LA MOSCA (1986)
"La Mosca", uscito il 15 Agosto 1986 è uno dei film più significativi (e famosi) del regista canadese David Cronenberg (1943). Il cinema di Cronenberg è un cinema teorico, forse meno viscerale dei colleghi americani che esordirono nel corso degli anni Settanta (Wes Craven, Tobe Hooper, John Carpenter, in parte lo stesso John Landis) ma profondamente perturbante e disturbante. Il regista canadese, nel corso di tutta la sua attività cinematografica è rimasto sempre fedele a quello che si è rivelato essere l'assunto base della sua poetica: la contaminazione e trasformazione del corpo.
Bisogna anche tenere presente l'interesse di Cronenberg per le tematiche scientifiche e filosofiche le quali rivestono una importanza notevole nel suo cinema. Quello che colpisce è la coerenza assoluta della sua intera opera cinematografica, già nel suo primo lungometraggio a bassa distribuzione "Stereo" (1969) è presente l'idea della contaminazione del corpo.
Quello che interessa Cronenberg e che è al centro del suo interesse creativo è l'esistenza umana, il rapporto uomo/mondo, il rapporto fra gli esseri umani, e sopratutto il RAPPORTO DELL'UOMO CON IL PROPRIO CORPO.
Proprio questa inclinazione vale al cinema cronenberghiano l'appellativo di Body Horror. Io ho fatto riferimento alla categoria di Body Horror anche per il film di John Landis "Un Lupo Mannaro Americano a Londra",nell'articolo del 12 Dicembre 2016, qui trovate il link http://slisso.wixsite.com/cineprospettive/single-post/2016/12/12/UN-LUPO-MANNARO-AMERICANO-A-LONDRA-1981.
Nel Body Horror la paura e l'orrore originano dal proprio corpo, dalla sua trasformazione, dalla sua alterazione. Su questo si incentra il cinema di Cronenberg, il quale poi, a cerchi concentrici si allarga fino a toccare altre tematiche quali il rapporto uomo/mondo, il rapporto fra esseri umani, il senso dell'esistenza, la sessualità (sopratutto nelle forme cosidette "deviate"), la disamina sociale, e altre ancora.
"La Mosca" ha lunghe radici nel cinema fantascientifico americano degli anni Cinquanta considerando che si tratta di una sorta di remake del film "L'Esperimento del Dottor K." (1958), ma ne radicalizza le prospettive.
Il PROPRIO CORPO COME POSSIBILE NEMICO, IL PROPRIO CORPO COME ALIENO, COME DIMENSIONE SUSCETTIBILE DI TRASFORMAZIONE PERTURBANTE.
Su tale fondamento si poggia "La Mosca", ed in questo senso risulta davvero essere uno dei film più rappresentativi di Cronenberg, e comunque in questo film viene a mancare la dimensione politica e sociale (molto presente invece nei film di metà anni Settanta come "Shivers" (1975) e "Rabid" (1977).
"La Mosca" si muove in SPAZI ANONIMI (non si specifica la città, anche se sappiamo che il film è girato a Toronto, in Canada) IN SPAZI GRIGI, l'atmosfera visiva riveste notevole importanza nel cinema cronenberghiano.
Le città sembrano sempre estraneee ed alienanti così come il proprio corpo quando incomincia a trasformarsi. In questo risiede il carattere esistenzialista del cinema di Cronenberg.
Un carattere, se vogliamo, pessimista ma in cui vi è insita una dimensione analitica, riflessiva, critica. In "La Mosca" è stato già sottolineato il carattere conflittuale, ovvero l'ingresso della dimensione carnale (suscettibile di trasformazione corporea) nella vita di uno scienziato, la rappresentazione cinematografica della trasformazione corporea, dunque, non ha niente di gratuito o di "spettacolare" ma è la REALIZZAZIONE PLASTICA DEL CARATTERE TRASFORMATIVO DEL CORPO, DEL CARATTERE IRRAZIONALE DEL CORPO. In questo aspetto, sopratutto, risiede il carattere "serio", per così dire di questo film. Realizzazione plastica, quindi, non tanto della TRASFORMAZIONE QUANTO PIUTTOSTO DEL CARATTERE TRASFORMATIVO DEL CORPO, questo aspetto va sottolineato.
Il cinema cronenberghiano è un CINEMA DI SUPERAMENTO DEL LIMITE che vede protagonisti molto spesso scienziati impegnati in esperimenti che si rivelano poi essere rovinosi nella loro audacia. Questo anche il caso di "La Mosca" il quale vede protagonista uno scienziato, appunto, interpretato da Jeff Goldblum.
Il superamento del limite, dunque, come carattere costitutivo dell'uomo di scienza, ma non solo dell'uomo di scienza, come atteggiamento radicale che svela processi e tensioni nascoste.
IL SUPERAMENTO DEL LIMITE COME ACCELERATORE E MOLTIPLICATORE DI CARATTERISTICHE SEGRETE E MISTERIOSE DELL'ESISTENZA, QUALI APPUNTO LA SUSCETTIBILITA' PERTURBANTE ALLA TRASFORMAZIONE, ALLA MUTAZIONE.
Il protagonista di "La Mosca" è al lavoro su alcune sue nuove intuizioni le quali aboliscono ogni concetto di limite, di confine ma anche di trasporto. Per un errore egli incomincia progressivamente a trasformarsi in una mosca. Spesso, e molto giustamente è stato evidenziato anche il carattere melodrammatico di "La Mosca", effettivamente la storia d'amore fra lo scienziato e la giornalista assume una certa importanza, un AMORE CHE CRESCE PARALLELAMENTE ALLA TRASFORMAZIONE CORPOREA, un amore che trova una rispondenza in quell'evento perturbante e "non quotidiano", in definitiva un amore "trasformato" e liberato da certi canoni consueti, un AMORE MALEDETTO.
Il tono di maledettismo di questo film è motivo del suo fascino.
Per tutti questi motivi "La Mosca" risulta essere uno dei più luminosi esempi del cinema di David Cronenberg.