DRAGONWYCK (1946) E IL FANTASMA E LA SIGNORA MUIR (1947): DUE FILM DI JOSEPH MANKIEWICZ
In questo articolo tratterò del film di esordio del regista ebreo americano Joseph Mankiewicz (1909-1993) "Dragonwyck", uscito il 10 Aprile 1946 e di "Il Fantasma e la Signora Muir", uscito l'anno seguente, il 25 Maggio 1947. Entrambi i film vedono protagonista l'attrice Gene Tierney, allora all'apice della carriera.
Regista cinematografico con un occhio rivolto al teatro, questo si può affermare tranquillamente, e regista che ha attraversato quasi tutti i generi classici del cinema americano. Notevole importanza nel suo cinema la riveste l'introspezione psicologica, molti dei suoi film (e mi viene a mente sopratutto il bellissimo "All About Eve" del 1950, sul mondo del teatro) sono veri e propri studi psicologici dell'interiorità dei personaggi.
Notevole importanza la assumono i CONTRASTI MELODRAMMATICI, QUINDI EMOTIVO-PSICOLOGICI. A ben vedere il suo è un cinema di contrasti emotivi. Altro elemento importante della sua poetica è l'uso della voce fuori campo, come a voler sottolineare l'interiorità dei personaggi, mettere in luce la loro dimensione emotiva e psicologica e cosa importantissima l'uso del flashback, quindi il RITORNO AL PASSATO, altro elemento di scavo interiore e di "complessificazione" del reale e della dimensione interiore dei personaggi.
Tutti questi elementi sono pressochè onnipresenti nel suo cinema. Un cinema, quello di Mankiewicz del tutto particolare ed eccentrico rispetto ai canoni del cinema americano dell'epoca.
Proprio per tutti gli elementi succitati il "cinema teatrale" di Mankiewicz risulta essere del tutto cinematografico, nella manipolazione del fattore temporale (l'uso dei flashback), nella moltiplicazione dei punti di vista, nella costruzione dell'inquadratura, nella dimensione scenografica CINEMATOGRAFICAMENTE RIPRESA.
"Dragonwyck" è una sorta di film gotico che si basa molto sulla resa atmosferica, e pur essendo il film di esordio notevole importanza la assume già l'USO DELLA PAROLA, la quale però, tendo a sottolineare è IMMESSA CINEMATOGRAFICAMENTE E'INCASTRATA NELLA COSTRUZIONE FILMICA.
Nel cinema la parola non viene solo ascoltata, ma anche guardata. Questo, a mio avviso è un elemento centrale non solo del cinema di Mankiewicz, ma anche più in generale di molto cosidetto "cinema parlato".
Renato Venturelli, nel suo seminale "L'età del Noir" ha parlato, a proposito di "Dragonwyck" di "incubo gotico". Il cinema americano degli anni Quaranta non era nuovo a film di questo tipo, a Film Noir DECLINATI IN SENSO ORRORIFICO, mi viene da dire, ecco, questo film di Mankiewicz ne è un esempio, ma ve ne sono anche altri.
Incubo gotico, dicevamo, INCUBO FEMMINILE, di una giovane donna vittima del dispotismo del marito. Mankiewicz ha sempre prestato molta attenzione alla figura femminile. Questo film di esordio, dunque, può essere considerato già molto personale proprio in virtù di questo elemento.
Anche in "Draagonwyck" assistiamo a contrasti emotivi e psicologici, e ad un primo scavo nell'interiorità dei personaggi. Certo, molti elementi del cinema di Mankiewicz a venire sono ancora solo accennati.
"Il Fantasma e la Signora Muir", invece, è un film fiabesco, se così si può dire, un film percorso da fremiti onirici e surreali. Forse è proprio questo l'aspetto che maggiormente mi colpisce di questo film. Sostanzialmente una storia d'amore fra una giovane donna ed un fantasma, nel film sono presenti anche sprazzi di commedia. Questo film è in qualche modo un CROCEVIA DI GENERI, I GENERI VENGONO RIMESCOLATI E QUINDI IN UNA CERTA MISURA INTERROGATI, PROPRIO PERCHE' CARATTERIZZATI ED EVIDENZIATI.
In "Il Fantasma e la Signora Muir" è presente uno scarto continuo rispetto alla regola di realtà, ed in questo senso potrei parlare di film sottilmente eversivo. Vi è una esaltazione dell'amore come sentimento eccedente, potrei dire, e in un certo senso "surreale" e "folle". Siamo alle prese con una esaltazione soft dell'Amour Fou.
In questo aspetto consiste la portata in una certa misura dirompente di "Il Fantasma e la Signora Muir", film da toni lievi, non dimentichiamolo, sorta di melodramma con risvolti di commedia.
Ma quello che scorre sotto le sembianza del film è proprio l'aspetto libero ed eccedente del sentimento amoroso, il quale funziona come COLLANTE DELL'IMPOSSIBILE. L'impossibile non esiste, in questo tenero e stupendo film.
Due film, quindi, molto diversi tra loro, e forse il film di esordio, almeno in una certa misura più convenzionale, non solo rispetto a "Il Fantasma e la Signora Muir", ma anche a molti altri film seguenti di Mankiewicz.
Comunque due film importanti, e che hanno un posto di onore all'interno del cinema americano della seconda metà degli anni Quaranta.