THE CULPEPPER CATTLE COMPANY E THE GREAT NORTHFIELD MINNESOTA RAID (1972): DUE ESEMPI DI WESTERN REV
Il Western Revisionista si configura come particolare sotto-genere o più correttamente potrei dire come particolare tendenza, particolare declinazione del Film Western americano.
Dopo il grande periodo classico del Western, quello per intendersi di John Ford, Howard Hawks, Budd Boetticher, Anthony Mann, Delmer Daves, in cui, seppure fra molte increspature si mantiene fede alla costruzione di un eroe senza eccessive ambiguità, alla riproposizione del Mito della frontiera, alla contrapposizione netta fra Bene e Male (sto comunque semplificando, e non poco, per ovvii motivi) si assiste nel corso degli anni Sessanta (sopratutto nella parte finale di quel decennio) e nei primi anni Settanta ad una messa in discussione del Mito, ad un radicale ripensamento delle stesse strutture del Film Western.
Ci aveva già pensato il vecchio John Ford con il suo crepuscolare "L'Uomo che Uccise Liberty Valance" (1962) ed alla sua rappresentazione critica e riflessiva sulla Mitopoiesi di una data epoca e di un dato ambiente.
Esempi antichi già esistevano e potremmo risalire ai primi anni Quaranta e al bellissimo "The Ox Bow Incident" (1943) ( per chi volesse saperne di più su questo film mi permetto di rimandare al mio articolo del 13 Giugno 2016) ma semplificando potrei scrivere che la vera e propria nascita del Western Revisionista la si situa al 1962 con l'uscita di "Ride the High Country" del regista Sam Peckinpah.
Alla fine degli anni Sessanta vengono realizzati film che rivedono il problema Pellerossa compiendo, in filigrana anche un'operazione politica anti-imperialista (il Pellerossa come il Vietcong o comunque come uomo del Terzo Mondo sfruttato) negli anni più bui della guerra del Vietnam e con il Movimento Studentesco e Controculturale alllo zenith; con film come "Un Uomo chiamato Cavallo" (1970), "Soldato Blu" (1970), "Piccolo Grande Uomo" (1970).
Quindi siamo alle prese con un tipo di cinema molto più duramente realistico e intrinsecamente ANTI-MITICO, ANTI-EPICO. con film che smontano il mito di personaggi realmente esistiti come il generale Custer o altri.
"The Culpepper Cattle Company" uscito il 16 Aprile 1972 del regista Dick Richards (1936) è secondo me un'opera ingiustamente misconosciuta e relegata ai margini. Credo che costituisca uno dei più fulgidi esempi del Film Western Revisionista ed uno dei risultati di punta della New Hollywood dei primi anni Settanta.
Il film è davvero incentrato sull'anti-mito, IL DATO REALISTICO, LA STRUTTURAZIONE REALISTICA DESTRUTTURA IL MITO, e una volta tanto il titolo italiano rispecchia bene l'essenza del film "Fango Sudore e Polvere da Sparo".
La sporcizia, la fatica quotidiana, la violenza improvvisa seppure rara: il film si configura proprio in questo senso come opera ANTI-SPETTACOLARE E RIFLESSIVA SULLE STRUTTURE DEL FILM WESTERN.
"The Culpepper Cattle Company" è un film che vive anche di rimandi, di citazioni, opera riflessiva anche sotto questo punto di vista, film che mostra anche la propria MEDIAZIONE DI REALTA' (perchè, non dimentichiamolo, il cinema, anche quello più spiccatamente realista è sempre una costruzione di realtà, una lettura prospettica sulla realtà, arte appunto proprio in virtù del suo carattere mediatorio).
Dunque, Dick Richards, il quale, teniamo presente era prima di tutto un ottimo fotografo molto attento alla qualità pittorica dell'immagine, cerca continuamente un dialogo con la pittura di Frederic Remington il quale si specializzò nella pittura sulla Frontiera, appunto, pittore molto amato, fra l'altro proprio dal grande John Ford.
Il film si muove su questo DOPPIO BINARIO: REALISMO SMITIZZANTE E MESSA IN EVIDENZA DEL PROPRIO CARATTERE POIETICO.
In tal modo si evidenzia anche il programmatico carattere smitizzante, critico, riflessivo.
"The Great Northfield Minnesota Raid" uscito il 12 Maggio 1972 di Philip Kaufman (1936) costituisce un altro esempio di Western Revisionista, anche se secondo parametri diversi da "The Culpepper Cattle Company".
Nel film di Kaufman, infatti, assistiamo ad un processo di smitizzazione della figura di Jesse James, ad una rilettura critica e prospettica del personaggio.
In questo film è presenta anche uno studio della violenza (teniamo presente che si narra del colpo disastroso che la banda James effettuò in Minnesota, lontanissimi dal natio Missouri, il 7 Settembre 1876), film sulla VIOLENZA ROVINOSA, SULLA SCONFITTA, SUL DISASTRO.
Jesse James viene rappresentato come "loser" figura proptotipica di moltissimo cinema New Hollywood, come ho già spiegato in precedenti articoli.
"The Great Northfield Minnesota Raid" presenta un taglio documentaristico, VOLUTAMENTE DI BASSO PROFILO, VOLUTAMENTE ANTI-SPETTACOLARE, LA VIOLENZA VIENE IMMESSA IN TALE STRUTTURA ANTI-SPETTACOLARE: UNA VIOLENZA SMITIZZATA, QUINDI.
I due film, seppure molto diversi sono uniti (ma insieme a molti altri Western Revisionisti) dal carattere smitizzante, critico: nel film di Dick Richards tali caratteristiche si fanno segnalare tramite una messa in luce della riflessività stessa e della sua declinazione formale, nel film di Kaufman nell'incrocio continuo e fertile di stile semi-documentaristico e di rappresentazione della violenza, un incrocio, fra le altre cose, davvero inedito.
Due film molto personali, due film misconosciuti, ma così tipici, proprio nella loro singolarità di questa tendenza del Film Western e di una intera stagione del cinema americano quale quella della New Hollywood.