THE LEFT HANDED GUN (1958)
"The Left Handed Gun", film esordio di Arthur Penn (1922-2010), uscito il 30 Aprile 1958 costituisce davvero l'esempio di un film seminale, sotto molti punti di vista: film seminale sia all'interno del panorama del cinema americano, facendo da battistrada per il seguente cinema della New Hollywood (e di cui lo stesso Arthur Penn fu uno dei capofila), sia, più nello specifico all'interno del cinema western di cui costituisce forse uno dei primi esempi più radicali e di avanguardia della tendenza revisionista.
La fine degli anni Cinquanta è stato un grande periodo per il cinema americano in cui si sono affacciate nuove leve registiche (Martin Ritt, Sidney Lumet, John Frankenheimer, lo stesso Arthur Penn) tutti registi provenienti dalla scuola del teledramma (drammi televisivi la cui sceneggiatura, molto spesso era firmata da scrittori noti ed affermati).
Anche "The Left Handed Gun" deriva da un teledramma (in questo caso un teledramma dello scrittore Gore Vidal). Film western sui generis, se vogliamo, "The Left Handed Gun" proprio in virtù del suo CARATTERE INTROSPETTIVO E SMITIZZANTE. In questo film l'operazione di smitizzazione passa proprio attraverso lo scavo psicologico profondo, rendendo il protagonista fragile, tormentato. Non dimentichiamo che il film è l'ennesima storia de Billy The Kid interpretato con finezza espressiva da Actor's Studio proprio da Paul Newman che proprio nei tardi anni Cinquanta si stava affermando come grande attore cinematografico.
Paul Newman, alla fine degli anni Cinquanta era solito interpretare GIOVANI TORMENTATI, ALLA DERIVA, DI CUI, IN QUESTO FILM BILLY THE KID RAPPRESENTA UN PROTOTIPO.
In questo film è presente anche un continuo rimando all'iconografia dei giovani americani irregolari della fine degli anni Cinquanta, e da questo punto di vista "The Left Handed Gun" potrebbe essere allineato ad un film come "Rebel Without a Cause" di Nicholas Ray e da noi in Italia distribuito come "Gioventù Bruciata" (1955) e con protagonista James Dean.
Comunque, il film fu un insuccesso negli Stati Uniti, mentre fu molto elogiato in Francia dal gruppo dei "Cahiers du Cinema" che seppero vedere in Arthur Penn un nuovo autore, personale ed innovativo.
Film importante, dunque, proprio nella sua operazione di smitizzazione. Uno sguardo introspettivo, quindi, non solo sul personaggio protagonista, ma sul film western stesso, sulle sue strutture, sulla sua mitopoiesi.
Posso dire che in "The Left Handed Gun" Arthur Penn PSICANALIZZA IL FILM WESTERN, DESTRUTTURANDOLO LO ANALIZZA PROPRIO NELLA SUA MITOPOIESI, COMPIENDO UN'OPERAZIONE DI RIBALTAMENTO DI SEGNO.
oPERAZIONE NON DA POCO, A MAGGIOR RAGIONE NEL 1958. In questo senso è presente in "The Left Handed Gun" già molto del cinema di Penn a venire, e mi viene a mente sopratutto quello che da molti storici del Cinema è considerato il primo film della New Hollywood, vale a dire "Bonnie and Clyde", del 1967, e al suo dirompente carattere smitizzante.
Da molti punti di vista si potrebbe definire Arthur Penn come il regista della smitizzazione per eccellenza, anche all'interno del panorama del cinema della New Hollywood.
Importante sottolineare anche la derivazione televisiva del film, come spesso è stato sottolineato è presente una scenografia povera, essenziale, e che proprio di tale essenzialità e povertà fa una forza: in questo modo, infatti, la vicenda si fa più astratta, più universale. La stessa messa in scena FLUTTUA PIU' LIBERA E DEMIURGICA.
Altro modo, forse, per sottolineare con forza il valore creativo e demiurgico della Regia Cinematografica, ad ogni modo fascino e raffinatezza del film risiedono anche nell'essenzialità scenografica.
Lo stesso ambiente si fa spoglio ed essenziale, quindi astratto. In questo modo ARTHUR PENN COMPIE UN'OPERAZIONE DI DISTILLAZIONE E DISSECCAMENTO DELLE STESSE STRUTTURE DEL FILM WESTERN CLASSICO.
Proprio in questo aspetto giace il carattere riflessivo (e meta-cinematografico) di "The Left Handed Gun". Certo, assistiamo comunque ad un recupero di quello che era un topos del film western classico come la vendetta ma che nelle mani di Arthur Penn diventa qualcos'altro.
La vendetta come manifestazione concreta di un vissuto tragico, come segno di una fragilità e di un tormento interiore. Tutti questi aspetti, senza voler esagerare, rendono "The Left Handed Gun" un film forse davvero unico.
L'esordio di Arthur Penn fu davvero un esordio esplosivo, un esordio che fece deflagrare le strutture stesse del film western.