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SUMMER OF 42 (1971)


"Summer of 42" (1971) del regista Robert Mulligan (1925-2008), uscito il 18 Aprile 1971 è un'opera dolcemente malinconica, intima ed intimista, MEMORIALE.

Mulligan, conosciuto sopratutto per il suo "To Kill a Mockingbird" (1962), da noi in Italia distribuito come "Il Buio Oltre la Siepe" è stato un regista di altri notevoli e interessanti film, quali "Up the Down Staircase" (1967) con quella scena iniziale straordinaria una ripresa impressionante di certa periferia newyorkese, oppure il disturbante "The Other" (1972), o ancora il cupo e malinconico "The Nickel Ride" (1974).

Regista forse oggi non ricordato quanto meriterebbe, Robert Mulligan. "Summer of 42" è, a mio avviso uno dei suoi film migliori, e forse quello che più amo della sua filmografia.

Film, fra le altre cose molto amato dal grande Stanley Kubrick, "Summer of 42" mantiene intatto il suo malinconico e nostalgico fascino, la sua intima poesia visiva e di resa di atmosfera e ambientale.

Storia di un amore adolescenziale per una giovane donna, la quale rimane vedova del marito rimasto ucciso in una battaglia della Seconda Guerra Mondiale (il film è ambientato durante l'estate 1942, appunto), si concede al giovane protagonista del film (interpretato da Gary Grimes, lei invece è Jennifer O'Neill) prima di abbandonare la propria casa a ridosso della spiaggia di quella località balneare del New England.

Amicizie adolescenziali (il giovane protagonista del film passa le sue giornate in compagnia di due suoi amici) amore adolescenziale, puro, autentico, sentito, il film si impernia su questo, anzi va oltre: "Summer of 42" è sopratutto un FILM SULLA MEMORIA E DELLA MEMORIA, sulla MEMORIA COME VITA AUTENTICA, INTERIORE, CONSERVATA DENTRO DI SE'.

Film sulla MEMORIA AMOROSA, sul ricordo come atto di amore, e non solo, questo è importante sottolineare, ricordo di un amore. Hermie, il protagonista del film, ricorda quell'estate del 42, ricorda il proprio amore e le proprie amicizie.

Ricordi che conserverà sempre dentro di sè. Vorrei che non fosse sottovalutato questo aspetto del film (quello sulla memoria, appunto). La Storia del Cinema non vede protagonisti del cinema della memoria (uso questo termine) solo l'immenso Alain Resnais, o in altro modo certo Sergio Leone (pensiamo ad un autentico capolavoro quale "C'Era una Volta in America"), ma anche "Summer of 42" gioca un proprio ruolo.

Ad ogni modo, anche questo film di Mulligan si allinea a ceri orientamenti della New Hollywood, proprio nel suo esplorare nuovi SPAZI PSICHICI ED INTERIORI.

Film anche su un nuovo stato della coscienza, in qualche modo, sull'ATTO MEMORIALE SVILUPPATO, SULL'INTERIORIZZAZIONE DI PROPRIE ESPERIENZE, SITUAZIONI VISSUTE, OPPURE DI PENSIERI E RICORDI CONSERVATI NELLA PROPRIA SFERA INTERIORE.

In questo senso "Summer of 42" potrebbe configurarsi come film sottilmente eversivo, eversivo rispetto ad un approccio alla vita scarsamente memoriale ed interiore, film che come tutto il Cinema (quello vero, autentico, "d'autore" o "di genere" che sia, insomma il cinema come fatto d'arte e di cultura) supera il dato visibile, il senso comune, ricostruendo REALTA', SPAZI, SITUAZIONI ULTERIORI (ulteriori proprio nel senso di oltre, di andare oltre, di superare).

Qui la memoria gioca un ruolo assai importante, RICOSTRUISCE QUELL'EVENTO LONTANO, lo trasfigura con la malinconia e la nostalgia. FILM SU STATI EMOTIVI NOSTALGICI E MALINCONICI, dunque, memoria amorosa, malinconica, nostalgica.

In tutto questo risiede il fascino di questo film. Non stiamo parlando di un semplice "film di formazione", dunque, di un film sulla crescita, sulla fuoriuscita dallo stato adolescenziale (anche se questo aspetto è ben presente nel film).

Nostalgia, rimpianto di un amore finito prima di nascere, rappresentazione ed esaltazione di un amore puro, incontaminato, innocente. In questo senso "Summer of 42" è privo (ma questo non necessariamente è un difetto, e sicuramente non in questo caso) di tutte le asperità tipiche di molti film New Hollywood, diciamo che è emblematico della componente più dolcemente malinconica di quella tendenza cinematografica.

Film appartato, in un certo senso, "Summer of 42", film libero anche in questo. Un ultimo doveroso appunto mi sento di dover fare sull'uso della musica, un uso davvero interessante e che mi colpisce molto.

La malinconica musica composta dal musicista francese Michel Legrand si sposa benissimo con le immagini che trasudano malinconia, nostalgia, RICORDI MALINCONICI E NOSTALGICI.

La musica non fa solo da supporto alle immagini, quanto piuttosto ne svela il carattere, in questo senso "Summer of 42" è un film molto particolare e personale, musica ed immagini non solo intimamente legate, ma la musica RAFFORZA LE IMMAGINI, IL LORO VALORE, IL LORO SIGNIFICATO, IL LORO SENSO.

Ecco, spero di essere riuscito a mettere in luce il carattere, la personalità, lo specifico di questo film, oltre il suo stereotipo di "film di formazione".

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