IL SUD E' NIENTE (2013)
Questo film dell'esordiente (nel lungometraggio, perchè aveva al suo attivo già alcuni cortometraggi e un documentario) Fabio Mollo (1980), presentato in anteprima al Toronto International Film Festival l'8 Settembre 2013 testimonia di come il cinema italiano (da un punto di vista strettamente cinematografico ed estetico, non produttivo) non sia in crisi, e di come molti film di registi esordienti o meno rimangano nascosti, sommersi.
Questo è un caso, ma se ne potrebbero citare molti altri (il cinema di Vincenzo Marra, di Andrea Molaioli, di Daniele Gaglianone, e altri). Il cinema italiano è più vivo di quanto si creda. "Il Sud è Niente): film sul rapporto padre-figlia, sulla perdita di un fratello, sull'ingresso all'età adulta.
Ma anche film fatto di silenzi, di vuoti, quasi a voler raffigurare un'atmosfera dimessa e povera di certo Meridione d'Italia (il film è girato ed ambientato a Reggio Calabria, città del regista).
Silenzi, assenza di dialogo, questo è un carattere fondamentale del film, così come il REALISMO MAGICO che lo attraversa. Questo film si muove sul crinale fra reale ed irreale (o forse dovrei dire più appropriatamente surreale) e penso sopratutto alla scena della figura umana che sembra di vedere alla protagonista emergere dalle acque e che lei pensa sia il fratello).
Il DATO REALE IN QUESTO FILM VIENE RIMODELLATO, IL REALISMO E' PIUTTOSTO UN REALISMO DI BASE MA CHE VEDE POI GERMINARE DAL SUO TERRENO ALTRE RAMIFICAZIONI TALORA MAGICHE, APPUNTO.
Il film è, secondo me, strutturato in maniera triplice: il duro realismo proprio nel descrivere la condizione economica e familiare, il discorso esistenziale o esistenzialista proprio nel descrivere il sottile disagio inter-relazionale, i silenzi, l'angoscia, ed infine il dato irreale o per meglio dire magico, la SUSCETTIBILITA' DEL DATO REALISTICO NEL TRASFORMARSI IN QUALCOS'ALTRO.
Ecco, io credo che "Il Sud è Niente" si fondi proprio su questa triplice struttura.
Inoltre l'immobilismo culturale ma non solo del Sud d'Italia viene bene raffigurato in questo film ed in qualche modo messo sotto accusa. Un altro elemento che ho molto apprezzato di questo film è l'ASSOLUTA MANCANZA DI OLEOGRAFISMO. Voglio dire, la rappresentazione del Meridione d'Italia non ha niente di oleografico, di cartolinesco, non assistiamo a nessuna ruffianeria di fondo, tutt'altro, ed anche in questo il film dimostra tutto il suo valore e tutta la sua forza.
Film alle prese con il NULLA, CON LA MANCANZA DI UN ORIENTAMENTO, DI PUNTI DI RIFERIMENTO: IL SUD E' NIENTE, APPUNTO.
La giovane protagonista dal corpo androgino è alle prese con tale NULLA ESISTENZIALE. Film di crisi, dunque film sulla crisi, da considerarsi proprio nel suo aspetto letterale, di distacco, di rottura.
Ed in questo senso "Il Sud è Niente" assume su di sè tutto il VALORE CRITICO RISPETTO AD UN DATO AMBIENTE E A DATI RAPPORTI UMANI. E non è poco.
Quindi, non mi pare assolutamente una esagerazione quello che da qualche parte è stato scritto, vale a dire che siamo alle prese con uno dei film italiani più belli del 2013.
Più belli, più pregnanti, più profondi. Film che si muove anche in senso contrario allo spazio della quotidianità, intrisa com'è di corruzione, in tutti i sensi. Ed ecco che ritorna l'attitudine critica e intrinsecamente riflessiva del film.
Quello che colpisce, vorrei sottolineare prima di chiudere questo mio articolo è lo stile, uno stile semplice ma rigoroso, che più volte è stato evidenziato.
Sotto questo aspetto il film di Fabio Mollo concorre nel rilancio del cinema italiano anche come fatto di forma, di stile, di spessore cinematografico.
Forma e contenuto dialogano costantemente fra loro, e proprio riguardo allo stile è stato spesso scritto di come il giovane esordiente nel lungometraggio (di 33 anni) si ispiri a tutto un cinema italiano passato o a registi ancora attivi ma comunque anagraficamente più anziani; quali il cinema di Antonioni (al quale io stesso avevo pensato quando ho evidenziato l'aspetto del SILENZIO del film, del SILENZIO ESISTENZIALE, mi viene da scrivere) o il cinema di Emanuele Crialese riguardo ad una certa rappresentazione di problematiche del Sud, e pensiamo in questo senso ad un film molto bello come "Terraferma" del 2011, ma riguardo a questo film di Fabio Mollo è stato tirato in ballo anche certo cinema inglese indipendente, a causa di certo aspro realismo.
Per tutti i motivi che ho tentato di sottolineare credo che si possa parlare di "Il Sud è Niente" come di un film composito e anche di uno dei film italiani più belli del 2013.