistico, come ho scritto sopra, nella riformulazione radicale di un generico film di azione, in qualcosa d'altro, in un oggetto filmico sfuggente, onirico ed enigmatico.
Assistiamo dunque alla RESA FANTASMATICA DI UNA FIGURA UMANA, ALLA SUA FANTASMATIZZAZIONE, operazione abbastanza inedita, il tutto incastrato all'interno di una realtà sfuggente e misteriosa. La stessa figura, che, in qualche modo aiuta Walker, Yost, è una figura evanescente, la quale si muove ai LIMITI DELLA REALTA'.
"Point Blank" è anche un film che deve molto al cinema "temporale" del francese Alain Resnais proprio nell'uso dei Flashback, usati in questo caso come STRUMENTO SIGNIFICANTE DI FRANTUMAZIONE DELLA LINEARITA' NARRATIVA. In questo film tale rottura è più radicale che in altri film della New Hollywood. Una certa radice cinematografica europea è ben presente in "Point Blank", tratto comune a molti altri film della New Hollywood.
Film sull'ambiguità del reale, sulla sua indecidibilità ed indicibilità, prima di essere un film sulla vendetta. L'aspetto problematico e problematizzante, ed in questo senso fertile del film risiedono proprio in quell'aspetto.
In questo senso, quindi, "Point Blank" solleva interrogativi filosofici ed esistenziali e sulle possibili stratificazioni della realtà e di sue possibili dimensioni. Importantissimo, comunque tutto l'aspetto formale e stilistico, che rendono il film avanguardistico così come la scelta scenografico di una Los Angeles fredda e squadrata, davvero inedita.
Tutti questi aspetti rendono "Point Blank" un film davvero unico anche all'interno della New Hollywood.