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TORO SCATENATO (1980)


"Raging Bull", ovvero Toro Furioso, Toro Rabbioso, uomo dalla furia animalesca, personaggio protagonista di questo film di Martin Scorsese (1942) uscito il 13 Novembre 1980.

Uno degli ultimissimi film della New Hollywood (la cui morte la si fa coincidere proprio con il 1980 di questo "Toro Scatenato" e de "I Cancelli del Cielo" di Michael Cimino) è un'opera anti-retorica, dura, impietosa sul funzionamento sociale americano.

Robert De Niro interpreta Jake La Motta (pugile Italo-Americano davvero esistito), la sua vita, i suoi tormenti e dolori, la sua violenza.

Nonostante un mio certo apprezzamento per film come "Rocky" (1976) e "Rocky 2" (1979) (al di là del loro sentimentalismo) questo film di Scorsese si muove su piani molto più alti in direzione esattamente contraria a quei film sul pugilato che vedono protagonista Rocky Balboa.

Nessuna glorificazione del Sogno Americano, qui, tutt'altro: assistiamo ad una rappresentazione violenta e spasmodica dell'Incubo Americano, il ring si fa METAFORA ESISTENZIALE DELLA VIOLENZA SOCIALE AMERICANA.

La via per il successo è lastricata di sangue, sopraffazione, violenza e solo i più violenti riescono a raggiungere la cima. Jake La Motta raggiunge il successo, diventa campione proprio in virtù della sua furia rabbiosa la quale è protagonista anche fra le mura domestiche.

A ben vedere "Toro Scatenato" rappresenta una CONTINUITA' IDEALE E CONCETTUALE DEI VARI SPAZI: LO SPAZIO DEL RING, LO SPAZIO DOMESTICO, LO SPAZIO SOCIALE, tutti e tre intrecciati fra loro, tutti e tre articolazioni di un unico sentire e di un unico clima; quello della sopraffazione e della violenza.

Il ring è solo il luogo dove tale violenza è libera di dispiegarsi meglio, ma la vita famigliare è un ring, la società americana (la società capitalistica) è un ring.

Pochi film americani hanno svolto una critica così radicale ed estrema del capitalismo e del mito del Self Made Man, ma la New Hollywood era avvezza a pratiche del genere, basti pensare anche agli stupendi "Il Padrino" (1972) ed "Il Padrino Parte II" (1974) di Francis Ford Coppola.

Il film è girato in uno stupendo Bianco e Nero (proprio a voler ricreare l'atmosfera dell'epoca, gli anni Quaranta ed imitare anche i filmati degli incontri pugilistici dell'epoca).

Uno degli elementi che più mi colpisce di "Toro Scatenato" è la rappresentazione ANTI-SPETTACOLARE degli incontri pugilistici, siamo alle prese con una violenza talora estrema e concitata ma intrinsecamente anti-spettacolare, in quest'opera tramite la rappresentazione della violenza passa tutto un discorso sull'esistenza sociale americana, la violenza viene studiata, è presente uno studio della violenza (anche cinematograficamente parlando). Film, dunque, dall'alto profilo teorico proprio a causa di questo suo carattere di studio e di riflessione anche formale e stilistica della sopraffazione brutale, della lotta (e basti pensare al tipo di montaggio che percorre l'intero film e soprattutto le scene degli incontri).

Il film è anche un'analisi del personaggio Jake La Motta, del suo carattere difficile e prepotente e del rapporto di dominio che instaura con la moglie; dominio sul ring, dominio nella vita familiare, il film come ho scritto sopra è intessuto di PARALLELISMO CONCETTUALE (ring, famiglia, società).

Un uomo solo e sofferente, Jake La motta, sostanzialmente uno sconfitto, e proprio in questo senso il film adempie alla FUNZIONE CINEMATOGRAFICA ESSENZIALE: OLTREPASSARE IL DATO FENOMENICO, L'APPARENZA, MOSTRARE CIO' CHE STA OLTRE O TALORA ADDIRITTURA L'INVISIBILE, in questo film il vincente sociale è uno sconfitto dal punto di vista umano, le cose non coincidono, anzi, spesso si muovono in contrapposizione, DISARMONIA APPARENZA-REALTA' proprio come disarmonico è l'intero film ed il suo montaggio concitato e frenetico.

Il Sogno Americano non porta felicità ma dolore, è davvero un peso che schiaccia le esistenze. Siamo molto lontani dalla retorica di film come "Rocky", ci muoviamo in tutt'altro ambito.

Film disarmonico anche nella fotografia contrastata, film sui contrasti, film sul contrasto: contrasto sul ring, contrasto in famiglia, contrasto fra Jake ed il fratello Joey (interpretato magnificamente da Joe Pesci), contrasto fra i fratelli La Motta ed i mafiosi del quartiere, quel tipo di fotografia in Bianco e Nero non fa altro che ICONICIZZARE NEL SUO CONTRASTATO EQUILIBRIO la tensione talora sotterranea e i contasti di vario tipo che attraversano ed animano il film.

Sono dell'idea che proprio a causa di tutte queste caratteristiche "Toro Scatenato" sia considerato un capolavoro ed una pietra miliare della Storia del Cinema (e non solo del cinema Americano).

Film contrastato (formalmente e stilisticamente) film sul contrasto, sulla sopraffazione e sulla violenza, sul dolore (dolore in tutti i sensi), sul MALESSERE SOCIALE ED ESISTENZIALE.

Martin Scorsese affonda il coltello nella piaga, non c'è che dire in modo estremo e disperato (il film è disperato anche in questo, teniamo presente che Scorsese proprio in quel periodo stava faticosamente uscendo da una crisi esistenziale e di uso di sostanze stupefacenti ed era sicuro che "Toro Scatenato" sarebbe stato il suo ultimo film).

Scorsese mise tutto se stesso nella realizzazione del film, tutto il proprio malessere, tutta la propria disperazione. In verità quella che per il grande autore Italo-Americano avrebbe dovuto essere la fine rappresento una nuova rinascita, la nuova rinascita del suo cinema.

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