LA MESSA E' FINITA (1985)
"La Messa è Finita" uscito il 15 Novembre 1985 è il quinto film di Nanni Moretti (1953), eccettuando i suoi cortometraggi del 1973-1974. In un certo senso questo è un film anomalo, almeno per i parametri del primo Moretti, si tratta infatti di un film dall'impostazione e dalla struttura classica, in un certo senso un film meno "arduo" ed "ostico" rispetto al precedente "Bianca" (1984).
"La Messa è Finita" si incentra sulle vicende di don Giulio (interpretato da Nanni Moretti) sul suo ritorno a casa, a Roma, dopo una missione all'estero dove gli viene assegnata una piccola parrocchia alla periferia della città, ed al suo TUFFO NEL PASSATO, al suo incontro-scontro con genitori, parenti, amici.
La società italiana è mutata in peggio, don Giulio no, è rimasto ancorato al proprio rigore morale, il quale, drammaticamente si impatta con la perdita di valori della società contemporanea.
In questo senso il film riprende una tematica consueta per Moretti anche se declinata in forme meno aspre e dure, più memoriali, meno "surreali" ed oniriche rspetto al precedente "Bianca", ad esempio.
"La Messa è Finita" è un film intriso di nostalgia, di nostalgia per il perduto mondo dell'infanzia, per l'innocenza e la purezza. In qualche modo don Giulio è un uomo rimasto bambino alle prese con una società diventata "troppo" adulta ed incline al vile compromesso, al cinismo, alla mediocrità, alla sopraffazione violenta (pensiamo alla scena del pestaggio ai danni del protagonista).
La figura del prete, in questo film, si fa ARCHETIPICA E SIMBOLICA, simbolo di purezza morale ed incontaminata, non uomo di Chiesa, dunque, ma inviato di Cristo, Cristo egli stesso, un Cristo nascosto fra le pieghe del quotidiano, un Cristo contemporaneo.
Un Cristo quotidiano, umile, non appariscente e nemmeno profetico ed utopistico ma profondamente legato ad una tensione morale interiore che lo rende un disadattato nella società borghese cinica, compromissoria e mediocre.
Certo, il film non ha toni solo pessimistici, molte delle persone che circondano il protagonista sono infelici in verità, non figure negative, diciamo che minimo comun denominatore degli "altri" rispetto a don Giulio è la condizione di crisi, la perdita dell'identità e di conseguenza il degrado (ma degrado proprio in questo senso).
Una NOSTALGIA OPPOSITIVA, quella di Don Giulio, un uomo introverso , raccolto nella propria dimensione umana, morale e memoriale (ma ciò non significa chiuso al mondo, tutt'altro) alle prese con una realtà impazzita.
Molti hanno scritto che "La Messa è Finita" è il film più amaro ed impegnato di Nanni Moretti. Può darsi. Ma, senza essere un limite è più amaro ed impegnato in un modo circoscritto ad un tipo di società, un'operazione più mirata, rispetto ad un film come "Bianca" con tutte le sue impennate oniriche, surreali ed ambigue di una figura patologica ai limiti dello stato delirante che combatte una propria personale guerra contro la "corruzione".
Quindi, solo rimanendo su un piano più "realistico" questo è il film più amaro ed impegnato di Nanni Moretti. Comunque i legami tra "La Messa è Finita" e "Bianca" secondo me non sono da sottovalutare, entrambi i protagonisti (interpretati sempre da Moretti) anche se con modi diversi ed anche con finalità diverse tendono a rifiutare l'esistente ed a voler creare o ricreare un'antica armonia perduta fra chi li circonda, in questo senso posso affermare che "La Messa è Finita" è il contraltare positivo, costruttivo e sano di "Bianca".
"La Messa è Finita" è uno dei film più corali di Moretti, un film dalla STRUTTURA POLIFONICA, a più voci. Il film non si incentra sulla solitudine del protagonista (e sul suo narcisismo come accade spesso a molti personaggi morettiani) ma su una SOLITUDINE DI RIFLESSO, sul rigetto indiretto e non manifesto che la società compie ai danni di don Giulio.
Assistiamo quindi ad un RIFIUTO SPECULARE: don Giulio rifiuta in segno di protesta i disorientamento morale, ma la società più in generale ravvede in don Giulio quasi un corpo estraneo da espellere, una figura strana, anomala ed incomprensibile.
Il film, come ho scritto ad apertura di questo articolo è più "piano" rispetto a molti altri film di Moretti, e penso non solo al già molto citato "Bianca" ma anche al più ostico "Sogni d'Oro" (1981).
Un film dall'andatura, dal ritmo e dalla struttura più classici e tradizionali proprio perchè la vicenda che si andava a rappresentare ed a narrare era più attinente all SFERA DEL REALE SOCIALE, molti altri film morettiani si perdono (parzialmente) in scene dal gusto onirico-grottesco.
"La Messa è Finita" proprio in questo senso è anche un FILM SULLA QUOTIDIANITA', sul DRAMMA DELLA QUOTIDIANITA', in questa sua opera Nanni Moretti riesce bene a DRAMMATIZZARE LA DIMENSIONE QUOTIDIANA, a mostrarne le tensioni nascoste, l'impoverimento morale e spirituale, lo sbando e la sottile disperazione.
Non il film che preferisco di Nanni Moretti, ma un film imprenscindibile comunque per chi voglia conoscere il cinema di Nanni Moretti, un'opera amara, disillusa, ed intrisa di sottile poesia.