top of page

ALL'OVEST NIENTE DI NUOVO (1930)


Tratto dal romanzo "Niente di Nuovo sul Fronte Occidentale" di Remarque, questo "All'Ovest Niente di Nuovo" del regista Lewis Milestone (1895-1980) ed uscito il 21 Aprile 1930 costituisce uno dei risultati di punta del primissimo cinema sonoro americano.

Film eroico proprio in questo, nel voler dimostrare tutta la forza dinamica ed icastica del cinema sonoro che in questo modo è capace di riprendere il filo del discorso del tardo cinema muto. Ad ogni modo, riguardo alla trama, basti dire che si tratta di un film bellico (anti-militarista e pacifista) sulla Prima Guerra Mondiale ed ambientato in Europa (ma girato negli Stati Uniti).

Film sulla fine dell'innocenza (come non ricordare "Platoon" di Oliver Stone, del 1986, e il suo "la prima vittima della guerra è l'innocenza") se solo pensiamo alla scena finale del giovane soldato che tenta di catturare una farfalla e proprio in quel momento viene colpito a morte.

"All'Ovest Niente di Nuovo" è un film pacifista prima di tutto dal punto di vista psicologico ed umano, mi viene da dire e costituisce anche una sfida alla guerra stessa: il film cerca di riprendere in mano il dinamismo della guerra e rovesciarlo nel suo contrario, in una critica impietosa e lucida.

In questo atteggiamento risiede, secondo me una delle caratteristiche fondamentali di questo film, UNA RESA DINAMICA DELLA GUERRA ROVESCIATA NEL SENSO OPPOSTO.

Film dotato anche di grande realismo come a voler caratterizzare in tutta la sua effettiva brutalità la guerra. Film in qualche modo CORALE, il quale quindi rifiuta anche la logica di certo cinema tradizionale legato necessariamente alle gesta individuali.

In questo senso "All'Ovest Niente di Nuovo" potrebbe essere accostato al cinema sovietico degli anni Venti. Film quindi dotato di un dinamismo realistico, o di un realismo dinamico, e riguardo al realismo c'è da dire che Lewis Milestone (al secolo Lev Milstein, ebreo nato in Moldavia) iniziò la sua carriera hollywoodiana, ai tempi del muto, come montatore per il regista Henry King, regista quest'ultimo incline ad un realismo netto e preciso (penso al suo bellissimo "Tol'able David" del 1921, film molto elogiato dai registi sovietici).

Film scomodo, in qualche modo, anche dal punto di vista politico e sociale, se solo pensiamo che fu proibito dal regime fascista in Italia ed in seguito anche dal regime nazista in Germania. Alla sua uscita il film fu elogiato dalla critica e fu sottolineato un aspetto molto importante del film, vale a dire l'uso in qualche modo inedito e nuovo della cinepresa.

Ed è questo l'aspetto che maggiormente mi colpisce di questo film, il suo eroismo di fondo, come l'ho definito in apertura di questo mio articolo. CON QUESTO FILM IL REGISTA VUOLE FONDARE UN NUOVO LINGUAGGIO CINEMATOGRAFICO, facendo uscire il primissimo cinema sonoro dalle secche del cosidetto "teatro filmato" con il suo uso statico della cinepresa.

"All'Ovest niente di Nuovo" è importante sia dal punto di vista formale che contenutistico (tenendo presente, appunto, che abbiamo a che fare con uno dei primi film antimilitaristi e pacifisti).

Ma questo film è importante all'interno della storia del cinema americano e della storia del Cinema tout court per l'uso innovativo, spregiudicato della cinepresa LA QUALE SI MUOVE SULLO STESSO TERRENO DELLA GUERRA E ROVESCIANDONE IL SENSO, SVELANDOLA CRITICANDOLA.

Questo è un aspetto fondamentale di questo film che mi pare nessuno abbia messo in luce: L'USO DINAMICO, SPECULARE E DI CONSEGUENZA ANTI-BELLICISTA DELLA CINEPRESA.

Invece è stato evidenziato, a volte, il montaggio particolare, gli stacchi di montaggio i quali quasi creano delle ellissi, dei salti temporali e di senso. Anche questo atteggiamento possiamo tranquillamente considerarlo di avanguardia considerando che abbiamo a che fare con un film sonoro del 1930.

Il sonoro viene molto curato dal regista quasi a volerne verificare tutte le potenzialità creative. In questo senso "All'Ovest Niente di Nuovo" si pone all'avanguardia rispetto a molti film sonori di quegli anni, anche pregevoli e di qualità.

Quindi importanza del dettaglio sonoro. Un ultimo aspetto da mettere in luce è la famosa soggettiva della mitragliatrice, RESA DI SENSO INEDITA, RESA PERCETTIVA ANOMALA, GLI SPETTATORI GUARDANO CON GLI OCCHI DELLA MITRAGLIATRICE, SOGGETTIVA IMPOSSIBILE ED AVANGUARDISTICA.

Riguardo a questa soggettiva, come se il regista volesse ottenere un effetto catartico della guerra, lo spettatore si immedesima per meglio afferrare e sentire la violenza bellica e per CRITICARLA DALL'INTERNO.

Inoltre questa soggettiva costituisce uno dei più fulgidi esempi di RESA PERCETTIVA ALTERNATIVA, cosa di cui il Cinema è capace con la sua forza di immagine e di ritmo.

Quindi, "All'Ovest Niente di Nuovo" è davvero un film di avanguardia proprio per i motivi che ho tentato di mostrare in questo articolo.

bottom of page