MIDNIGHT COWBOY (1969)
"Midnight Cowboy": il film che più amo. Questo film continua a crescere dentro di me, visione dopo visione e tocca corde profonde del mio culto del Cinema e del mio inconscio.
Il film. del regista inglese John Schlesinger (1926-2003) uscì il 25 Maggio 1969 e fu vietato ai minori a causa di temi considerati scabrosi (scene di sesso, nudità anche se non integrali, tematica dell'omosessualità).
Il film è la storia di un'amicizia di due persone sole e "perdenti" rispetto al sogno americano di successo individuale, il sedicente cowboy proveniente dal Texas Occidentale Joe Buck (interpretato da Jon Voight) e lo zoppo e tisico italo-americano Enrico Salvatore Rizzo (interpretato da Dustin Hoffman) che vive in una casa fatiscente in procinto di essere demolita.
Joe Buck, texano, si trasferisce a New York (dove gran parte del film è girato e ambientato) in cerca di fortuna come gigolò e "stallone" di alto bordo ed è proprio nella Grande Mela che incontra Enrico Salvatore Rizzo (detto Ratso, o Sozzo nella traduzione italiana) il quale si improvvisa suo manager e che sogna le spiagge e il sole di Miami.
L'amicizia fra i due (pur se fra diversi screzi) si cementa, la salute di Ratso intanto peggiora, Joe riesce a guadagnare dei soldi (prostituendosi anche con un uomo) e a partite in autobus per Miami, ma alle porte della città, alla fine del loro viaggio, dunque, Ratso muore, in silenzio.
La scena finale del film vede Joe tenere stretto accanto a se il corpo esanime dell'amico, fra la sostanziale indifferenza degli altri passeggeri.
Questa, a grandi linee la trama del film. Film sull'ALTROVE IDEALE, quindi, sull'INVIVIBILITA' DEL PROPRIO AMBIENTE: il cupo e perverso Texas che popola sogni e ricordi di Joe e la New York povera e derelitta di Ratso; il primo per evadere dal proprio ambiente vede in New York la chiave del successo e il conseguimento della felicità, il secondo vuole scappare da New York vedendo in Miami la materializzazione della propria felicità.
Film sull'IMPOSSIBILITA' DELLA FELICITA', FILM NON SUL SOGNO AMERICANO, MA SULL'INCUBO AMERICANO, SULLO SCACCO ESISTENZIALE, SULLA SCONFITTA.
Il fascino maggiore del film, risiede secondo me nella sua struttura ad incastro: la linearità narrativa è interrotta, inframmezzata, spezzata da flashback misteriosi e dal vago sentore onirico.
Film di ricerca formale e stilistica, senz'altro, in linea con il resto della New Hollywood (1967-1980) di cui "Midnight Cowboy" rappresenta uno degli esiti di spicco.
Film dalle risonanze misteriose, film sottile che molto spesso suggerisce in modo quasi subliminale, tensioni, idee, sensazioni.
La stessa amicizia fra Joe e Ratso è venata di ambiguità: fra i due si è instaurata una relazione di tipo omosessuale? Il film suggerisce, non mostra. Nel passato di Joe cosa c'è davvero? Chi è davvero Crazy Annie? (Jennifer Salt), la ragazza che popola i ricordi texani di Joe e che con lui aveva una relazione sentimentale e sessuale (i loro incontri avvenivano in un ranch abbandonato di stile vittoriano sperso fra i campi di grano), perchè viene portata in manicomio? cosa succede davvero la notte che entrambi vengono stuprati da una gang del posto ?(con cui Joe, volendoci basare su un'altra scena a flashback del film pare si frequentasse e bramasse Crazy Annie come gli altri, prima che la loro relazione iniziasse), e poi: che tipo di relazione c'è fra Joe e la nonna, e ancora quest'ultima aveva forse rapporti sessuali con Woodsy Niles (il cow-boy che faceva parate e rodeo in paesi e città di quella parte del Texas) in presenza di Joe bambino, e infine (ma il film, come si è visto suscita molti altri dubbi e interrogativi) la scena del clistere effettuato dalla nonna su Joe che valore assume? E così via.
Film in cui quindi si incastrano due piani differenti e che, in questo caso si ibridano fertilmente come quello realistico (duro, secco, impietoso, basti pensare agli interni dell'abitazione di Ratso, alla rappresentazione del suo malessere fisico) e quello onirico (lo stesso sogno di Joe che anche in questo caso vede protagonista il Texas e Crazy Annie) o comunque misterioso e perturbante (i flashback dei ricordi texani, appunto).
John Schlesinger tra l'altro con questo film si confronta anche con declinazioni e stilemi del Cinema Underground (pensiamo alla magnifica sequenza del party alla Factory di Andy Warhol e agli effetti stranianti sotto il profilo visivo e sonoro) scena che rappresenta un TUFFO DI DUE SPOSTATI IN UNA NEW YORK HIP E BORGHESE, LIVIDA E NOTTURNA.
FILM A INCASTRO FORMALE E STILISTICO, quindi. Film dove i PIANI TEMPORALI SI INTERSECANO, dove il passato memoriale vive nel presente, FILM A INCASTRO ANCHE DA QUESTO PUNTO DI VISTA.
Reale e onirico, presente e passato si fondono in modo enigmatico, in più il passato è carico di dolore, di angoscia, e porta con sè un significato perturbante e deviato.
"Midnight Cowboy" penetra nel reale, supera la sua opacità, ne svela il carattere misterioso ed inquietante.
Film SU PRESENZE FANTASMATICHE (le figure femminili continuano a popolare i ricordi di Joe, Crazy Annie e la nonna), ma anche film SUL MITO VIRILE E SULL'INCUBO DELL'OMOSESSUALITA^.
Film ambiguo sull'ambiguità, con queste parole si potrebbe sintetizzare "Midnight Cowboy".
LE FIGURE FEMMINILI OSSESIONANO JOE RAPPRESENTANDO UN'AMBIGUA E DISTURBATA AUTORITA' (LA NONNA) O IL DESIDERIO, IL SOGNO, (CRAZY ANNIE).
Infine, il valore anche politico-sociale del film è indubbio: il sogno americano si ribalta in incubo americano, la prospettiva effettiva, reale, vera, ed in quanto tale autenticamente umana è quella di Joe Buck ed Enrico Salvatore Rizzo, i due indimenticabili protagonisti di questo indimenticabile film.