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SU PER LA DISCESA (1967)


Oggi andrò a trattare di un film poco conosciuto di un regista trascurato come Robert Mulligan (1925-2008). Ho già avuto modo di parlare di questo regista già in un mio precedente articolo qui su CineProspettive, qui il link: http://slisso.wixsite.com/cineprospettive/single-post/2017/06/21/SUMMER-OF-42-1971.Il film di cui mi occuperò in questo articolo invece è "Su Per La Discesa", presentato in anteprima al Festival di Mosca l'11 Luglio 1967.

Film che vede protagonista una sempre brava Sandy Dennis qui nella parte di un insegnante alle prese con studenti poveri e spesso "difficili" della periferia newyorkese.

Il film, fra le altre cose, fu ben accolto dalla critica la quale elogiò l'interpretazione di Sandy Dennis, ma il film non è un semplice"film attoriale" il quale si basa sulla prova recitativa di bravi o prestigiosi attori. Robert Mulligan era un regista molto valido, e lo dimostra anche in questo suo film.

Intanto è un film che si situa proprio a ridosso della New Hollywood e che la preannuncia proprio nell'affrontare temi spinosi o a sfondo sociale senza cadere nel sentimentalismo e in più (fatto questo molto importante) nelle riprese effettuate in esterni reali, nel rappresentare il degrado urbano, nella RAPPRESENTAZIONE ICASTICA ED "ATMOSFERICA" DI DEGRADATI SCENARI METROPOLITANI.

"Su per la Discesa" vive proprio di questa TENSIONE NELLA RAPPRESENTAZIONE, a cominciare dalla prima impressionante sequenza, quella di apertura, appunto, in cui le riprese sono dotate di una forza realistica notevolissima.

Importante anche, nel film, l'uso di attori non professionisti e presi dalla strada (molti giovani che interpretano gli studenti della scuola), in questo senso davvero si potrebbe riallacciare questo film di Mulligan alla grande tradizione del Cinema Neorealista Italiano.

Nel corso del tempo, purtroppo, "Su per la Discesa" ha subito un'opera di rimozione dalla stessa "memoria cinematografica", eppure già per i punti esposti sopra, è un film che merita la visione, così come meritano la visione la maggior parte dei film di Robert Mulligan.

Questo film, fra l'altro, fu un po' obnubilato dall'uscita di un altro film, sempre del 1967 "To Sir, with Love" con Sidney Poitier, anch'egli nella parte di un insegnante alle prese con ragazzi difficili in una scuola dell'East End londinese (in questo film di Mulligan, invece la scuola è situata ad East Harlem, New York, uno dei quartieri più degradati della Grande Mela).

Il film con Sidney Poitier, di James Clavell, girato e prodotto in Inghilterra, appunto, è a mio avviso un film più sentimentale e "facile" rispetto a "Su per la Discesa".

IL CARATTERE INDIPENDENTE DEL FILM E' INDUBBIO, sia perchè prodotto da Robert Mulligan insieme ad Alan Pakula (di lì a due anni esordiente con il bellissimo e sfuggente "The Sterile Cuckoo") vale a dire "la coppia del cinema indipendente americano degli anni Sessanta, sia per il suo carattere (almeno in alcune significative sequenze) duramente realistico, IPERREALISTICO PROPRIO NEL SENSO ESTETICO DEL TERMINE, che lo avvicinano in una certa misura al Cinema Underground americano.

Sarebbe interessante, fra le altre cose, approfondire tutto il legame che certa New Hollywood sopratutto alla fine degli anni Sessanta (ma non solo, anche una frazione del Cinema Americano degli anni Sessanta più in generale) intratteneva con il Cinema Underground.

Una tensione realistica, ripeto che trasfonde addirittura nel semi-documentarismo. Ecco, io credo che accostandosi ad un film come "Su per la Discesa" bisognerebbe prima di tutto valutare e prendere in considerazione tutti gli aspetti da me sopra esposti, aspetti di tipo formale, stilistico, figurativo, l'aspetto contenutistico viene dopo, costituisce il resto.

Dico questo perchè altrimenti, prendendo in considerazione la cosiddetta "trama" di questo film si rischia di trascurare i suoi elementi fondanti e sottilmente originali.

Proprio perchè la vicenda narrata è in se' e per se' abbastanza scontata e poco originale, i motivi di fondo del film (come succede molto spesso) risiedono altrove.

Importante, dunque, COME IN QUESTO FILM LA REALTA' VIENE RAPPRESENTATA, certo non solo, le vicende che si dipanano nel corso della pellicola assumono un ruolo significativo, simnbolico, rimandano ad altro, a qualcosa di più grande, anche: gli stessi insegnanti con la loro frustrazione rimandano ad un contesto sociale più ampio fatto di nevrosi ed alienazione, di "quieta disperazione". Questo film conserva a nche una certa dose di critica sociale.

Ecco, dunque, credo di avere esposto quelli che sono i motivi per recuperare e rivalutare questo bel film di Robert Mulligan.

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