IL CORVO (1943)
"Il Corvo" (1943) è probabilmente il film più emblematico e rappresentativo del regista francese Henri-Georges Clouzot (1907-1977) insieme a "I Diabolici" (1955).
Questo film cupo e nichilista, uscito il 28 Settembre 1943 fece molto discutere e con il passare degli anni sempre più si è compresa la sua carica dirompente, il suo carattere inquietante e problematizzante.
Henri-Georges Clouzot: regista della crudeltà, creatore di un cinema cupo e crudele, artista cinematografico che ha dovuto scontare incomprensioni, o comunque giudizi troppo severi, da parte dei giovani critici e in seguito futuri registi della Nouvelle Vague (in primis Francois Truffaut il quale comunque amava molto "Il Corvo") tacciato come regista accademico e tradizionale.
Niente di più falso. Clouzot è stato un grande autore cinematografico, un regista che nel corso della sua intera carriera ha perseguito un'idea di cinema coerente e personale (un cinema della crudeltà, appunto, un cinema che svela lati occulti dell'animo umano, un cinema tetro e pessimista in linea anche con una certa tradizione letteraria gotica).
Fu definito sbrigativamente da qualcuno "Hitchcock francese", ma i due autori sono molto diversi: a Clouzot, solitamente non interessa la costruzione e lo studio della suspense (con la parziale eccezione de "I Diabolici") ed Hitchcock è molto più impegnato in un cinema "teorico" sui meccanismi della suspense, del "giallo" e la sua visione del mondo è meno tetra (anche se attraversata da pulsioni crudeli). In più Hitchcock, rispetto a Clouzot era anche molto interessato all'intrigo spionistico (ed alla sua costruzione), nel regista francese tale aspetto è del tutto assente.
Ad ogni modo, le convergenze fra i due registi ci sono: l'aspetto della suspense è presente in entrambi (anche se unico vero film di suspense di Clouzot è "I Diabolici") e secondo me entrambi i registi devono qualcosa del loro cinema alla cultura espressionista.
"Il Corvo" fu realizzato in piena guerra e fu finanziato dalla Continental Films una società di produzione finanziata con capitali tedeschi (e questo quando metà della Francia era organizzata statalmente nel regime fantoccio filo-nazista di Vichy).
"Il Corvo" si potrebbe definire come uno STUDIO DI AMBIENTE, un film su lettere minatorie (firmate da un misterioso anonimo "corvo", appunto) il quale svela aberrazioni e segreti di molti abitanti del villaggio.
Il dottore del paese indagando giungerà alla verità.
"Il Corvo" è un film che cresce dentro di me sempre di più, ad ogni visione. Un film che davvero svetta all'interno del panorama cinematografico francese dei primi anni Quaranta.
Film sul CARATTERE SORDIDO DI UN CERTO AMBIENTE, film duramente pessimista sulle miserie umane. Clouzot non è certo un autore che aiuta a vivere, quanto piuttosto uno spietato dissezionatore del fondo oscuro dell'umanità.
Un film dal carattere cupo e nichilista, quindi, ma il quale va inquadrato all'interno di un certo contesto storico (quello della Francia occupata).
Spesso è stato messo in luce l'importanza che Clouzot annette ai dettagli e alla loro fisicità: la crudeltà ed il degrado morale passano attraverso la fisicità ed il corpo, i dettagli svolgono la funzione di AVVICINAMENTO ALLA CORRUZIONE, alla sua messa a fuoco, per così dire, e lo stesso uso dei dettagli si fa operazione autoriale; PRASSI CINEMATOGRAFICA INSISTITA E CONSAPEVOLE DI UN AMBIENTE E DI UN'ATMOSFERA.
Anche solo basandoci su questi è facilmente riconoscibile il carattere autoriale del cinema di Clouzot e di come questo grandissimo regista sia stato poco compreso o ingiustamente ridimensionato.
Negli ultimi decenni sempre di più se ne riconosce l'intima grandezza e la forza di carattere del suo cinema. Quello che colpisce di questo film è proprio il rigore compositivo e formale; l'ECCEDENZA FORMALE E STILISTICA, operazione consapevole ed "autoriale".
Il film, a mio avviso, risente di radici tedesche, il grande cinema espressionista tedesco degli anni Venti costituisce sicuramente una fonte di ispirazione per questo film.
La bellissima scena dell'inseguimento dell'infermiera attraverso le strade del villaggio è girata davvero in stile espressionista: l'intera scena assume CONNOTATI DISTORTI DAL PUNTO DI VISTA VISIVO, CORRELATIVO OGGETTIVO DI UN'ATMOSFERA EMOTIVA E PSICOLOGICA.
In questa scena vi sono inquadrature sghembe e vagamente distorte ed un uso ottimo del sonoro (il brusio montante della folla che insegue l'infermiera).
Significativo intreccio fra ASPETTO VISIVO E ASPETTO SONORO, elaborazione delle strutture primarie del Linguaggio Cinematografico.
L'aspetto espressionista del film è innegabile, dunque, considerando anche il fatto che Clouzot lavorò negli studi UFA a Babelsberg nel 1932-1933 (e questo è un aspetto che condivideva con Hitchcock, il quale soggiornò negli studi UFA negli anni Venti).
Film composito, "Il Corvo", film dalla notevole forza stilistica, FILM DAL CARATTERE SPERIMENTALE, sopratutto nella scena dell'inseguimento su citata.
Il dialogo visivo-sonoro di quella scena ricerca nuovi equilibri compositivi, formali, stilistici.
Per tutti questi motivi "Il Corvo" è da considerare non solo un grande film (come è generalmente considerato) ma un capolavoro della storia del cinema francese e della storia del cinema più in generale, ed Henri-Georges Clouzot un immenso autore cinematografico.