THE PARALLAX VIEW (1974)
"The Parallax View", ovvero il secondo film della trilogia della paranoia politica di Alan Pakula (1928-1998). Uscito il 19 Giugno 1974 è forse, sostanzialmente, il film meno celebrato dei tre.
Ricordiamolo, gli altri due sono "Klute" (1971) e "Tutti gli Uomini del Presidente" (1976), anche se, a ben vedere, l'oggetto filmico più irregolare della trilogia è proprio "Klute" il quale deve qualcosa nelle atmosfere (visive, sonore) al nascente thriller all'italiana (argentiano, e non solo).
Erano gli anni del Watergate, l'inizio e la metà degli anni Settanta ed il cinema americano bene rappresentò tensioni, paure e PARANOIA dell'epoca. La trilogia pakuliana non è da sola, posso citare lo stupendo film di Sydney Pollack "I Tre Giorni del Condor" (1975) dove addirittura viene rappresentata l'esistenza di una CIA occulta all'interno della stessa CIA, in più vorrei sottolineare di come anche alcuni film appartenenti al genere poliziesco (e di cui ho trattato in passato qui su CineProspettive) come "The French Connection" (1971) di William Friedkin e "Dirty Harry" (1971) di Don Siegel bene rappresentino, magari in filigrana, tensione e paranoia.
"The Parallax View" è un film sul mistero dell'assassinio di un senatore e sul complotto occulto che sta dietro all'omicidio, il quale mistero viene PROGRESSIVAMENTE SUGGERITO E MAI DAVVERO SVELATO. Warren Beatty interpreta il giornalista che si trova implicato nel caso. Film, anche questo sul POTERE DEVIATO E SULLA DEVIAZIONE DEL POTERE (pensiamo, appunto, alla Parallax Corporation, scheggia del potere che organizza una sorte di strategia della tensione con tanto di omicidi).
Ciò che assume notevole rilevanza in "The Parallax View" + proprio la COSTRUZIONE DELL'ATMOSFERA DI MISTERO, la cappa di inaffidabilità da parte di molti, ma sopratutto appunto il MISTERO DEL POTERE, a ben vedere piuttosto che la rappresentazione di un POTERE MISTERIOSO.
Proprio in questo aspetto risiede la grandezza di questo film, la sua valenza critica e polemica rispetto all'esistente ed alle sue configurazioni. Il senso politico di "The Parallax View" viene COSTRUITO CINEMATOGRAFICAMENTE, TRAMITE MEZZI SQUISITAMENTE CINEMATOGRAFICI, TRAMITE LA RESA DI UN'ATMOSFERA PERMEATA DI MISTERO E DI PARANOIA, APPUNTO.
Io credo anche, che, visti in una prospettiva più ampia, questi film della trilogia pakuliana, ma non solo, anche il film del 1975 di Pollack, per tacere di altri trascendono la stessa dimensione politica e sociale (comunque di notevole importanza) per approdare sui LIDI ESISTENZIALI, sul rapporto UOMO-REALTA' CIRCOSTANTE.
Una REALTA' PERMEATA DAL MISTERO DEL POTERE, FORSE IL MISTERO PIU' INQUIETANTE ED ARCANO, questo sembra suggerirci "The Parallax View".
La figura del giornalista, in questo caso, assume un forte valore simbolico proprio di chi tenta di mettere ordine in quella realtà, di usare gli strumenti razionali e critici di charificazione e svelamento del mistero del potere. ma la vischiosità, l'opacità, l'impermeabilità del reale è più forte.
"The Parallax View" è un film pessimista, per nulla consolatorio e che proprio in base a queste caratteristiche bene si inserisce all'interno di quella temperie che si chiama New Hollywood.
Proprio per tutti i motivi raffigurati sopra "The Parallax View" risulta essere un film emblematico del cinema americano della paranoia, uno dei film che meglio ne riassume i caratteri (rilanciandoli poi in chiave altamente personale).
"The Parallax View" anche sotto il profilo stilistico è un film personale, di carattere e tipico di una certa tendenza del cinema americano di quegli anni, spesso, infatti, è stato evidenziato di come il montaggio sia debitore della Nouvelle Vague francese (montaggio frammentato, meno o per niente lineare).
Questi GUIZZI FORMALI E STILISTICI rendono "The Parallax View" un film atto a gettare una luce inedita sulla realtà, a rileggerla SECONDO CHIAVI STILISTICHE E FORMALI, al cinema come atto di lettura critico della realtà ed intrinsecamente critico del potere.
Proprio in questo aspetto formale e stilistico, congiunto alla capacità di RESA ATMOSFERICA giace il carattere principale di "The Parallax View" quello che lo rende un film interessante e degno di nota.
Degno di nota è anche il lavoro del direttore della fotografia Gordon Willis (1931-2014) il quale lavorò anche per registi come Francis Ford Coppola in "Il Padrino" (1972) o Woody Allen in"Annie Hall" (1977) e "Manhattan" (1979).
Gordon Willis era molto bravo nel ricreare, come direttore della fotografia, appunto, ATMOSFERE AMBIGUE O CONTRASTATE.
"The Parallax View" è un film importante e dimprenscindibile proprio in virtù di quei caratteri che ho tentato di delineare in questo mio articolo.