POOR COW (1967)
"Poor Cow", uscito il 5 Dicembre 1967 è il film di esordio del regista Ken Loach (1936). Film sociale, film seccamente realista, film profondamente inglese, anche nel suo raccordarsi e farsi film-cerniera fra la grande temperie del Free Cinema del periodo 1959-1963 e il cinema sociale inglese degli anni e decenni successivi al 1967 (quello dello stesso Ken Loach, e non solo: il cinema di Mike Leigh, di Stephen frears e altri, tanto per intenderci).
Il cinema di Ken Loach si pone, quindi, già al di fuori del Free Cinema (di cui comunque è debitore); film molto "sixties" nella sua completa e stravagante libertà. Spira un vento di libertà in "Poor Cow", un film, che alla fine degli anni Sessanta testimoniò la sostanziale vitalità del cinema Inglese.
Talvolta sottovalutato (considerato impostato e accademico) la grande tradizione cinematografica Inglese è invero molto vitale e ribollente: i primi sperimentatori del Primo Piano o di un rudimentale Montaggio hanno operato proprio a Brighton (la Scuola di Brighton) attorno al 1900-1901, e poi pensiamo al giovane Alfred Hitchcock (quello degli anni Venti-Trenta, tanto per capirci), a David Lean, ai film di Powell e Pressburger, alle commedie Ealing, ai melodrammi Gainsborough degli anni Quaranta, agli Horror Hammer e quindi anche agli incubi vittoriani di Terence Fisher, al Free Cinema, ed altro ancora.
Ecco, quello di Ken Loach è sicuramente un cinema schierato politicamente con la sua attenzione alle condizioni di vita della classe operaia inglese (e scozzese).
E "Poor Cow" presenta già questa attitudine realista, questa volontà di afferare la realtà umana e sociale nella sua immediatezza, sì, ma per poi MEDIATIZZARLA, con un'opera di ri-costruzione critica.
Film sulle traversie di una giovane madre con un figlio a carico e del suo rapporto con un criminale collerico e violento e poi con un ladro dal carattere molto più umano.
Film non tanto sulla dimensione esistenziale dei personaggi (questa versione del realismo, dalla declinazione esistenzialista è tipica del cinema di Mike Leigh) quanto sulla loro DIMENSIONE SOCIALE, I PERSONAGGI SONO VISTI COME PARTE DI UNA TOTALITA' SOCIALE, SIMBOLI SOCIALI ANCOR PRIMA CHE UMANI. In questo senso, dunque, si può parlare tranquillamente di realismo sociale per un film come "Poor Cow" e più in generale per il cinema di Ken Loach. In questo film manca il senso di ribellione individuale, di rabbia talora inespressa, quella sensazione di solitudine esistenziale a cui ci aveva abituato il Free Cinema.
Certo, siamo alle prese con un film comunque debitore di quella temperie, e a mio avviso gli svolazzi visivi e poetici delle scene bucoliche girate ed ambientate in Galles, oppure le scene "musicali" sono lì a testimoniarlo.
"Poor Cow" radicalizza alcuni aspetti del Free Cinema, ed anche in questo modo si pone al di fuori di quel territorio. E' un film che sprigiona un notevole SENSO DEL VERO SOCIALE, se così posso dire, film politico proprio in questo,ma Ken Loach è anche un autore cinematografico attento allo stile, alla forma, alla costruzione del film; e, come ci ha insegnato Ejzenstejn e insieme a lui i teorici sovietici del cinema il film è sempre costruzione, costruzione di immagine (Obraz).
La grande mobilità della cinepresa testimonia, in parte, quello che ho appena evidenziato, l'esibizione della costruzione, del FARSI FILMICO CHE CI RIMANDA UN DISCORSO POLITICO-SOCIALE.
E proprio in questo senso, ad esempio, "Poor Cow" potrebbe inscriversi in quella tradizione del cosiddetto Nuovo Cinema degli anni Sessanta, un tipo di cinema che esibiva in modo molto forte le marcature stilistiche, formali, tecniche.
In "Poor Cow" la CINEPRESA SI FA STRUMENTO DI COSTRUZIONE MA ANCHE DI RESA DEL REALE, RESA MACCHINICA E TECNICA DEL REALE SOCIALE.
Altro aspetto importante è la resa sonora in "Poor Cow" che lo accomuna a molti altri film giovanili di Ken Loach (e penso al bellissimo "Kes", del 1969) o ancora di più a "Family Life", del 1971.
CINEMA COME PRESA AUDIO-VISIVA SULLA REALTA' SOCIALE, SU INTRECCI E RELAZIONI POSSIBILI FRA LE PERSONE, SUL MANIFESTARSI FISICO, MATERIALE DEL REALE.
Ecco, per tutti questi motivi io credo che "Poor Cow" si sia ricavato uno spazio importante all'interno della Storia del cinema Inglese, un film-cerniera come ho scritto in apertura di questo pezzo, un film che risente di una certa tradizione cinematografica (quella del Free Cinema, appunto) e che getta i semi per un cinema a venire.