CIDADE DE DEUS (2002)
"Cidade de Deus", presentato in anteprima al festival di Cannes il 18 Maggio 2002 e diretto da Fernando Meirelles (1955) è un'opera molto importante all'interno del cinema brasiliano e latino-americano più in generale.
Film sicuramente violento, ma quella rappresentazione della violenza non diviene mai fine a se stessa quanto piuttosto un modo per ridiscutere un certo tipo di società e una certa umanità.
Film sulla Cidade de Deus, città-favela alla periferia di Rio De Janeiro, film sulla criminalità di strada, film sul Brasile. Film anche sul tentativo di riscatto sociale, di fuoriuscita da un ambiente degradato e violento (il protagonista aspirante fotografo, vero e proprio testimone di tutte le vicende che si dipanano lungo il film).
La critica, perolomeno in Brasile ha accolto favorevolmente "Cidade de Deus" lodandone la resa artistica, estetica. Struttura narrativa e tipo di messa in scena svolgono un ruolo fondamentale, scorre attraverso il film una sorta di TRAIETTORIA NARRATIVA DI SALVEZZA, dato molto importante, questo. Buscapè, il giovane protagonista aspirante fotografo vuole FUORIUSCIRE DAL PROPRIO AMBIENTE, la storia, in filigrana si struttura su tale assunto.
Egli si trova, suo malgrado, coinvolto nella guerra di strada fra la banda dell'afro-brasiliano Ze Pequeno e quella del bianco Sandro Cenoura. Un massacro da ambo le parti, la violenza in questo film è spasmodica, così come il suo carattere spietato. Anche la stessa messa in scena riveste un ruolo fondamentale, così come il tipo di regia di cui dopo vado a parlare.
Paragonato al cinema di Martin Scorsese (per una certa rappresentazione della criminalità, anche se nel nostro caso non "mafiosa") o al cinema di Quentin Tarantino per una sorta di rappresentazione iperrealistica e pulp della violenza, "Cidade de Deus" è un film che sorge in modo diretto dal passato cinematografico brasiliano; voglio dire il gusto per la rappresentazione della violenza, anche in un modo IPER-REALE è sempre stato presente nel cinema brasiliano, fin dagli anni Sessanta, e penso piuttosto che al Cinema Novo di Glauber Rocha, ad esempio, al cosidetto Cinema Udigrudi di un regista come Julio Bressane e ad un suo film come "O Anjo Nasceu" (1969).
Un GUSTO PER LA RAFFIGURAZIONE DELLE VISCERE DELLA SOCIETA', PER LA DIMENSIONE SOMMERSA E NASCOSTA, questa io credo sia l'effettiva angolazione di lettura di certo cinema brasiliano e di Fernando Meirelles.
Il carattere realistico di "Cidade de Deus" è indubbio, ma il film non si esaurisce in tale categoria (e poi sappiamo quanto il carattere di realismo del cinema sia quanto meno problematizzabile, se con realismo intendiamo qualcosa di strettamente oggettivo).
Comunque la traiettoria narrativa di cui parlavo sopra scorre attraverso una struttura narrativa non lineare, frammentaria, ma con al fondo quel nucleo di tentativo di salvezza e di fuoriuscita, questo, è a mio avviso, un dato molto importante ed interessante del film.
Film narrativamente quasi sperimentale, ma al contempo film di problematica sociale, film dal NUCLEO NARRATIVO FORTE INSERITO IN UN CONTESTO DI NARRAZIONE NON-LINEARE.
Questa caratteristica rende "Cidade de Deus" un film fondamentale, e magari, perchè no, anche fondativo di certo possibile cinema a seguire, all'interno del panorama del cinema brasiliano.
Il carattere realistico di "Cidade de Deus" è indubbio, come ho scritto sopra, ma è anche CONTRADDETTO DA ALTRI ELEMENTI QUALI UNA IPERBOLE DI VIOLENZA, UNA RAFFIGURAZIONE IPERBOLICA DELLA VIOLENZA.
Ecco, in questo credo consista un possibile legame (dico possibile dal momento che conosco pochissimo quel tipo di cinema) con il cinema Udigrudi (almeno basandomi sul ricordo che ho di "O Anjo Nasceu").
Film dotato di un REALISMO CONTRADDITTORIO, dunque, se così possiamo dire, di un REALISMO SOFFERTO, proprio a considerare ciò che lo bilancia.
La stessa recitazione, sopratutto da parte di Leandro Firmino nella parte di Ze Pequeno è sopra le righe, ECCESSIVA, VIOLENTA. Film, in questo senso, anche attoriale, film che si basa anche sulla gestualità degli attori i quali concorrono a creare il SENSO DEL FILM: Fernando Meirelles si dimostra anche ottimo direttore di attori.
Ma "Cidade de Deus" è anche un FILM ADRENALINICO (ed io penso che proprio a causa di tale aspetto è stato paragonato al cinema di Quentin Tarantino) un film dal montaggio rapido, da scene e sequenze brevi e fulminanti proprio come a voler ricreare il clima di violenza forsennata che si respira attraverso l'intero film.
La stessa macchina da presa si rende visibile con i suoi movimenti violenti, con i suoi bruschi sobbalzi e strappi.
Proprio per tutte queste ragioni "Cidade de Deus" è da considerarsi un film articolato e composito.